L’Ente Nazionale Protezione Animali esprime soddisfazione per il decreto penale di condanna con cui la Procura di Vicenza ha condannato un cacciatore al pagamento di 22.500 euro per avere causato, nel 2010, la morte un cagnolino che stava giocando con un altro cane e che è stato colpito durante la battuta di caccia. Gravemente ferito, l’animale è deceduto alcune settimane dopo.
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"Ciao Sonia,
ti scrivo perché qualche giorno fa abbiamo pubblicato un post di segnalazione per blog e siti che ci sembrano meritevoli e abbiamo incluso "Blog sul cane e i cuccioli..."
Giuseppe Pastore, redazione di Pet Magazine
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Approfondimento: La Leishmaniosi in relazione alle adozioni dal canile,articolo della Dott.Assembri
Visto che questo mio sito si occupa anche di adozioni di cani dai canili, ho trovato urgente e significativo dare uno spazio di approfondimento su questa malattia, la Leishmaniosi.
Questo perchè i cani nei rifugi sono molto più esposti alla contrazione di questa patologia, visto che il responsabile veicolo della stessa è un Flebotomo, meglio detto pappatacio: una sorta di zanzara in miniatura( 2-3 mm) che non emette alcun ronzio,agisce di notte ed è difficilmente localizzabile. I ristagni d'acqua dei Canili, le ferite e la cute in macerazione dei cani in sosta, sono elementi di attrazione per questi insetti e per la diffusione della malattia.
Questa digressione la ritengo necessaria, poichè quando in un appello leggiamo :"cane affetto da leishmaniosi", la maggior parte delle volte viene scartato per paura..
Questo perchè i cani nei rifugi sono molto più esposti alla contrazione di questa patologia, visto che il responsabile veicolo della stessa è un Flebotomo, meglio detto pappatacio: una sorta di zanzara in miniatura( 2-3 mm) che non emette alcun ronzio,agisce di notte ed è difficilmente localizzabile. I ristagni d'acqua dei Canili, le ferite e la cute in macerazione dei cani in sosta, sono elementi di attrazione per questi insetti e per la diffusione della malattia.
Questa digressione la ritengo necessaria, poichè quando in un appello leggiamo :"cane affetto da leishmaniosi", la maggior parte delle volte viene scartato per paura..
Alimentazione: Ricerca su marchio TOTOFOOD

Sto conducendo personalmente delle ricerche più approfondite per quello che riguarda l'alimentazione dei canidi. La realtà dei fatti è che sto cercando di dare informazione riguardo le Aziende Italiane che producono cibi per animali, utilizzando MATERIE PRIME ITALIANE, CERTIFICATE E TRACCIABILI.
E' una ricerca che presuppone delle velleità molto alte e ho richiesto personalmente alle aziende di fornirmi con trasparenza ogni tipo di informazione reperibile: analisi chimiche organolettiche, testing, ricerche di laboratorio, tracciabilità delle materie prime, etc. Devo dire che molte di queste Aziende stanno rispondendo ai miei solleciti e di questo sono infinitamente entusiasta.
Iniziamo con la Totofood, Azienda Italiana per la produzione di integratori e mangimi per animali. Il laboratorio del Dott. Piccioni produce dal 1934 e il Dott. Fiorenzo Legrenzi, direttore commerciale dell'azienda, mi ha invitata a visitare lo stabilimento di produzione, per seguire tutto il ciclo che porta le materie prime italiane a divenire anche cibo per i nostri beneamati 4 zampe.
Mi riserbo di andare non appena mi sarà possibile.
Pubblicherò nell specifico tutti i loro prodotti e tutto il materiale che mi hanno gentilmente inviato. Spero di fare cosa gradita per i miei lettori, ricercando industrie nostrane di grande eccellenza, che possono competere alla grande con le Multinazionali, spesso ampiamente sovrastimate, in ragione di una pubblicità martellante.
Laboratorio dottori piccioni s.r.l.
via Marconi 29/31 - 20060 Gessate (MI)
tel. +39 02.95 781 450 - fax +39 02.95 382 751
e-mail totofood@tin.it www.totofood.it

Ricerca personalizzata
lunedì
Omeopatia Veterinaria:approfondimento della Dott.ssa Assembri, Veterinaria

