Anche questo è un argomento molto interessante. Mi capita spesso, gironzolando per la rete, di incappare in padroni disperati, con cani già adulti, che lamentano una certa aggressività del loro esemplare nei riguardi dei suoi "compagni". Il cane va abituato da cucciolo ad essere sociale.Occorre impiegare del tempo per far stare il nostro cane insieme ai suoi simili, per evitare la disperazione dopo, quando , ormai grande, risulterà ingestibile anche durante in una semplice passeggiata....
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"....Tutto si gioco prima dei sei mesi... o quasi', questo potrebbe essere il motto della pediatria canina per quanto riguarda l'educazione dei cuccioli. È anche vero, però, che in materia di pedagogia ogni regola ha le sue eccezioni.
Gli etologi hanno analizzato attentamente negli ultimi decenni l'importanza dell'ambiente nel quale si vive nel periodo della crescita e hanno valutato la sua influenza sul comportamento dei soggetti. Nel termine 'ambiente' gli etologi distinguono uno spazio 'interno' e uno 'esterno'. Il primo riguarda gli aspetti fisiologici dell'animale che possono avere
I periodi crìtici dello sviluppo
Scott e Fuller sono stati i primi ricercatori a descrivere l'esistenza di periodi critici nella vita del cucciolo. I loro studi si sono basati essenzialmente sull'analisi di giovani animali posti in situazioni di privazione o in situazioni sociali diverse da quelle naturali. La conclusione alla quale sono giunti questi studiosi è che la quinta settimana rappresenta un momento di grande importanza nella vita del cucciolo e che prima di questo periodo deve essergli presentato il complesso delle 'specie' con le quali si desidera che familiarizzi: gatti, uccelli e... bambini.
La capacità di socializzazione acquisita durante questo periodo non è tuttavia definitiva e inalterabile, i contatti vanno mantenuti nel tempo. Così, se un cane di età compresa tra i quattro e i sei mesi con un normale comportamento sociale viene messo in un canile, e quindi in un ambiente povero, diventerà in seguito estremamente timoroso, se non addirittura aggressivo, verso l'uomo e gli altri cani.
Questa constatazione non può che giustificare l'iniziativa di alcuni canili, che autorizzano dei volontari a portare a passeggio i loro cani, affinché questi ultimi non perdano del tutto i contatti con il mondo esterno.una relazione con il comportamento del cucciolo: alcune patologie infatti hanno conseguenze nella capacita di apprendimento del cucciolo e quindi anche nel suo ruolo nel gruppo. Per ambiente 'esterno' si intende invece l'insieme del mondo animato e inanimato che circonda il cucciolo e che permette lo sviluppo del comportamento esplorativo.
L'universo del cucciolo
La presenza, nell'universo del cucciolo di altri cani, di gatti, di esseri umani e di oggetti di vario tipo costituisce quello che viene definito un ambiente ricco. Al contrario, il cucciolo relegato con la madre in fondo a una rimessa, con i soli contatti limitati all'arrivo di una scodella di pastone, è allevato in un ambiente povero, ossia riceve pochi stimoli esterni e non ha occasione di dover risolvere situazioni complesse. La crescita in un ambiente povero viene definita anche 'privazione' poiché ha conseguenze negative sullo sviluppo comportamentale del soggetto. Gli effetti patologici della sindrome di privazione sono variabili e dipendono dal periodo di tempo, dall'età e dalla durata della privazione stessa. Ad esempio, un cane adulto posto in condizioni di privazione sociale. in caso di ospedalizzazione prolungata o di un soggiorno in un rifugio o in un canile, si rimetterà molto più in fretta di un cucciolo sottoposto alla stessa situazione. Allevato in un ambiente privo di stimoli, il cucciolo non solo non manifesterà alcun tipo di comportamento esplorativo ma si mostrerà timoroso nei confronti di tutto ciò che è nuovo. La sua rieducazione comportamentale richiederà un'infinita pazienza da parte del padrone e dovrà avvenire sotto il controllo di un veterinario. È stato anche dimostrato che l'allevamento di un cucciolo senza la presenza di altri cani avrà conseguenze nel suo comportamento sociale. In una situazione sperimentale, un Chihuahua era stato allevato con gattini di quattro settimane; all'età di dodici settimane non era in grado di riconoscersi in uno specchio ed era totalmente incapace di sviluppare relaziohi con altri cuccioli; aveva, invece, molta familiarità con i gatti.
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