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Segnalato da Pet Magazine

"Ciao Sonia,
ti scrivo perché qualche giorno fa abbiamo pubblicato un post di segnalazione per blog e siti che ci sembrano meritevoli e abbiamo incluso "Blog sul cane e i cuccioli..."
Giuseppe Pastore, redazione di Pet Magazine
Visualizzazione post con etichetta razze gruppo3. Mostra tutti i post
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mercoledì

La perdita di pelo a carico di patologie ormonali

"Sono quelle che probabilmente hanno un maggior supporto ereditario, oltre alla predisposizione razziale. Possono essere deficienze tiroidee e delle ghiandole surrenali, che si manfestano con fenomeni di perdita di pelo, partendo dal ventre e diffondendosi anche a tutto il corpo. I disturbi ipofisari, segnalati quasi esclusivamente nel Pastore Tedesco, oltre a provocare arresti di crescita (nanismo), rendono il pelo lanuginoso.È quasi certo che anche L'Acanthosis nigricans sia d'origine ormonale. Tipica del Bassotto, è caratterizzata dall'ispessimento e dall'annerimento della cute; inizialmente a livello ascellare, si estende a livello inguinale fino a interessare ampie parti del corpo."

venerdì

Alimentazione: A ciascuno, il Suo...



...Noi lo sappiamo che ogni razza ha le sue esigenze.Ecco finalmente non una soluzione unica per tutti, ma una specifica per ciascuno....
"Formulata con proteine animali di alta qualità, la gamma Eukanuba Breed Nutrition è studiata per rispondere alle particolari esigenze di diverse razze: Pastore Tedesco, Golden Retriever, Labrador Retriever, Boxer, Rottweiler, Cocker Spaniel, West Highland White Terrier, Yorkshire Terrier, Dachshund e Jack Russell Terrier. Ogni formulazione è adatta a razze dalla caratteristiche simili.
Eukanuba 800 801333,
www.eukanuba.it "

giovedì

Amstaff impiegati in soccorso delle vittime d'Abruzzo...


Il Pet Pride 2009, manifestazione che si è appena svolta a Roseto degli Abruzzi, quest'anno ha premiato i cani del terremoto che ha sconvolto L'Aquila. Tra questi, c'è stata anche Giorgina, uno Staffordshire Bull Terrier che ha partecipato a oltre 50 interventi di salvataggio recuperando 40 persone dalle macerie!

INDIRIZZO ALLEVAMENTO: YORKSHIRE



ELISCO
WEBSITE: www.elisco.it
WEB CONTACT: info@elisco.it
VIA S.PAOLO CP
ASSISI PG
TEL. 347-2967007 335430762

INDIRIZZI ALLEVAMENTO: WEST HIGHLAND WHITE TERRIER



NEVER ENDING STORY
WEBSITE: www.cusinatonline.it
WEB CONTACT: info@cusinatonline.it
VIA CA'MOROLAZZARO 27/1
36020 POVE DEL GRAPPA TO
TEL. 011-787222

ROSSELLA
WEBSITE: www.allevamentolarossella.it
WEB CONTACT: rossella@allevamentolarossella.it
STR.ANTICA Dl GRUGLIASCO 30
10095 GRUGLIASCO VI
TEL. 0424-550150 335-1436922

INDIRIZZI ALLEVAMENTO: WELSH SPRINGER SPANIEL



RE DI DANARI
WEBSITE: www.redidanari.it
WEB CONTACT: info@redidanari.it
VIA LEVA 63-
LOC. CA CAPI 36013 PIOVENE ROCCHETTE VI
TEL. 0445-650507 348-0054685

lunedì

INDIRIZZO ALLEVAMENTO FOX TERRIER PELO DURO


LEGEND OF CRUDY
WEBSITE:
www.legendofcrudy.it
VIA BURAGO 26
20060 ORNAGO
TEL. 039-6010158 335-5457081 338-3815015

INDIRIZZI ALLEVAMENTO CAIRN TERRIER

LEGEND OF CRUDY
VIA BURAGO 26
20060 ORNAGO MI
TEL. 039-6010158 335-5457081 338-3815015
WEBSITE: www.leaendofcrudy.it

INDIRIZZI ALLEVAMENTO BULL TERRIER MINIATUR E BULL DOG


ALLEVAMENTO BULL TERRIER MINIATUR


CORSI DELLA NEVAIA
VIA DELLA NEVAIAsnc
60020 POLVERIGI (AN)
TEL.071-9068155 348-2283881 347-3840177
WEBSITE: www.icorsidellanevaia.it



ALLEVAMENTO BULLDOG INGLESE

BUCK AND SONS
VIA MONVIS0 14
61010 TAVULLIA-BELVEDERE (PU)
TEL. 0721-479434 347-3388852
WEBSITE: www.buckandsonsbulldogs.com



HAWKROAD
STRADA FALCHETT0 26
12042 BRA (CN)
TEL.0172-421016
WEBSITE:www.bulldogitalia.it



ISOLA INCANTATA
VIA VERDI 42
42043 PRATICELLO DI GATTATTICO (RE)
TEL. 0522-908854 347-7622918
WEB CIONTACT: paolo@falliniformaggi.com




SAMUSA DI PAOLA
VIA L. B0CCHERINI4
00042 ANZIO RM
TEL. 06-98980082 338-1664285
WEBSITE : www.isamusa.it



SIMPLYDOOR
STRADA PIETRASANTA
20010 BOFFALORA SOPRA TICINO MI
TEL. 02-97296399 349-5282185
WEBSITE: www.simplydoor.it



VILLA EDEN
VIA ROMANA NUOVA 5
46031 BAGNOLO SAN VITO MN
TEL. 0376-414221
WEBSITE: www.bulldogvillaeden.com

domenica

INDIRIZZI ALLEVAMENTI RAZZE: ALANO, ALASKAN MALAMUTE,AMERICAN STAFFORDSHIRE TERRIER, AUSTRALIAN SHEPHERD


ALLEVAMENTI ALANO


ARIKARA
VIA COLMA 29
15070 TAGLIOLO MONFERRATO (AL)
TEL. 0143986515 3389282284
WEBSITE : www.arikara.it



CINEGETI
CASCINA SAN LORENZO
27020 SAN GIORGIO LOMELLINA (PV)
TEL. 038443329 3296475186
WEBSITE: www.cinegeti.it



ELSA
VIA ISOLA VIRGINIA,47
21024 BIANDRONNO (VA)
TEL. 0332767223 3386885966
WEBSITE: www.dellelsa.it



MONTI DEL KERATON
VIA PIANDELMEDICO,39
60035 IESI (AN)
TEL. 0731209815 3290524769
WEBSITE: www.keraton.it




ALLEVAMENTI ALASKAN MALAMUTE


CENTRO SEL. DEL BIAGIO
LOC. METAURILIA 82/D
61032 FANO (PU)
TEL.0721 884021
WEBSITE: www.alaskanmalamute.it



ALLEVAMENTO AMERICAN STAFFORDSHIRE TERRIER


DE PACO X-Z KENNEL
VIA S. MARTA,3
28802 MERGOZZO (VB)
TEL. 0323 505218
WEBSITE: www.depaco.com