E' una Veterinaria Speciale, la Sveva, con cui ho avuto la grazia di entrare in contatto e che, oltre alla scienza, unisce una forte componente di passione per questi nostri compagni di viaggio, nel loro duro lavoro quotidiano.
La Dott. Assembri si occupa anche di medicine e terapie alterantive applicate: omeopatia, omotossicologia ed agopuntura. Oltre ad essere molto preparata professionalmente, è una persona splendida e dalla grande sensibilità.
Dote che ritengo fondamentale per chi svolge questa professione.
E fondamentale per vivere...
STUDIO VETERINARIO
D.SSA ASSEMBRI SVEVA
VIA ARENE 68
18012 BORDIGHERA (IM)
TEL 0184 298120
CELL 3382081321
"OMEOPATIA IN VETERINARIA
L'omeopatia è un sistema di cure mediche fondato da un medico tedesco, Samuel Hahnemann. Essa si basa sul principio 'similia similibus curentur' (i simili si curano con i simili); questo significa che un medicamento capace di produrre determinati effetti in un soggetto sano, può curare effetti simili in un soggetto malato.
Nella pratica dell'omeopatia il medico è portato a considerare il paziente come un qualcosa di più che la somma di singoli componenti; il cane o il gatto vanno trattati nella loro totalità tenendo conto della individualità di ciascuno e ricordandosi che i medicamenti possiedono un effetto individuale e caratteristico sul corpo. 'L'individuo, e non la malattia, sono da trattare' poiché ogni essere vivente reagisce in un modo diverso a specifiche sollecitazioni. Allora, che cos'è una malattia per l'omeopatia? È un'alterazione dinamica dell'equilibrio dell'organismo in toto che culmina poi nella disfunzione degli organi vitali con conseguente crescita di cellule patologiche e mutamento dei tessuti. Il Dr. Sankaran (illustre medico omeopata indiano) scrive che 'la malattia non è quindi né un fenomeno locale, né un'affezione che colpisce talune parti dell'organismo, ma rappresenta invece lo stato d'essere in cui il soggetto si trova in quel momento: il suo modo di sentire, di pensare, di comportarsi, le sue preferenze ed avversioni, ciò che il soggetto può tollerare o meno nell'insieme'.
Il rimedio omeopatico deriva da sostanze medicamentose naturali provenienti dai regni vegetale, animale e minerale. Queste esercitano due tipi di azioni sull'organismo: a dosi ponderali hanno un'azione tossica, nociva;a dosi subtossiche (usate a scopo sperimentale) provocano sintomi generali e mentali. Nella costituzione del rimedio omeopatico queste sostanze vengono diluite e 'dinamizzate', ciò significa che attraverso una serie di passaggi esse subiscono alcune diluizioni (decimale, centesimale) accompagnate da forte scuotimento. Questa tecnica di diluizione-dinamizzazione permette ad ogni sostanza di sviluppare la sua proprietà farmacologica.
Durante la cosiddetta visita omeopatica quindi, l'animale viene visitato ed il proprietario è letteralmente 'interrogato' sulle abitudini del suo pet (modalità di assunzione del cibo, desideri ed avversioni, paure.. etc). Si indaga molto quello che è lo stato mentale del soggetto oltre ai sintomi veri e propri. Nell'insieme si viene a delineare un quadro caratteristico che corrisponde ad uno o più rimedi omeopatici. A questo punto è compito del medico studiare e valutare quello che più si adatta all'animale in questione ed alla sua patologia.
Posso fare un esempio a partire da un rimedio: Pulsatilla (Anemone pulsatilla, fam.Ranuncolacee, rimedio di origine vegetale). Devo premettere che i sintomi sono molteplici e presentano molte sfumature, qui mi limito a descriverne solo alcuni. Somministreremo questo rimedio qualora ci troviamo di fronte ad un animale timido, iperaffettuoso, molto instabile emotivamente, piagnucoloso, adulatore. Un soggetto Pulsatilla desidera la compagnia in modo morboso ed essere consolato in ogni occasione. È un paziente freddoloso che desidera stare all'aria aperta dove migliorano tutti i suoi sintomi. I sintomi fisici sono caratterizzati da dolori che cambiano spesso sede, da secrezioni di colore caratteristico e molto abbondanti a livello di tutte le mucose, da un peggioramento dello stato generale dopo i pasti, (soprattutto se questi sono caratterizzati da cibi grassi) e da assenza di sete."
martedì
Omeopatia Veterinaria: Princìpi e preparazioni

I rimedi omeopatici derivano da sostanze appartenenti al regno minerale, vegetale e animale. Le preparazioni che contengono sostanze solubili sono ottenute per diluizioni di una tintura madre standardizzata; quelle invece composte da corpi insolubili, si ottengono a partire da una polvere mescolata con del lattosio.
BIOTERAPICHE E ISOPATICHE
Le bioterapiche sono delie «preparazioni omeopatiche ottenute a partire da colture microbiche, di virus, di secrezioni o di escrezioni patologiche» [J.O. 29 dicembre 1948). Le isopatiche sono delle bioterapiche derivate da prelievi effettuati sul malato stesso, a partire dal sangue, da secrezioni purulente, dal latte, ecc. Sono molto utili in medicina veterinaria.
LE DILUIZIONI DI HAHNEMANN
Un millilitro di tintura madre viene aggiunto a 99 millilitri di acqua o di soluzione alcolica, poi il tutto deve essere agitato con particolari apparecchiature (dinamizzazione) almeno cento volte. Si ottiene così la prima Centesimale Hahnemanniana (CH). Un millilitro di questa soluzione, mescolato a 99 millilitri di acqua o alcol fornisce, dopo essere stata agitata, la 2a CH e così di seguito fino alla 30a CH. Esistono, inoltre, altre diluizioni diverse da quelle hahnemanniane; esse sono:
a) la diluizione secondo Korsa Icoff (per ottenere diluizioni successive, in maniera facile, rapida e con costi ridotti),
b) il metodo delle diluizioni 50 millesimali (in questo caso si effettuano in una fase preliminare 3 triturazioni centesimali successive, utilizzando come prodotto di partenza una parte di ceppo solido o liquido; dopo ulteriori passaggi in soluzione idroalcolica si arriva alla diluizione necessaria),
c) il metodo a flusso continuo (in questo caso viene utilizzato il procedimento delle diluizioni secondo Hahnemann, ma in un unico flacone allo scopo di evitare perdite e ottenere diluizioni elevate), che però non è riproducibile in quanto le diluizioni ottenute non sono affidabili. In realtà in Italia l'omeopatia, pur essendo applicata da molti medici e veterinari, non è ancora riconosciuta dalla Farmacopea Ufficiale, al contrario di altri paesi europei, come per esempio la Francia, dove si vendono rimedi ottenuti da sostanze tossiche o stupefacenti in accordo con le varie disposizioni di legge.
Omeopatia Veterinaria

Che sia destinata all'uomo o agli animali, la medicina omeopatica utilizza rimedi curativi di origine vegetale, minerale e animale.
Samuel Hahnemann, medico tedesco padre di questa scienza, affermava già nel 1 796: «Se le leggi della medicina che io riconosco e proclamo sono reali e vere, le sole naturali, esse dovrebbero trovare la loro applicazione presso gli animali così come presso gli uomini». Guglielmo Lux, veterinario tedesco contemporaneo di Hahnemann, fu uno dei primi ad applicare l'omeopatia sugli animali.
Che cos'è l'omeopatia?
L'omeopatia è una scienza che si riferisce a due principi essenziali:
il principio di similitudine e la dose infinitesimale.
IL PRINCIPIO DI SIMILITUDINE
I simili si guariscono con i loro simili. Alla fine del XVIII secolo, il medico tedesco Samuel Hahnemann, incuriosito dagli effetti che il chinino aveva nei confronti della malaria, decise di assumere quotidianamente del chinino. Dei sintomi analoghi a quelli che si osservano nelle febbri malariche apparvero allora in lui. Era nata così l'omeopatia: il rimedio omeopatico per un malato è quello che, somministrato a dosi maggiori a un individuo sano, fa insorgere in questo i sintomi stessi della malattia.
LA DOSE INFINITESIMALE
Trattare una persona malata, e quindi già fisicamente indebolita, con certi prodotti tossici come l'arsenico, il fosforo, la digitale ecc. è pericoloso. Il paziente rischia di guarire e allo stesso tempo di aggravare il suo stato di salute! Di qui l'idea di realizzare delle diluizioni infinitesimali della sostanza, che conserva allora tutta la sua efficacia perdendo però la tossicità. Questo è il secondo principio dell'omeopatia.
lunedì
L'Alimentazione durante la gestazione della femmina