EAST COAST KENNEL
VIA MARCO POLO,20
66054 VASTO (CH)
TEL. 0873 378556 3384621471
WEBSITE: www.eastcoastkennel.com



S ONE
VIA CREMA, 4
26017 QUINTANO (CR)
TEL.0373 71533 3355859591
WEBSITE: www.sonekennel.com



ALLEVAMENTO AUSTRALIAN SHEPHERD


BOLOGNA DOGS
VIA BASSA INFERIORE 64/A
40051 ALTEDO MALALBERGO (BO)
TEL. 328 8140178

sabato

American Staffordshire Terrier e Pit Bull: c'è differenza?LA QUESTIONE MORALE


Eccoci arrivati alla questione morale.
Delle tre, è questa la ragione che più differenzia American Staffordshire Terrier e Pit Bull: vediamola. Giovanni Paolo II, in un incontro dove si discuteva della differenza esistente tra Scienza e Tecnica, ha detto: "Come al tempo delle lance e delle spade, così anche oggi, nell'era dei missili, a uccidere, prima delle armi, è il cuore dell'uomo". In questa bellissima riflessione sta il nocciolo della differenza morale tra American Staffordshire Terrier e Pit Bull. Proviamo ancora ad analizzare i fatti. Nei primi decenni del XX secolo, in America, un gruppo di persone volle conservare le caratteristiche psicofisiche dei Bull and Terrier inglesi, ma "sentì" nel suo cuore che i combattimenti tra animali erano barbare atrocità. Nacque così, nel 1936, l'Ameri-can Staffordshire Terrier. Questa razza, anche se per alcuni anni dalla sua formazione qualche volta fu ancora immischiata e confusa con i Pit Bull, venne fin dall'inizio selezionata per le esposizioni, per utilità, e per la normale vita in famiglia. I Pit Bull no. Essi furono purtroppo, e loro malgrado, ancora gettati nelle arene di combattimento per divertire ed arricchire un manipolo di esaltati. Questa situazione non fu circoscritta solo ai primi anni del XX secolo, ma continuò, come visto, per decenni con regole, norme, codici d'onore, omertà, sotterfugi e falsità; questo poiché, Stato dopo Stato, le leggi proibirono i combattimenti in tutta l'America, fino alla loro totale interdizione nella seconda metà del Novecento. Veniamo ora al Pit Bull di oggi e alle ragioni morali che ne sconsigliano, assieme a quelle storiche e genetiche, qualsiasi riconoscimento ufficiale come razza. E' corretto dire che i veri Pit Bull sono raramente aggressivi nei confronti dell'uomo se non addestraci ad esserlo (i cani di forte temperamento possono essere facilmente addestrati ad aggredire), tanto meno' verso i deboli o i bambini, ma è altrettanto vero che tutti i Pit Bull provengono da linee di sangue di cani che fino a pochi anni or sono combattevano o da incroci scriteriati. Solo da poco tempo vi sono persone serie e civili che selezionano nel tentativo di recuperare omogeneità e carattere. Però il Pit Bull è il Pit Bull: un cane da combattimento, spesso ingovernabile da chi non è preparato, ma è quello che è per colpa dell'uomo. Attorno al mondo del Pit Bull, s'agitano ancora i fantasmi dei tanti cani morti nei combattimenti perché i loro stupidi proprietari non li hanno ritirati in tempo per salvarli. Ugualmente gridano vendetta quelli feriti, che hanno dovuto sopportare lunghe e dolorose convalescenze. Tutto per consentire ai delinquenti che li hanno fatti combattere di divertirsi e d'incassare belle somme di denaro. Anche coloro i quali si affannano a cercare di dimostrare che le cose non stanno così, non riescono poi a sfuggire alla verità dei fatti. Fatti dei quali sono prova i numerosi e continui ritrovamenti di locali dove sono tenuti in condizioni terribili i cani che la malavita utilizza nei combattimenti e che sono per lo più Pit Bull.
Oggi poi, a seguito degli ultimi tragici avvenimenti, in alcune regioni italiane molti Pit Bull vengono abbandonati per strada, e rappresentano per uomini ed animali un gravissimo pericolo. Ce chi ha paragonato l'inciviltà dei combattimenti tra animali alla boxe: è di nuovo una sciocchezza, perché chi combatte su di un ring di solito lo fa di sua spontanea volontà, e spesso guadagna bene: ai cani nessuno chiede nulla e a guadagnare non sono certo loro. Vi sono state numerose esposizioni organizzate da privati cittadini o associazioni non riconosciute dalla Cinofilia Ufficiale, che hanno coinvolto e radunato i Pit Bull. Assieme ad essi, a volte, sono state accolte dagli organizzatori anche altre razze di cani. Le cose sono state sempre presentate come qualcosa di positivo e costruttivo per gli animali, sono stati invitati ospiti e giudici (naturalmente non Giudici riconosciuti dalla FCI) da tutto il mondo, molte brave persone vi hanno tranquillamente partecipato, e tutti si sono sempre affannati a prendere le ditanze dai combattimenti. Ebbene, ad una di queste manifestazioni che si doveva tenere in una località toscana nel mese di maggio del 1997 - quando già era in atto da tempo una campagna per riscattare l'immagine dei Pit Bull - è stato invitato dagli organizzatori come relatore di una conferenza un noto appassionato americano di Pit Bull, che ha scritto diversi libri sull'argomento. Per non annoiare il lettore, e per brevità, riporterò solo alcune frasi da uno fra i diversi libri di questo "illustre ospite". Tutti gli altri