"L'alimentazione riveste uno grande importanza per lo femmina durante la gestazione e l'allattamento. Essa garantisce tanto la solute e la forma perfetta dell'animale quanto uno sviluppo corretto dei piccoli in questi due periodi determinanti della loro vita."
I bisogni alimentari della femmina variano molto nel corso del suo ciclo riproduttivo, specialmente durante la gestazione e l'allattamento.
L'alimentazione durante la gravidanza
Alcuni autori ritengono che arricchire la dieta della cagna durante il suo periodo di calore, soprattutto nella quota proteica {carne, uova, latte, formaggi), chiaramente se non presenta particolari problemi di peso, ne migliori l'ovulazione, aumentando così il numero dei possibili cuccioli. All'inizio della gestazione si ritorna a un regime normale per evitare che la femmina ingrassi troppo, cosa che potrebbe nuocere al passaggio dei cuccioli all'atto del parto. Al secondo mese di gestazione si aumentano gradatamente gli apporti alimentari, sino a una volta e mezzo la razione di base, allo scopo di permettere uno sviluppo ottimale dei feti, che ingrossano particolarmente in questo periodo. Man mano che il feto occupa spazio nel suo addome, l'appetito della femmina diminuisce e c'è il rischio che essa dimagr sca a fine gestazione. Si devono allora utilizzare alimenti ricchi di proteine, necessari inoltre per la sintesi muscolare dei cuccioli, e molto energetici, distribuendoli in due pasti al giorno. Questi apporti accresciuti permettono di ottenere dei piccoli vigorosi e di preparare la madre all'allattamento. L'arricchimento dell'ali mentazione in minerali e vitamine fa vorisce moitre la sintesi dello scheletro dei futuri cuccioli.
sabato
Cause e pericoli del sovrappeso nel cane
Quando supero del 15% il peso ideale, un cane è obeso. Questo problema ispesso ignorato, mentre dovrebbe essere preso sul serio: le complicazioni dell'obesità sono, in effetti, preoccupanti. Il trattamento consiste in una cura dimagrante controllata da un veterinario.
M
olto difficile per l'animale, la dieta alimentare deve essere necessariamente messa in opera in collaborazione con il proprietario. Se non è facile definire il 1 5% di eccesso ponderale in base a quanto stabilisce lo standard di razza, si può considerare più semplicemente che ogni animale che ha una piega della pelle molto spessa a livello delle costole può, senza esitazione, essere considerato troppo grasso.
Le cause dell'obesità
Nel cane, l'obesità è in generale facile da determinare, tanto essa è evidente. È infatti molto frequente, e si stima che una percentuale tra il 24 e il 40% dei cani ha un eccesso di peso superiore al 15%. Secondo uno studio inglese, certe razze sarebbero predisposte all'obesità. Si tratta di Labrador, Collie, Cocker, Bassotti, Beagle, Cairn-Terrier, West-Highland-White Terrier, Terrier Scozzesi e Basset-Hound. Le femmine sarebbero più esposte dei maschi. Peraltro, la castrazione favorirebbe il fenomeno attraverso la diminuzione dell'attività fisica. Anche l'età è causa di obesità, per il fatto che l'attività è ridotta sia sul piano fisico che sul piano metabolico, e che la mancanza di esercizio può ugualmente essere in relazione con il modo di vita e il temperamento dell'animale, ma anche con l'età,le abitudini e lo stesso sovrappeso del proprietario. Peraltro, il principale fattore dell'aumento del peso di un animale è una alimentazione squilibrata e soprattutto eccessiva in quanto a contenuto di grassi e zucchero. I dolci, il cioccolato, gli avanzi della tavola, sono altrettanti apporti energetici che favoriscono l'obesità, in quanto sono spesso forniti in aggiunta alla razione quotidiana, già sovente eccessiva. Anche se è molto facile far ingrassare un animale, è al contrario molto più difficile farlo dimagrire in seguito, tanto più che il 31% dei padroni il cui cane è nettamente obeso considerano il peso del loro compagno soddisfacente e non hanno che una nozione molto vaga, se non erronea, dell'equilibrio alimentare.
I pericoli
A parte l'aspetto estetico, i pericoli dell'obesità sono reali. La prima cosa che solitamente mette in allarme il padrone è il fatto che il cane passa la maggior parte del suo tempo a dormire. Ma si possono osservare inoltre delle complicazioni: le turbe osteo-articolari connesse all'eccesso di peso (reumatismi, ernie del disco, displasie, deformazioni dello scheletro) che vengono ad accentuare la letargia; un sovraccarico epatico con complicazioni cutanee eczematiformi; un rallentamento del transito digestivo con costipazione e flatulenze; una stanchezza cardiaca e respiratoria connessa all'infiltrazione di grassi in questi due organi; una predisposizione al diabete zuccherino; a volte una pancreatite, una infertilità, una sensibilità maggiore alle malattie; un rischio accresciuto in caso di interventi chirurgici, anche benigni; infine, una riduzione della durata media della vita che può andare fino al 50% in caso di sovraccarico ponderale superiore del 20%.
M
olto difficile per l'animale, la dieta alimentare deve essere necessariamente messa in opera in collaborazione con il proprietario. Se non è facile definire il 1 5% di eccesso ponderale in base a quanto stabilisce lo standard di razza, si può considerare più semplicemente che ogni animale che ha una piega della pelle molto spessa a livello delle costole può, senza esitazione, essere considerato troppo grasso.
Le cause dell'obesità
Nel cane, l'obesità è in generale facile da determinare, tanto essa è evidente. È infatti molto frequente, e si stima che una percentuale tra il 24 e il 40% dei cani ha un eccesso di peso superiore al 15%. Secondo uno studio inglese, certe razze sarebbero predisposte all'obesità. Si tratta di Labrador, Collie, Cocker, Bassotti, Beagle, Cairn-Terrier, West-Highland-White Terrier, Terrier Scozzesi e Basset-Hound. Le femmine sarebbero più esposte dei maschi. Peraltro, la castrazione favorirebbe il fenomeno attraverso la diminuzione dell'attività fisica. Anche l'età è causa di obesità, per il fatto che l'attività è ridotta sia sul piano fisico che sul piano metabolico, e che la mancanza di esercizio può ugualmente essere in relazione con il modo di vita e il temperamento dell'animale, ma anche con l'età,le abitudini e lo stesso sovrappeso del proprietario. Peraltro, il principale fattore dell'aumento del peso di un animale è una alimentazione squilibrata e soprattutto eccessiva in quanto a contenuto di grassi e zucchero. I dolci, il cioccolato, gli avanzi della tavola, sono altrettanti apporti energetici che favoriscono l'obesità, in quanto sono spesso forniti in aggiunta alla razione quotidiana, già sovente eccessiva. Anche se è molto facile far ingrassare un animale, è al contrario molto più difficile farlo dimagrire in seguito, tanto più che il 31% dei padroni il cui cane è nettamente obeso considerano il peso del loro compagno soddisfacente e non hanno che una nozione molto vaga, se non erronea, dell'equilibrio alimentare.
I pericoli
A parte l'aspetto estetico, i pericoli dell'obesità sono reali. La prima cosa che solitamente mette in allarme il padrone è il fatto che il cane passa la maggior parte del suo tempo a dormire. Ma si possono osservare inoltre delle complicazioni: le turbe osteo-articolari connesse all'eccesso di peso (reumatismi, ernie del disco, displasie, deformazioni dello scheletro) che vengono ad accentuare la letargia; un sovraccarico epatico con complicazioni cutanee eczematiformi; un rallentamento del transito digestivo con costipazione e flatulenze; una stanchezza cardiaca e respiratoria connessa all'infiltrazione di grassi in questi due organi; una predisposizione al diabete zuccherino; a volte una pancreatite, una infertilità, una sensibilità maggiore alle malattie; un rischio accresciuto in caso di interventi chirurgici, anche benigni; infine, una riduzione della durata media della vita che può andare fino al 50% in caso di sovraccarico ponderale superiore del 20%.
venerdì
La frequenza dei pasti, tutte le risposte e le soluzioni migliori