sono dello stesso tenore. Lo scrittore, inizia una sua opera degli anni '80 con questa frase: "Attraverso la lettura di questo libro capirete che i miei sentimenti per i cani da combattimento sono differenti da quelli che vi hanno fatto credere i mass-media. A me non piacciono i mass-media, io non sono contro il combattimento dei cani, a me piace l'incontro e mi piace anche la gran parte dei pit dog men (uomini coinvolti nei combattimenti -ndr-) che ho veduto". Il libro prosegue con una serie di considerazioni dell'autore, con delle fotografie, alcune delle quali riportano fasi di combattimenti tra cani, e con degli stralci di articoli che questo personaggio ha scritto sul "Pit Bull Gazette" che è l'organo ufficiale dell'associazione americana denominata ADBA. Il tutto risale solo al 1981 -1982, e in questi articoli sono descritti, talvolta con narrazioni raccapriccianti, gli esiti di qualche combattimento. Un esempio di cosa pubblicava l'organo dell'ADBA "Pit Bull Gazette", è questo stralcio da un articolo apparso sul numero di maggio 1981: "Un buon modello della razza è il mio nuovissimo cane 'eh Peter Bult'. Per quanti non lo conoscono, lasciatemi dire che è un campione nei combattimenti ed è stato cinque volte vincitore". Torniamo all'autore invitato in Italia e del quale gli organizzatori dell'evento hanno sottolineato che si trattava di "Un appuntamento da non perdere per gli appassionati di APBT". L'enfasi posta nei suoi libri sui Pit Bull, le lotte e le loro conseguenze ("nessun cane che è finirò sotto Spike ha più vissuto"), rende questo scrittore un apologeta dei combattimenti e quindi di reato. Basti come ultima citazione questa che si trova sempre all'inizio dello stesso libro: riferendosi come soggetto sottointeso ai Pit Bull dice che "lasciarli combattere è crudele quanto lasciar volare un uccellino.". Eccola la questione morale. Ecco perché il Pit Bull è diverso dall'American Staffordshire Terrier, ed ecco perché non può essere riconosciuto dalla Cinofilia Ufficiale. La Federazione Crenologica Internazionale, come qualsiasi altra cosa nata dall'azione dell'uomo, ha certamente qualche pecca, ma ha sicuramente anche un codice etico e morale che le impedisce d'immischiarsi con roba simile; per questo ha decisamente preso le distanze dal mondo del Pit Bull. Ecco uno stralcio da una segnalazione pubblicata nel gennaio del 1995 su " I Nostri Cani": Rivista Ufficiale dell'EN-CI ( Ente Nazionale della Cinofilia Italiana), che è l'unica Organizzazione cinofila italiana riconosciuta dalla FCI. Il Pit Bull Terrier (PBT) è una varietà di origine americana, non rientra nell'elenco ufficiale delle razze riconosciute dalla FCI, pertanto non sottostà né a diritti né a doveri, ossia, nel sistema ufficiale di cui la FCI e interprete e sovrana in ambito mondiale, il Pit Bull Terrier non esiste. Esso, è inserito nell'elenco delle razze bandite a cui è vietato, oltre che il riconoscimento l'ingresso in molti Paesi europei". Più chiaro di così non si può. Anche se vi sono molti onesti appassionati di Pit Bull ed allevatori che operano con fini legittimi, ed anche se i cani immischiati in brutte faccende non c'entrano nulla con il malanimo delle persone che li hanno coinvolti, non si possono non fare alcune considerazioni. La prima è che storicamente il Pit Bull è stato fino a pochi anni fa (e talvolta anche adesso), perpetuato per combattere: l'American Staffordshire Terrier no. La seconda è che geneticamente i tipi di cani che hanno contribuito alla sua continuazione in America, non sono per nulla omogenei: gli Am Staff si. La terza è che moralmente il Pit Bull, suo malgrado, è ancorun retaggio passato che oggi come oggi è vicino solo alle situazioni illegali: l'Am Staff no. Piaccia o no, il futuro delle razze canine starà nella loro socialità, ossia nella possibilità di vivere senza problemi in un contesto umano. Non scordiamo che una gran parte dei combattimenti clandestini è organizzata e gestita dalla malavita: la stessa che "investe" i proventi delle attività illecite in traffico di droga, di uomini, di armi, prostituzione, usura, taglieggi e via dicendo. Bisogna stare molto attenti a presentare il Pit Bull solo come una vittima innocente ed innocua, poiché vittima lo è di sicuro, ma la sua eredità storica, genetica e morale non permette di poterlo considerare come un qualsiasi cagnolino, ed i fatti tragici che spesso accadono (uno è molto recente), provano la verità di questa affermazione. La conclusione è che chi vuole un cane discendente dai Bull and Terrier inglesi sbarcati in America, storicamente documentabile, geneticamente fissato nel fenotipo e nel carattere, e moralmente lontano da un ambiente che talvolta non si è ancora saputo separare dal criminale giro dei combattimenti e dalla malavita, ha solo la possibilità di scegliere un American Staffordshire Terrier. Ecco perché Am Staff e Pit Bull non sono la stessa cosa, ed ecco perché la Federazione Cinolo-gica Internazionale ha giustamente riconosciuto l'American Staffordshire Terrier e non il Pit Bull.

venerdì

American Staffordshire Terrier e Pit Bull: c'è differenza?LA QUESTIONE MORALELe ragioni genetiche



L'American Staffordshire Terrier E' l'American Staffshire Terrier. Esiste uno standard: esistono ben codificate misure, taglia, caratteristiche, tinte del mantello, pigmenti, attitudini, colore degli occhi e del naso, carattere ed elenco dei difetti. Per il Pit Bull non è così. Bisogna in primo luogo segnalare che è ormai consuetudine, per semplificare le cose, considerare il Pit Bull "UKG" e ciucilo "ADBA". Da dove deriva questa situa/ione e quali ne sono le conseguenze? I Pitbull erano detti comunemente tutti i cani usati nei combattimenti. A chi li allevava importavano solo le caratteristiche che li rendevano adatti a questo scopo. Questi erano i veri Pitbull. Alcuni di essi pesavano 29 libbre (circa L3 chili), altri 75 (circa 36 chili); ve ne erano di alti e di bassi, qualcuno aveva struttura simile a quella di un levriere, e c'era chi somigliava ad un cane da caccia, chi ad un molosso, chi ad un lupoide. L'unica cosa che interessava agli allevatori era la capacità di battersi e vincere. A riprova di quanto affermato, perfino ehi si è interessato di Pit Bull per oltre cinquantanni ha scritto verso la fine degli anni '80 in uno dei suoi libri queste esatte parole: "Quando qualche estraneo alla razza dà il primo sguardo alla famiglia del Pit Bull Terrier americano, potrebbe non rimanere colpito. Questi cani, dopo tutto, mancano di uniformità di razza; alcuni hanno la testa larga,altri l'hanno molto stretta, altri ancora sono piccoli o grandi da assomigliare quasi a dei cani da caccia dal pelo liscio". Come già detto, non importavano altezze, pesi, colori, strutture. Il Pit Bull doveva solo vincere, ed i cani si battevano contro soggetti circa del loro stesso peso: il bello non interessava. Su questo argomento ci aiutano le foto giunte fino a noi. Da tale situazione è derivato che, mentre gli American Staffordshire Terrier sono stati selezionati fin dall'inizio per caratteristiche morfologiche e temperamentali in base ad un preciso standard, e fin dall'inizio hanno mostrato notevole omogeneità, i Pit Bull fino ad alcuni anni fa, e talvolta anione oggi, lo sono stati solo per le capacità in combattimento. Credo nessuno possa contestare che circa settanta anni di selezione, sia pure con qualche breve periodo di interferenza al quale abbiamo accennato parlando della storia, hanno eertamente influito sia sull'aspetto morfologico sia su quello caratteriale. Così, negli American ' Staffordshire Terrier, generazione dopo generazione, si è agito sui discendenti dei primi Bull and Terrier perfezionandone ed uniformandone l'aspetto, e riducendone l'aggressività smodata. Il risultato è la splendida razza che oggi abbiamo, che è allevata generalmente da persone moralmente affidabili, e che per le sue qualità ha ottenuto nel 1985 il riconoscimento della Cinofilia Ufficiale. I veri Pit Bull, a qualsiasi organizzazione essi fossero iscritti, furono invece_allevati fino a.poco fa quasj esclusivamente per i combattimenti tra cani o per attivitàcruente. Può essere - ma non vi sono notizie a riguardo: solo imprecise insinuazioni - che, come dice qualcuno, anche qualche Am Staff sia stato talvolta utilizzato in un lontano passato per combattere: d'altra parte l'uomo è quello che è. Si tratta però di eccezioni che confermano la regola; e la regola è che gli American Staffordshire Terrier sono sempre stati selezionati per le esposizioni, e questo è confermato anche dalle affermazioni giunte fino a noi e fatte nei loro libri da vecchi personaggi appassionati di combattimenti tra cani. I Pit_ Bull, sono invece stati allevati fino a qualche ànno fa (e dai criminali delinquenti, ancora oggi) prevalentemente per combattere, quindi senza badare all'aspetto lisTco se nonper ricercare le caratteristiche che per-mettessero di sconfiggere l'avversa-
rio. Crrivolessè una provarli questo, basta che legga i libri americani sul Pit Bull (i più attendibili) scritti fino alla fine degli anni '80 ufficialmente, e poi clandestinamente, dove sono riportati i nomi dei cani combattenti, la durata degli scontri ed il loro esito, con tanto di vincitori, sopravvissuti e I deceduti. Sull'American Staffordshire Terrier mai è stata seritta in tutti i testi dal 1936 ad oggi una sola riga eirca il loro eoinvolgi-mento in eombattimenti. Torniamo alla differenza tra il Pit Bull UKC e quello ADBA. La differenza sta nel fatto che l'UKC ha redatto negli anni '80 uno standard nel quale, anche se in modo molto sommario, sono state descritte delle caratteristiche. Lo stile del documento è simile a quello degli standard della F.C.I., solo molto più generico. Questo standard è stato poi rivisto il primo ottobre 2000 ma, pur perfezionato, continua a non comprendere misure, pesi, colori del mantello, del tartufo, degli occchi, ecc. Lo standard emanato dall'ADBA è invece elaborato in modo completamente diverso. Si tratta di uno scritto in prosa che contiene non solo una descrizione fisica, ma l'analisi discorsiva delle attitudini caratteriali e di struttura che un Pit Bull deve possedere per essere un buon combattente. Naturalmente viene precisato che, in osservanza alle leggi, i cani non devono combattere, ma devono ancora essere eostruiti in modo da poterlo fare. Diverse frasi fanno però trasparire l'insoddisfazione dell'estensore per queste leggi. Da qui deriva la differenziazione che si sta accentuando tra Pit Bull UKC e
Pit Bull ADBA: dalla diversa impostazione dello stile degli standard e dalla filosofia che ha guidato la mano di chi li ha redatti. Uno è più rivolto ad un cane che cerca di trovare un suo spazio nelle esposizioni o nelle competizioni sportive come ad esempio il traino di pesi o le prove di presa: ed è l'UKC; e l'altro è più indirizzato a mantenere le caratteristiche del cane combattente ed è quello dell'ADBA.
Non hisogna poi dimenticare che una parte delle persone che si occupa di Pit Bull è ancora legata ai combattimenti clandestini, e a volte alla malavita. Il problema per la gestione di un Pit Bull da parte di chi è impreparato o poco responsabile, è che se dovesse azzuffarsi con un altro cane-cosa più che probabile -, oltre a causare danni gravissimi al suo simile, potrebbe accidentalmente mordere qualche" persona poco esperta_che tenta di dividere i litiganti, con conseguenze certamente gravi. Per di più, a causa della loro fama, spesso i Pit Bull sono in mano ad incóscienti od ignoranti, e non è raro, in zone particolarmente degradate, vederne alcuni esemplari lasciati vacare liberi dal guinzaglio,con grave rischio per tutti. Capita che i Pit Bull vengano incrociati con altri cani aggressivi, e nascano così soggetti a volte molto pericolosi per l'uomo. Per questo al Pit Bull si sono interessati, oltre a persone oneste e corrette, anche i violenti o i frustrati che costituiscono il materiale in decomposizione dal quale si sviluppa la micro criminalità. Il pericolo è però la realtà genetica, e la realtà genetica ci dice che i Pit Bull non possono essere riconosciuti dalla Federazione Cinologica Internazionale perché provengono da una linea di selezione che - come abbiamo visto e come è espressamente riconosciuto perfino da ehi alleva la razza da anni - non ne permette la fissazione dei caratteri, tanto che esistono due scuole di pensiero sul Pit Bull: quella legata all'UKC e quella legata all'ADBA. Quale Pit Bull dovrebbe essere riconosciuto dalla F. G. I. se anche nelle esposizioni organizzate al di fuori da quelle riconosciute dalla Cinofilia Ufficiale si prevede una classe per quelli cosiddetti UKG e una per quelli cosiddetti ADBA? Quando il Pit Bull è appena appena un po' stabilizzato, la somiglianza con l'American Staffordshire Terrier è tale che non v'è motivo di aggiungere un'altra razza, che sarebbe solo un doppione per di più senza certezze genetiche per quanto concerne la fissità dei tratti morfologici e caratteriali.
Chi vuole un discendente dei Bull and Terrier, stabilmente definito nel tipo e nel carattere, ha l'American Staffordshire Terrier, che da quasi settantanni è selezionato in purezza, ha morfologia e carattere fissati, e soprattutto non ha possibili equivoci coinvolgimenti con malavita ed oscuri mondi di scommesse sui combattimenti.

American Staffordshire Terrier e Pit Bull: c'è differenza?LA QUESTIONE MORALE?



A causa della confusione che regna sovrana riguardo questo argomento, sono state formulate in merito svariate ipotesi. Talvolta queste teorie non nascono da vera passione o cultura einofila, ma sono frutto di poca conoscenza o provengono da settori che hanno, per svariati motivi, interesse a mantenere alto il polverone per trarne vantaggio.
E' quindi giusto fare un po' di chiarezza riguardo alla differenza che ESISTE tra American Staffordshire Terrier e Pit Bull. Deve però essere chiaro che nei ragionamenti che seguiranno, non v'è alcuna intenzione di colpevolizzare i cani, i quali non sono mai responsabili della loro struttura fisica o psichica, anzi, talvolta ne sono proprio le vittime, costrette a subire le conseguenze di forme o istinti indotti ed esasperati cTalTuomo per proprio beneficio. Questo scritto, non vuole nemmeno attaccare i proprietari o gli allevatori di Pit Bull che agiscono in buona fede e per amore dei loro cani, ma cercherà di mettere un poco d'ordine in una materia che alcuni hanno fatto di tutto per ingarbugliare. In primo luogo, ed in modo inconfutabile, si deve affermare che l'American Staffordshire Terrier è una razza riconosciuta dalla Federazione Cinologia Internazionale (F.C.I.), cosa che non è del Pit Bull: quindi - e giustamente - per la Cinofilia Ufficiale solo l'American Staffordshire Terrier deve essere considerato "razza". Vediamo ora il perché. Le ragioni sono d'ordine storico, genetico e morale.

Intendo chiarire che non v'è alcuna intenzione di colpevolizzare i cani, i quali non sono mai responsabili della loro struttura fisica o psichica, anzi, talvolta ne sono proprio le vittime, costrette a subire le conseguenze di torme o istinti indotti ed esasperati dall'uomo per proprio beneficio economico.