La maggior parte dei padroni dà la pappa due volte al giorno al proprio cane e questa razione, insieme alla giusta quantità i acqua, è sufficiente per mantenerlo in buona salute, a patto che il cibo sia variato e non limitato solo alla carne. I lupi e i cani selvatici consumano una certa parte di sostanze vegetali quando trangugiano le interiora delle loro prede erbivore e i cani domestici hanno la stessa necessità nutrizionale. La recente tendenza ad alimentare i cani da appartamento con cibo vegetariano, però, è peggio ancora di quella che predilige la dieta carnea. Infatti, il cane, come l'uomo, è un animale onnivoro e ha bisogno di un «menu» equilibrato.
Alcuni padroni hanno una strana teoria e pensano che i loro cani debbano digiunare per un giorno alla settimana. Questa idea di privarli del cibo si basa sul fatto che allo stato selvatico i lupi possono resistere anche lunghi periodi senza alimentarsi in alcun modo, in certi casi persino per due settimane. Poi, se per caso catturano finalmente una preda, rompono questi periodi di digiuno e si fanno grosse scorpacciate, digerendo rapidamente tutto ciò che hanno mangiato. Dal momento che in natura questi animali si alimentano cosi, certe persone ritengono che sia il modo migliore di far mangiare i loro cani, ma non è affatto vero. Infatti, se i lupi si trovano in un ambiente più ricco di prede mangiano anche diverse volte in un giorno. Il fatto che possano sopravvivere ingozzandosi ogni tanto e digiunando il resto del tempo non vuol dire che il loro modo di alimentarsi debba essere preso come guida per il regime dietetico del cane domestico.
Vale la pena ricordare che quando i nostri antichi antenati andavano ancora a caccia per procurarsi il cibo, il loro modo di alimentarsi era lo stesso: alternavano periodi di digiuno a laute mangiate. Oggi potremmo adottare nuovamente questo sistema senza morire di fame, però viviamo molto meglio facendo diversi pasti al giorno, ogni giorno, quindi lo stesso vale per il cane.

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lunedì
Il Labrador e le Origini dell'addestramento

Fin dai primordi l'Homo sapiens, come abbiamo visto, sfruttò la presenza dei branchi di canidi intorno al gruppo umano, per trarne dei benefici: protezione, appoggio nella caccia ecc. Ci sembra facile pensare che questi primi rapporti non fossero altro che tentativi di addestramento, vale a dire enfatizzare le caratteristiche di una specie a fini prettamente utilitaristici. Se il branco latrava, erano in arrivo predatori, se il branco cacciava, si poteva sperare nella raccolta di prede. E così via.
I primi uomini che accostarono cuccioli di cane ai loro piccoli introdussero nel loro branco parti del branco canino utile per la guardia e il gioco. Di fatto, da allora in poi la convivenza di queste due specie si fece sempre più stretta, in quanto uomo e cane dipendevano per la reciproca sicurezza gli uni dagli altri. Dove il cane trovava cibo, ripagava procurandone egli stesso. Ove l'animale cercava protezione, a sua volta ne offriva.
Non ci sembra strano affermare che le due specie si siano andate addestrando reciprocamente in modo positivo. Trovo cibo, ti cedo cibo. Sfuggo le intemperie, ti offro calore. Ti proteggo, mi tuteli.
Questa prima fase rudimentale di addestramento inseriva, nella vita di entrambe e specie, un elemento importante: se l'una evidenziava e enfatizzava le qualità dell'altra, entrambe miglioravano la loro qualità di vita. Cerchiamo di spiegare meglio. I primi uomini scoprirono che il branco di canidi, che timoroso si accostava al loro villaggio, si agitava e combatteva all'arrivo dei predatori allontanandoli. Rimaneva, però, volentieri presso l'agglomerato umano, attirato dai resti di cibo e dalla protezione del fuoco. Due funzioni quindi, pulizia e guardia, utili all'uomo. I cani, d'altra parte, individuarono nel villaggio la possibilità di trovare cibo, riscaldamento, collaborazione nella caccia e nella difesa dai predatori. Ecco quindi che per rafforzamenti positivi le due specie andavano sempre più fondendosi e abituandosi al reciproco utilizzo.
Questo è appunto l'addestramento: la ricerca di qualità naturali e istintive di una specie ai fini utilitaristici di un'altra specie, più intelligente e capace. I primi uomini, infatti, non solo attiravano questi animali con il cibo per averli intorno ai villaggi, ma sicuramente, ne avevano anche una certa soggezione perché ne temevano l'aggressività. Nei primi esseri umani, seppur primitivi, la forza era supportata anche da uno sviluppo intellettivo tale da assoggettare con facilità le altre specie. E importante quindi constatare che ove l'uomo sappia usare una saggia dominanza, il cane di fatto si adegua. Se poi l'uomo in questione è capace di dominare il capo del branco (cane alfa), ha assoggettato l'intero branco.
Ci sentiamo di affermare a questo punto, che è stato (ed è) un comportamento da uomo intelligente dominare e tranquillizzare i propri cani per ottenerne i migliori servigi. Estendendo il concetto alle nostre attività sociali, si tratta di imparare a gestire persone e situazioni.

Ricerca personalizzata
Il Labrador e i difetti rispetto allo standard

Ogni deviazione dallo standard è da considerarsi un difetto che va penalizzato secondo la gravità.
Pare evidente che qualsiasi elemento discorde da quanto finora descritto falserebbe l'immagine di razza.
Tuttavia, ci sembra importante sottolineare la gravità di difetti strutturali, come una spalla dritta, gambe troppo lunghe, orecchie inserite troppo alte, code sottili e ricurve, mancanza di sottopelo; inficerebbero effettivamente la funzionalità.
E altrettanto vero che la presenza di occhio chiaro e la mancanza di un premolare, non ci sembrano danneggiare eccessivamente l'azione. Inoltre, una leggera ondulazione del pelo, denota spesso particolare abbondanza di
sottopelo, quindi non troppo penalizzabile data l'evidente funzionalità.
Nota
I maschi devono avere due testicoli di aspetto normale, ben discesi nello scroto.
Ai fini della riproduzione e della selezione, ci sembra evidente la necessità dell'integrità dell'apparato riproduttivo. Inoltre, il pericolo di degenerazione in forme tumorali dei testicoli eventualmente ritenuti insidierebbe la salute del cane.
Labrador: Funzionalità delle Caratteristiche della razza

Mantello.....
Caratteristica della razza. Pelo corto e fitto,senza frange ondulate, piuttosto duro al tatto. Sottopelo resistente all'umidità.
È questa una caratteristica della razza, in cui l'involucro, vale a dire il mantello, riveste un ruolo determinante per la funzionalità nei vari ambienti (bosco, acqua, neve, ghiaccio) dove l'animale generalmente agisce. Inoltre, tale pelliccia contribuisce appieno ad offrire quest'immagine di «solida rotondità» che li distingue da altre razze.
Colore
Nero uniforme, fulvo, cioccolato. Il fulvo varia dal crema chiaro al rosso volpe. Ammessa una piccola macchia bianca sul petto.
Ove il nero sembra sia stato il colore dominante negli anni della prima selezione spontanea. Potremmo dire che la melanina meglio proteggeva i primi soggetti in ambienti ostili? E' interessante affermare che i colori scuri avessero già dagli inizi una loro particolare funzionalità. Comparve il fulvo più tardi, proprio perché apparentemente più delicato.
Taglia
L'altezza ideale al garrese e di 56-57 cm per i maschi, 54-56 per le femmine.
Va detto che la compattezza di costruzione di questo cane richiede comunque misure raccolte e armoniche. Il baricentro basso, non essendo mai la lunghezza delle gambe eccessiva, dà l'immagine di un rettangolo ove il rapporto tra base e altezza scarta di pochi centimetri, e permette grande galleggiabilità e potenza nell'azione.
Labrador e la Funzionalità dello Standard di razza

Arti anteriori
Spalle lunghe e oblique. Arti dalla buona ossatura, perpendicolare al suolo, dal gomito al piede, visti sia dal davanti che di profilo.
Non è difficile immaginare la fluidità e la potenza che possono scaturire da questa conformazione, dove l'appoggio solido di arti forti e diritti è sostenuto dalla possente muscolatura e dall'effetto ammortizzante della struttura omero-scapolare angolata a 90°, da cui emerge la potente incollatura di cui sopra. Tale costruzione permetterà all'animale anche di correre senza impaccio a testa bassa seguendo gli effluvi del terreno, afferrare con rapidità la preda e sollevarla al di sopra di eventuali ostacoli fino alla consegna. Nuotare agevolmente senza produrre spruzzi.
Tronco
Torace ampio e disceso con costole ben arcuate a botte. Linea del dorso dritta. Reni larghe compatte e forti.
L'apparato muscolo-scheletrico prima descritto prosegue armoniosamente nel resto del corpo nel suo insieme costruito per contenere un sistema cardio-respiratorio da «fondo». Vale a dire un animale come una macchina da rally, piuttosto che da corsa, mediamente veloce, tenace e potente, con capacità di perseguire, inspirando in corsa, piste odorose su terreni difficili o in acqua, elemento nel quale la linea del dorso e la potenza delle reni favoriscono la galleggiabilità.
Posteriore
Ben sviluppato, non inclinato verso la coda, ginocchia ben flesse, garretti ben angolati perpendicolari al suolo. Da evitare garretti vaccini.
Tutta la potenza è infatti racchiusa in questa costruzione la cui spinta fa da propellente alle funzioni dell'anteriore e garantisce una totale presa su qualsiasi terreno e in acqua.
Piedi
Rotondi e compatti. Dita ben arcuate e cuscinetti plantari ben sviluppati.
E evidente l'importanza, per l'animale che andiamo descrivendo, di avere basi sicure. Vale a dire estremità capaci non solo di sostenere bene il peso dell'intero corpo, ma di agire come ottimi ammortizzatori. A terra il piede avrà presa su ghiaccio, neve, fango ecc.; in acqua la sua articolata funzione (dita palmate) ricorderà il movimento di quello dell'anatra.
Coda
Caratteristica della razza. Molto grossa verso la base, si assottiglia gradualmente verso la punta; di lunghezza media, è senza frange, ma ricoperta tutt'intorno da un pelo fitto e folto, che le dà quell'aspetto arrotondato di coda di lontra. Può essere portata allegramente, ma mai arricciata sul dorso.
Essa è veramente un ottimo timone utile a rapide virate in acqua, come la pinna caudale (la copertura di fitto pelo) di un pesce. Questa coda da lontra svolge un'importante funzione di equilibrio durante l'azione a terra. La sua struttura è dotata di un importante muscolo adduttore inserito perpendicolarmente all'ampia costruzione renale di forte spinta in acqua e a terra.
Andatura e movimento
Sciolti, con falcate adeguatamente ampie con arti diritti solidi e paralleli, visti sia dal davanti che dal didietro.
Qui fisicamente è descritta l'azione in cui potenza ed eleganza permettono all'animale di coprire molto terreno senza molto sforzo, sia con il naso a terra seguendo la pista sia a testa alta nel trasporto di un peso.
Labrador e standard: morfologia del cranio e delle sue componenti