LE RAGIONI STORICHE


Verso la metà del XVIII secolo, iniziò un flusso d'emigrazione costante e consistente dall'Inghilterra verso l'America. I coloni portarono spesso al loro seguito dei cani che erano, naturalmente, di tutte le varietà: compresi i rinomatissimi Bull and Terrier. Una volta impiantate nel Nuovo Continente, le persone coinvolte nelle lotte tra cani iniziarono ad importare dal Regno Unito i più famosi combattenti.
Nel 1884 nacque l'American Kennel Club (AKC): unica associazione americana riconosciuta dalla FCI. Nel 1898 fu fondato da C. Z. Bennet l'United Kennel Club (UKC),dovefu registrato al numero uno il suo cane Ben-net's Ring come American Pit Bull Terrier. Nel settembre del 1909, l'American Dog Breeders Association (ADBA), fu costituita a Chicago sotto la guida di Guy Mc-Cord, che ne fu il primo Presidente, appoggiato da John P. Colby: suo grande amico e famoso allevatore di Pit Bull.
UKC e ADBA, come anche tutte le altre congregazioni minori, sono associazioni non riconosciute dalla Federazione Cinologica Internazionale (FCI), Anche in America, come fu prima in Inghilterra, i molti che non volevano che degli animali potessero essere usati in barbare pratiche, si riunirono in associazioni umanitarie. Con questo spirito è nato il fermento che ha portato diversi allevatori-veri, unici e disinteressati appassionati della razza - a far riconoscere lo Staffordshire Terrier americano. Ciò accadde dopo alcuni annidi selezione e dopo la costituzione, nel maggio 1936, dello Staffordshire Terrier Club d'America (STCA), che riunì un buon numero di veri cinofili grazie all'opera infaticabile di Wilfred T. Brandon. Il riconoscimento dell'Am Staff da parte dell'American Kennel Club (AKC) avvenne nel giugno del 1936, e da parte della FCI nel 1985. Qualche commentatore, sostiene che l'Am Staff è stato riconosciuto dall'AKC per motivi "politici" e incolpa questa Organizzazione di avere causato la "criminalizzazione" del Pit Bull. A parte che non si capisce cosa vuol dire "politici", questo è un insulto all'AKC oltre che una sciocchezza, formulata forse nel tentativo di far credere che Pit Bull ed Am Staff sono la stessa cosa. La verità, come vedremo, è che le organizzazioni cinofile serie non si sono mai volute immischiare con il mondo dei combattimenti, che con la cinofilia (amore per i cani) non aveva, e non ha ancora oggi, nulla a che vedere. Prima di essere registrati come Staffordshire Terrier all'A.K.C, è evidente che i cani interessati, anche se non utilizzati nei combattimenti, erano chiamati Bulldog, Pit Bulldog, Pit Bull, Yankee Terrier, ecc, e molti erano registrati UKC. Per questo, sia gli appassionati di Pit Bull sia quelli di Am Staff rivendicano il fatto che alcuni cani prestigiosi del passato appartenevano alla loro razza. 'Tra questi, i più noti sono Stubby: eroe della Prima Guerra Mondiale, e Pete, il cane attore che dalla metà degli anni '30 fu protagonista della fortunata serie "Our Gang"; chiamata in Italia "Piccole canaglie".
Poiché l'Am Staff, come abbiamo detto, fu riconosciuto nel 1936, questi sti cani non potevano nominalmente essere "Staffordshire", ma lo erano moralmente, perché non sono mai stati utilizzati per combattere: quindi non erano "pitbulls" termine generico che come ci è stato scritto il 02/02/ 2002 dall'AKG è usato in America per definire i cani impiegati nei combattimenti. Per quanto riguarda Pete the Pup, il cane attore di "Piccole canaglie", il cui vero nome era Lucenay's Peter, esso è stato tra i primi iscritti al Registro dell'Ameri-can Staffordshire Terrier aperto dall'AKG dopo il riconoscimento della razza (pare il dodicesimo). Si noterà nella foto in alto Wilfred T. Brandon (a sinistra) con Pete al centro e Harry Lucenay (a destra), che fu, forse, l'allevatore e certamente l'addestratore di Pete. Va ricordato che Brandon scrisse nella prima metà degli anni '30 lo standard dell'Am Staff; che il primo Am Staff iscritto all'AKG fu la sua femmina Farmer's Snugles Up, e che egli fu il primo Presidente dello Staffordshire Terrier Club d'America. Dopo il 1936, la situazione cambiò abbastanza lentamente poiché i vecchi appellativi erano d'uso comune; "Staffordshire Terrier" non era invece un nome familiare e facile da ricordare, per di più negli Stati Uniti non esiste, come in Inghilterra, una regione chiamata "Staffordshire". A causa della scarsa confidenza con il nome, nei primi documenti dello Staffordshire Terrier Club d'America - che naturalmente sapeva bene che gli Am Staff discendevano dagli storici Bull and Terrier inglesi - compariva un'indicazione in calce alla carta intestata che diceva: " The Grand Old Breed" FORMERLY known as the ameri-can (pit) bull terrier or yankee terrier -. Qualcuno, prendendo una lettera del 1943 (quindi solo sette anni dopo il riconoscimento dell'Am Staff), e commentando il documento, ha pensato di tradurre il vocabolo "formerly", con il termine "già", leggendo quindi così la frase: "La Grande Antica Razza già conosciuta come APBT o yankee terrier"; asserendo con ciò che Pit Bull ed Am Staff erano considerati da tutti, perfino dai membri dello Staffordshire Terrier Club d'America, la stessa cosa. Non è così. La spiegazione è che "formerly" non significa "già", come tradotto impropriamente, ma: "IN ALTRI TEMPI, NEL PASSATO" (Hazon - dizionario inglese-italiano; italiano-inglese). Quindi, la frase correttamente formulata in italiano è - "La Grande Antica Razza" in altri tempi (nel passato) conosciuta come l'american (pit) bull terrier o yankee terrier -. Ampliando un po' il concetto, è come se uno dicesse - ho un Cane da Pastore Scozzese, un Collie: cioè un Lassie - per farsi capire meglio da chi ascolta, essendo il cane attore Lassie molto famoso.
Ed è noto a tutti che la razza "American Staffordshire Terrier" è poco conosciuta tra il pubblico in America come in Europa, mentre moltissimi sanno cos'è un Pit Bull; naturalmente in ossequio al fatto che ciò che è negativo fa più clamore e notizia di ciò che è positivo. Come ha scritto nella sua "Storia del Pit Bull Terrier" Wayne D. Brown, un esperto appasionato della razza, negli anni '50 del XX secolo e fino ai primi anni '60, fu data per certi periodi la possibilità anche a dei Pit Bull registrati al-1TJ.K.C. di partecipare ad esposizioni organizzate dall'AKC e di conseguire il titolo di Campione. Pare che l'AKC con delibera del 18 febbraio 1960 e per la durata di tre anni, permise ai Pit Bull registrati all'UKC che avevano nelle prime tre generazioni un ;i il fenato registrato come Staffordshire Terrier al-l'AKC, ed avevano conquistato almeno tre punti in Esposizioni riconosciute dall'AKC, di accoppiarsi con uno Staffordshire Terrier registrato AKC, e le cucciolate potevano essere iscritte al-l'AKC come Staffordshire Terrier, purché denunciate dal proprietario del cane AKC con regole ristrette e severissime. Secondo alcuni l'apertura ai Pit Bull UKC continuò fino al 1972. Queste sono le notizie verola storia. Un altro motivo di confusione è dato dal fatto che all'United Kennel Club (UKC), è permesso iscrivere anche cani registrati al-l'American Kennel Club, il quale AKC non permette invece di registrare presso di lui cani iscritti all'UKC e tanto meno all'ADBA, ma registra solo cucciolate nate da genitori American Staffordshire Terrier, quindi registrati AKC. La registrazione contemporanea AKC ed UKC di uno stesso cane si chiama "doppia registrazione" e riguarda solo l'UKC. A causa di questo guazzabuglio, sul quale peraltro molti ancora giocano, la Federazione Cinologica Internazionale (FCI), ha giustamente accettato come razza ufficialmente riconosciuta nel circuito mondiale della cinofilia l'Ame-rican Staffordshire Terrier solo nel 1985: quando cioè è stata certa che le idee in merito erano un po' più chiare, e che gli American Staffordshire Terrier si erano ormai completamente staccati come immagine da un mondo squallido e dominato dal caos, col quale non hanno mai avuto moralmente veramente a ehe fare. Per fortuna la complicatissima e confusa parte storica è finita, e la conclusione è che chi vuol avere per compagno un discendente dei Bull and Terrier giunti in America secoli fa ma non vuole correre il rischio di essere confuso con un mondo caotico, desidera fare parte della Cinofilia Ufficiale e partecipare ad Esposizioni Canine riconosciute dalla F.C.I., ha solo la possibilità di scegliere un American Staffordshire Terrier, che darà garanzia di moralità, stabilità genetica, equilibrio ed affetto.