Testa e cranio
Cranio largo, stop ben definito. Testa ben modellata, asciutta, senza guance carnose. Mascelle di lunghezza media, poderose e non aguzze. Tartufo largo con narici ben sviluppate.
Questa testa pulita nei tratti ben delineata, ampia ma non pesante, senza eccesso di pelle e di labbra, oltre a racchiudere un buono sviluppo cerebrale a vantaggio dell'intelligenza dell'animale, è un ottimo strumento di lavoro capace di sollevare prede di abbondante peso senza danneggiarle, né sbavarle. La forza di mascelle ben strutturate permette il recupero di reti da pesca o imbarcazioni. L'ampiezza dell'apparato esterno respiratorio permette un raffinato uso delle cavità nasali per discernere molteplici effluvi diversi, rendendo questo cane il migliore nella cerca di svariate sostanze.
Occhi
Di grandezza media, colore marrone o nocciola; espressione buona e intelligente.
Funzionalità:
La conformazione dell'occhio non è eccessiva né sporgente per non essere esposta durante la caccia a rovi o altri impedimenti, dove il colore pur rivestendo minore importanza funzionale contribuisce ad esaltare la dolce e intelligente espressione del muso di un cane che, appunto, è scevro da qualsiasi aggressività.
Orecchie
Né larghe, né pesanti portate pendenti vicino alla testa e portate un po'arretrate.
Oltre ad una funzione prettamente estetica che accentua ancor più la sensazione di un'indole particolarmente disponibile, le orecchie nella loro struttura e postura difendono l'apparato uditivo da ostacoli esterni e dall'acqua in caso di lavoro in quest'elemento.
Bocca
Mascelle e denti forti. Dentatura completa regolare, chiusa a forbice, cioè con gli incisivi superiori sovrapposti e aderenti a quelli inferiori, perpendicolari alle mascelle.
Di nuovo qui si offre un'immagine di strumento adatto ad uno specifico tipo di lavoro, solo con questa struttura si può ottenere il sollevamento e la tenuta di oggetti o cacciagione pesante senza che questi vengano danneggiati o imbrattati di bava.
Collo
Di bella linea, forte, poderoso, attaccato a spalle ben posizionate.
Sempre più vediamo delinearsi e precisarsi la struttura come importante strumento di lavoro. La prima leva che supporta il lavoro delle mascelle è appunto questo collo muscoloso. Utile anche per fendere e uscire completamente dall'acqua, durante il nuoto, a scrutarne il fondo. Tuttavia non troppo lungo perché sia forte abbastanza per sollevare e trascinare prede pesanti. Pulito da giogaie o eccessi di pelle per garantirne l'incolumità nel superamento di ostacoli. La posizione delle spalle, qui accennata, si rivelerà nella descrizione successiva come suo indispensabile supporto.
Il Lbrador: Standard di razza,Caratteristiche,Temperamento

Va detto a questo proposito che lo standard di una razza racchiude i motivi stessi per cui questa è stata selezionata. Vale a dire che quei canoni individuati come esteticamente «belli», non sono altro che caratteristiche fisiche di supporto alle capacità mentali e allo scopo per cui una razza viene selezionata. Possiamo esemplificare dicendo che un bassotto è tale perché fisicamente adatto ad introdursi in tane profonde e il suo fisico piccolo e sottile si accompagna a una tenace aggressività capace di stanare predatori come volpi e tassi. Un levriero dalla lunga falcata e dall'elegante velocità sarà adatto all'inseguimento di prede altrettanto veloci e scattanti come lepri o ungulati. Un confronto tra queste due razze evidenzia l'impossibilità di una di svolgere l'attività precipua dell'altra.
Entriamo nel vivo del labrador, perché lo studio anche fisico dello standard ci permetterà di capire meglio come indirizzarne il futuro addestramento
Aspetto generale
Di costruzione robusta, compatto, molto attivo. Il cranio ampio, petto e costato ampi e profondi. Reni e treno posteriore larghi e forti.
Ecco un cane che possa intraprendere con facilità una lunga «cerca» in terreno impervio o in acqua fredda senza accusare eccessivo disagio. La facilità all'azione lo spingerà a sfruttare al massimo le sue potenzialità fisiche. Il cranio è ampio, utile non solo a contenere un cervello di buone dimensioni ma anche, assieme alla costruzione a botte del torace, a favorire il galleggiamento e il superamento di ostacoli materiali. La forza, poi, del treno posteriore e l'ampiezza delle reni si uniscono alla struttura anteriore del corpo per accentuare la galleggiabilità in acqua, la potenzialità nella corsa e nel nuoto, la capacità di spingere l'animale nel suo lavoro di recupero in qualsiasi situazione.
Caratteristiche
Molto agile, di buon carattere. Fiuto eccellente. Bocca morbida. Amante dell'acqua. Adattabile, devoto compagno.
Riconosciamo l'essenza della razza in una struttura atletica, la dolcezza del comportamento, scevra da aggressività, eventualmente dannosa ai compiti da svolgere (recupero di cacciagione ferita o viva). Annotiamo anche qualità specifiche che esaltano l'elevata specializzazione: capacità di non uccidere o danneggiare il selvatico, attitudine all'elemento liquido, parte integrante del suo campo di lavoro. Capacità, per totale devozione al padrone, di adattarsi a situazioni ambientali anche disagevoli (attesa in botte, lavoro in acqua ghiacciata, cerca di tracce nella neve, con cibo frugale di sostegno), che non ne arrestano l'efficienza.
Temperamento
Di fatto, la sua indole assolutamente socievole si associa ad un coraggio fisico e mentale notevoli per un cane che non conosce la vera aggressività predatoria verso altri esseri viventi. Ecco perché una buona predazione affianca comunque le già citate qualità apparentemente contraddittorie di bocca morbida e desiderio di compiacere. Potremmo chiamarlo estremo autocontrollo.
Labrador: Selezione genetica e addestramento