lunedì

Le razze del gruppo 3: IL SILKY TERRIER


IL SILKY TERRIER

ORIGINE
Australia

CARATTERE
Vivace e attivo come gli altri terrier da tana, anche se diffuso ormai come cane da compagnia.


Il silky terrier è un graziosissimo cane di piccola taglia che assomiglia molto al più diffuso yorkshi-re terrier. Di origine australiana, questa razza è stata selezionata all'inizio del Novecento incrociando l'australian terrier con il piccolo yorkshire terrier e forse anche con l'apporto di sangue di cairn terrier. Dallo yorkshire terrier differisce anche per il portamento delle orecchie che sono erette e a V rovesciata. Il mantello del silky è a pelo lungo, lucido e sericeo, che ricopre tutto il corpo fino a toccare terra; il pelo è più corto sulle zampe e sulla testa (le focature). Il primo standard della razza è stato elaborato nel 1909, ma bisognerà attendere gli anni Sessanta per vedere in esposizione dei soggetti omogeni, poiché originariamente il silky terrier si era diffuso, oltre che in Australia, anche in America. I due tipi di silky terrier erano però completamente diversi; l'uno di piccole dimensioni con un peso di neanche 3 kg e l'altro più massiccio con un peso di circa 6 chilogrammi. Nel 1959 le associazioni cinofile americane e australiane si accordarono per la stesura dello standard unificato che prevede una taglia che va dai 3,5 ai 4,5 kg e circa 23 cm d'altezza al garrese. In Italia la razza non è molto conosciuta, perché assai rara dal momento che esiste sostanzialmente un solo allevamento di silky terrier.

STANDARD


È un piccolo cane compatto di piccole dimensioni, con una struttura corporea allungata rispetto all'altezza che è moderatamente bassa. Dei cugini terrier ha ereditato il carattere vivace e attivo, tipico dei cacciatori di roditori. La testa è relativamente forte (in confronto alle dimensioni del cane), il cranio è largo e piatto, caratterizzato peraltro da un graziosissimo ciuffo fulvo o blu argento che fa risaltare le orecchie erette a forma di V rovesciata e ricoperte da pelo raso. Gli occhi sono scuri, piccoli e rotondi, esprimenti vivacità. La canna nasale è più corta del cranio, il tartufo è nero. Il collo è ben proporzionato ed elegante, il tronco allungato, la linea dorsale diritta, il torace moderatamente largo e profondo; gli arti sono leggeri e relativamente corti, la coda, tagliata corta, viene portata eretta. L'altezza al garrese è di circa 23 cm mentre il peso oscilla intorno ai 4 chilogrammi. Il mantello è costituito da pelo liscio, serico e lucido, lungo anche 15 cm e di colore blu, grigio-blu e focato, che ricopre tutto il corpo. Il pelo è più corto sugli arti e sul muso dove normalmente è bruno focato. Il blu è particolarmente intenso sulla coda. I cuccioli possono essere di colore nero, ma in età adulta qualsiasi obreggiatura di colore nero non è desiderabile.

Le razze del gruppo 3: LO SKYE TERRIER


LO SKYE TERRIER

ORIGINE
Gran Bretagna

CARATTERE
Cane vivace e combattivo, diffidente con gli estranei e geloso della sua proprietà.




Fa parte di un gruppo di terrier a gambe corte; si contraddistingue infatti per la lunghezza che corrisponde a quattro volte l'altezza, quest'ultima limitata a circa 25 centimetri. Lo skye terrier è dunque un cane piccolo e con il tronco notevolmente allungato, ricoperto da un fitto, morbido e setoso mantello che tocca terra, avvolge tutta la testa e ricopre di frange le orecchie erette. Un tempo selezionato per la caccia agli animali nocivi, come gli altri componenti della famiglia terrier, ha mascelle e dentatura molto forti capaci di mordere alla gola e uccidere tassi e altre prede. Attualmente viene allevato come cane da compagnia, simpatico, allegro e affettuoso con i padroni, oltreché di bell'aspetto con il suo maestoso e lungo mantello. Il folto pelo doveva servire a proteggere questo piccolo terrier dagli animali selvatici. Le sue origini sono avvolte dalla leggenda secondo cui questo terrier sarebbe il risultato dell'accoppiamento di alcuni maltesi scampati a un nubifragio e finiti nel Seicento con una nave spagnola sugli scogli dell'isola di Skye al largo della Scozia - con i terrier locali. Dall'incrocio è nata questa razza dalle forme allungate e dal pelo lunghissimo che in passato è stata utilizzata anche come cane da allarme e da guardia del gregge. Nel 1842 ne vennero regalati due esemplari alla regina Vittoria e quindi per la razza si aprirono le porte della cinofilia ufficiale. Il primo standard venne definito nel 1870.

STANDARD

Lo skye terrier è basso sugli arti e dal tronco allungato con pelo abbondante che scende fino a terra e ricopre la testa. Il cranio è largo fra le orecchie, il profilo della testa si restringe poi gradualmente verso il tartufo che è nero,
10 stop è poco pronunciato. La testa deve risultare possente, sia nella varietà a orecchie erette (più diffusa) che nei soggetti con le orecchie cadenti. Gli occhi sono scuri e coperti dal lungo pelo che dalla fronte ricade in avanti. Il collo è lungo, il tronco pure, la linea dorsale è diritta, gli arti sono corti, quelli anteriori leggermente girati verso l'esterno come in tutti gli altri cani da tana, la coda cadente e frangiata. Il pelo di copertura è lungo, piatto, diritto e liscio; abbondante è il sottopelo lanoso. Sul muso il pelo è più corto, ma le frange coprono comunque gli occhi e le guance. I colori ammessi sono il grigio, l'azzurro, il crema,
11 fulvo; le orecchie sono sempre molto scure, nere o quasi nere. L'altezza è di circa 25 cm ma è importante anche la lunghezza che dal tartufo alla punta della coda supera il metro.

le razze del gruppo 3: L'AMERICAN PIT BULL TERRIER



L'AMERICAN PIT BULL TERRIER


ORIGINE
Stati Uniti

CARATTERE
Coraggioso, tenace, va educato fin da piccolo poiché è il più temibile cane da combattimento con una impareggiabile forza nelle mascelle. Se correttamente addestrato sa essere dolce e affettuoso con i proprietari.



Pit in inglese significa "fossa, arena", per cui è facile capire quanto le origini dell'american pit bull terrier siano legate al mondo dei combattimenti fra animali. Già nel 1898 l'United kennel club lo riconobbe ufficialmente, ma ben presto perse l'interesse per la razza essendovi un dibattito troppo acceso fra i sostenitori dei combattimenti fra cani e gli abolizionisti. Nel 1936 la razza venne ufficialmente riconosciuta dall'American kennel club, ma la FCI, la federazione che opera a livello mondiale, non ha ancora deciso di accogliere questo cane fra le sue fila. Tutto ciò a causa della cattiva fama di cui purtroppo gode il nostro eroe, vittima a sua volta di un pregiudizio che lo vuole pericoloso, mordace, addirittura assassino. A questo scopo va detto che l'american pit bull terrier ha sì nelle sue vene sangue di combattente, ma se correttamente educato non indirizzerà mai la sua aggressività verso la gente, perché per secoli è stato abituato a combattere contro gli animali e non contro le persone. Fondamentale importanza dovrà quindi avere la sua educazione, che in nessun caso dovrà essere improntata sulla violenza, ma sulla socializzazione precoce sia nei confronti degli uomini che degli altri animali. A conferma di ciò vale la pena ricordare che negli Stati Uniti l'american pit bull terrier, opportunamente educato, viene impiegato sovente in compiti di assistenza agli anziani e ai disa-bili.
In Italia il pit bull non è riconosciuto, sia per la sua nomea di cane pericolosissimo, sia perché la razza non è ancora perfettamente fissata.


STANDARD


L'american pit bull terrier è compatto, robusto e muscoloso il cui aspetto dà l'impressione di forza e potenza. La testa è di media lunghezza a forma di mattone, molto larga fra le orecchie, il cranio è piatto, il muso è quadrato, le mascelle forti, le mandibole ben pronunciate, il tartufo nero. Gli occhi sono di vari colori e rotondi, le orecchie sono erette, generalmente tagliate. Il collo è corto, potente e muscoloso, il torace è profondo, la coda è relativamente corta, attaccata bassa, né grossa, né sottile. Gli arti sono solidi con ossatura forte e rotonda. Il pelo è corto e duro. Il mantello può essere uni- o multicolore. Il peso va da 14 a 27 chilogrammi.

Le razze del gruppo 3: L'AMERICAN STAFFORDSHIRE TERRIER

L'AMERICAN STAFFORDSHIRE TERRIER




ORIGINE
Stati Uniti





CARATTERE
Cane da guardia, testardo e coraggioso, deve essere educato fin da piccolo alla disciplina e all'obbedienza.



Cane da utilità e difesa che, come si comprende dal nome, è originario d'Oltreoceano. Una tesi sull'origine della razza sostiene che gli allevatori americani abbiano iniziato a selezionare questa razza nel XVIII secolo, probabilmente accoppiando bull e terrier da combattimento, blue paul terrier e staffordshire terrier.Un'altra ipotesi possibile sulla formazione di questa razza, di recente evoluzione americana, farebbe invece risalire la nascita dell'ame-rican staffordshire terrier agli incroci attuati dagli allevatori americani fra l'old bulldog e i primitivi staffordshire bull terrier e altri cani da combattimento importati dall'Irlanda. Con la proibizione dei combattimenti l'american staffordshire terrier è stato selezionato come razza da utilità e da difesa con proprie caratteristiche ottenendo il riconoscimento ufficiale da parte dell'American kennel club nel 1936. Nell'anno precedente era in vece stato riconosciuto in Inghilterra lo Staffordshire bull terrier stretto parente della razza americana, ma di dimensioni più piccole e di ossatura più leggera.


STANDARD


L'american staffordshire terrier deve dare l'impressione di un cane molto potente in rapporto alla sua taglia. Muscoloso, agile, forte e robusto, si distingue per il suo proverbiale coraggio. La testa è di media" lunghezza e massiccia, con cranio largo, muscolatura delle guance ben sviluppata, stop marcato e muso arrotondato. La mandibola deve essere forte e potente, tale da evidenziare una notevole forza nella presa. Le labbra sono sottili e ben tese. Le orecchie possono essere naturali (a mezza rosa) o tagliate, inserite alte. Gli occhi sono scuri, frontali e ben distanziati fra loro. Il collo è robusto e pesante, il torace profondo e largo. Gli arti sono massicci e non eccessivamente lunghi. La coda deve essere portata bassa, è corta, più larga alla radice si assottiglia verso l'estremità. Il mantello è formato da pelo fitto, lucente, corto e duro al tatto. Sono ammessi tutti i colori, anche il tigrato, ma non sono desiderabili il bianco puro, i nero focati e i color fegato. L'altezza al garrese è di 45-48 cm nei maschi e di 43-46 cm nelle femmine. Il peso va da 28 a 30 kg nei maschi e da 22 a 24 kg nelle femmine.

Le razze del gruppo 3: IL BULL TERRIER

IL BULL TERRIER

ORIGINE
Gran Bretagna

CARATTERE
Coraggioso, attivo e pieno di fuoco, un tempo cane da combattimento, ora gli allevatori selezionano i soggetti equilibrati facilmente addestrabili all'obbedienza. Fin da piccolo richiede fermezza nell'educazione.




Razza selezionata verso il 1830 come cane da combattimento (ma da ormai 150 anni gli scontri fra animali sono vietati dalla legge). Eppure il bull terrier viene ancora considerato un indomito lottatore, anzi un incontrollabile cane violento. Certamente il bull terrier è un cane forte, focoso e coraggioso, come indica lo standard della razza, ma alla pari di molti altri cani delle più svariate razze. Da circa 150 anni, il bull terrier viene selezionato come fedele cane da guardia: gran parte del suo patrimonio genetico gli è stato tramandato dall'old english white terrier, mentre la forza e l'aggressività le ha ereditate dal bulldog inglese. La razza, infatti, era stata creata agli inizi dell'Ottocento appositamente per i combattimenti nelle arene contro orsi e tori. Dopo il divieto dei combattimenti stabilito nel 1835, il bull terrier continuò a battersi contro altri cani in lotte clandestine. Tramontata infine l'era dei cani gladiatori il bull terrier nel 1862 approdò nel mondo delle esposizioni di bellezza. Per ingentilire le forme del bull terrier il padre della razza, James Hinks, arrivò persino a introdurre sangue di dalmata. E questo confermerebbe ancora una volta il fatto che non è più un cane guerriero.

STANDARD


Il bull terrier è un cane solido e muscolo, dal temperamento di fuoco e dalla caratteristica testa spiovente a forma di uovo. Il collo è molto muscoloso, così come il torace che è largo e cerchiato, la linea dorsale è diritta, la coda è inserita bassa, grossa alla radice si assottiglia verso la punta, ed é portata orizzontale. Gli arti sono solidi, diritti e di forte ossatura, l'andatura è sciolta e vivace. La testa è lunga, a forma di uovo, la sommità del cranio fra le orecchie è piatta, ma poi il profilo della testa si incurva a ellisse (a uovo) verso il tartufo che è nero, le mascelle sono forti e potenti, gli occhi sono relativamente piccoli, molto scuri, piazzati obliquamente, a forma di mandorla. Il muso è più lungo del cranio, le orecchie sono piccole, erette, di tessitura sottile e con i padiglioni girati in avanti. Il pelo è corto, duro, lucente e piatto. Sono ammessi i colori tigrato nero, fulvo, rosso, tricolore. Nel bull terrier bianco il mantello deve risultare completamente niveo. Per quel che riguarda la taglia non vi sono limiti di peso e altezza, ma semplicemente l'indicazione che l'equilibrio delle forme deve garantire la sostanza e potenza dell'esemplare.

Le razze del gruppo 3: LO YORKSHIRE TERRIER

Tito...:)

LO YORKSHIRE TERRIER

ORIGINE
Gran Bretagna

CARATTERE
Data la piccola taglia, si adatta bene a vivere in appartamento, anche perché è un "cane d'allarme". Molto vivace, socializza facilmente con altri animali e soffre se lasciato a lungo in solitudine.





Non è una razza antica, eppure le sue origini non sono ben conosciute. Di lui si sa che è nato in Inghilterra e che sicuramente fra i suoi antenati ci sono i piccoli terrier che una volta venivano usati per la caccia ai topi. La razza fu ufficialmente riconosciuta nel 1886 dal Kennel club inglese, ma si ritiene che il suo capostipite sia stato lo stallone Ben Huddersfield, vissuto dal 1865 al 1871, dal quale deriva lo yorki odierno. È un cane che di primo impatto può sembrare piuttosto delicato ma, al contrario, è generalmente sano e robusto. Sarà sufficiente seguire alcune regole fondamentali per assicurargli una vita in buona salute. Innanzitutto dovrà seguire un'alimentazione corretta, suddivisa in due pasti giornalieri. Bisogna inoltre tener presente che lo yorkshire terrier è un cane che mal sopporta la solitudine, per cui, nel caso ci assentassimo da casa molto spesso, sarebbe utile valutare l'opportunità di trovargli un compagno. Grande importanza ha infine la cura del mantello, che, nel caso di esposizione, dovrà essere opportunamente trattato e protetto.
Una curiosità: i cuccioli di yorki nascono completamente neri e solo verso i tre mesi appare la tanto ricercata sfumatura blu del mantello. La razza ha trovato vastissima diffusione come cane da compagnia e da appartamento grazie alle sue limitate dimensioni: la taglia e l'affascinante mantello non traggano però in inganno, poiché la tempra è rimasta quella di un cacciatore di topi molto rumoroso.


STANDARD

Lo yorkshire terrier, familiarmente chiamato yorki, è di piccola taglia il cui peso arriva al massimo a 3,2 chilogrammi. La testa è piuttosto piccola, con muso corto e tartufo nero; dentatura a forbice. Le orecchie sono piccole e portate erette, ben coperte di pelo. Gli occhi sono scuri, non troppo grandi e devono avere una espressione attenta e intelligente. Il tronco è compatto, con una linea dorsale ben diritta. Gli arti devono consentire una buona andatura parallela. Il mantello ha il pelo del corpo lungo e lucido, perfettamente diritto; ai lati della testa la lunghezza è ancora maggiore; al tatto il pelo deve essere fine e setoso, mai lanoso. Il colore è blu acciaio scuro dall'occipite all'attaccatura della coda, marrone rossiccio sulla testa e sul collo. I peli fulvi non devono mai confondersi con quelli blu.

IL PARSON JACK RUSSEL TERRIER


IL PARSON JACK RUSSEL TERRIER


ORIGINE
Gran Bretagna


CARATTERE
Attivo, coraggioso, temerario, buon cane da tana e da seguita.





Razza ufficialmente riconosciuta dal Kennel club inglese soltanto nel 1990 e cioè quando si sono potuti definire fissati i caratteri genetici dello standard. Per tutto il secolo il cosiddetto parson jack russel terrier è stato considerato unicamente un hunt o working, vale a dire un esclusivo cane da caccia, resistente e combattivo, ma privo di caratteri morfologici stabili poiché allevato solo come cane da lavoro. La storia del parson jack russel terrier lo vuole come frutto di un miscuglio di razze, dove sicuramente il fox terrier è il suo più diretto progenitore, anche se nel corpo di questa razza scorre pure il sangue di bull terrier (per aumentarne l'aggressività) e di beagle (per sviluppare ulteriormente le sue abilità venatorie). Si racconta che agli inizi dell'Ottocento il reverendo Russel avesse acquistato una femmina fox terrier (dal pelo ruvido e dal mantello bianco e con le focature sul muso e sulla coda) che utilizzò per la caccia alla volpe. Il reverendo volle in seguito migliorare continuamente l'attitudine alla caccia dei suoi cani per cui incrociò la sua femmina con altri british terrier e il beagle per creare un cane più minuto, resistente e combattivo. Il risultato fu un cane con un aspetto esteriore senza importanza, denominato parson jack russel. Verso il 1970 la razza subì una ulteriore evoluzione con l'immissione di sangue di border e lakeland terrier per ottenere un piccolo terrier, ottimo cacciatore da tana e buon guardiano delle stalle di cavalli.


STANDARD


Il parson jack russel terrier è un piccolo terrier forte e robusto, sempre attento. Il corpo è compatto e sta nel quadrato, il petto deve essere poco profondo, la linea superiore è diritta, gli arti sono forti, rettilinei e muscolosi, la coda è attaccata alta, retta e tagliata corta. L'andatura è sciolta e vivace. La testa è leggermente affilata, il cranio è piatto e di media larghezza, il muso più corto, lo stop abbastanza pronunciato. Le orecchie sono piccole, ripiegate in avanti e a V; gli occhi sono scuri, a forma di mandorla ed esprimono intelligenza e ardimento. Il pelo del parson jack russel terrier può essere sia liscio e corto che ruvido e un po' più lungo. Il mantello è fitto, di colore prevalentemente bianco con macchie marrone o nere sulla testa e sulla radice della coda. L'altezza al garrese va da 33 a 35 centimetri.

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