Possiamo immaginare l'entusiasmo dei primi cinofili che colsero le qualità di questi cani e intrapresero l'arduo compito di differenziare tra queste razze spontanee quelle che poi avrebbero dato origine ai retriever di oggi. Sappiamo dai primi pedigree che, tuttavia, furono in particolare due le prime razze che contribuirono a fissarsi e differenziarsi, strettamente collegate fra loro all'inizio: il flat coated retriever e il labrador retriever.
Si prenderà spesso in esame l'addestramento di questi cani e benché sia noto che l'intero gruppo delle razze retriever svolga medesime prove di lavoro e sia quindi sottoposto a metodi di addestramento simili, la maggiore attenzione sarà per il Labrador.
Anche se l'addestramento risulta essere simile, l'approccio con ognuna delle cinque razze dovrà essere leggermente diverso perché diverse sono le loro sensibilità.
Va da sé che quello che andremo a descrivere è la razza nella sua essenza più perfetta.
Quella che la selezione ci impone e che passa fra le mani prima di tutti dell'allevatore. L'Allevatore, sì...ancora lui in primo piano, ovviamente.Perchè che non potremmo in alcun modo inoltrarci nell'addestramento sperando in risultati soddisfacenti se a monte il selezionatore non ha fatto un attento lavoro di raccolta di quelle qualità che fanno appunto la razza.
Il cane che ci troviamo di fronte, pur con le differenziazioni di temperamento che ogni soggetto giustamente possiede alla nascita, sarà fisicamente sano, solido muscolarmente anche nelle prime settimane di vita. La sua struttura fisica corrisponderà il più possibile allo standard di razza che così bene ce ne spiega la funzionalità psico-fisica. Le potenzialità in quel cucciolo, ben integrato nel piccolo branco della cucciolata e già ben socializzato con l'uomo, saranno l'addestrabilità (desiderio di far piacere al padrone), la curiosità mista ad una buona autonomia, il coraggio fisico legato ad un'attenta prudenza e una pronta capacità tutta umanoide di studiare le persone e gli animali circostanti. Farà parte del suo bagaglio genetico un naturale istinto alla predazione e al riporto, qualità queste imprescindibili per il futuro addestramento.
Le attitudini, quindi, del labrador, ben descritte anch'esse nello standard di razza, hanno base prettamente atavico-ereditaria. Di nuovo, quindi, enorme la responsabilità del selezionatore perché queste non vengano perse ma, anzi, rimangano fissate per mantenersi e trasmettersi alle generazioni future. L'addestramento che ne seguirà sarà di supporto e di arricchimento per il lavoro dell'allevatore perché servirà soprattutto a mettere in luce e a mantenere attive le preziose caratteristiche di questo cane.
Approfondimento: Origini Genetiche del Labrador -2

Riassumendo, quindi, i primi retriever da cui a noi piace pensare sia derivato il labrador, erano cani di mezza taglia, a pelo folto, a volte semiondulato, con ricco sottopelo, un leggero strato d'adipe sotto la pelle, forte ossatura con solidi muscoli da nuotatore, una coda a timone e il piede tondo da gatto, come molti cani nordici, per far presa sulla neve e sul ghiaccio grazie ai cuscinetti ben sviluppati. Tutte queste qualità strutturali si accompagnavano a una forte predisposizione all'obbedienza, al rispetto verso interi gruppi di uomini, facilità a comprendere quindi il linguaggio umano, con tuttavia uno spiccato istinto a risolvere autonomamente problemi vitali e una caparbia perseveranza nell'ottenere il risultato desiderato fino a pescare da soli con notevoli capacità di apnea subacquea.
Approfondimento sul Labrador: le Origini genetiche

Come sappiamo, i primi uomini, improvvisatisi pescatori sui pescherecci dei piccoli armatori di allora, provenivano perlopiù dalle attività rurali dell'Inghilterra e delle regioni continentali affacciate sull'Atlantico (Portogallo e Francia). I primi cani che li affiancavano avevano anch'essi la stessa provenienza, «cane di St. John», segugio del Devon, cane di Castro Laboreiro ecc., razze utilizzate fino a quel momento per la caccia, il controllo del territorio e la pastorizia.
Alla luce di tempi più recenti, secondo Mary Rosslin Williams, si pensa a intromissioni nella razza anche del fox-hound, del border collie e di soggetti molossoidi.
La fusione spontanea di tutte queste razze così diverse nasceva dal fatto che quegli uomini, spinti alla nuova attività di pesca per necessità — come già detto — utilizzavano i cani che avevano e di cui conoscevano l'affidabilità. Una prima selezione si produsse sul campo. Vale a dire che di quei cani sopravvissero solo soggetti probabilmente già incrociati, di cui spiccavano le qualità necessarie:
— temperamento;
- totale addestrabilità;
— capacità di rapido apprendimento;
— docilità, scevra da qualsiasi forma di aggressività;
— ottima predazione;
— perseveranza nella ricerca;
- istinto al riporto.
Queste basilari attitudini erano legate a caratteristiche morfologiche, anche queste frutto di incroci più o meno spontanei, adatte al ruolo:
— caratteristiche fisiche;
- grande galleggiabilità;
- resistenza al freddo e al nuoto;
- ottimo fiuto legato a capacità di vista e udito;
- tessitura del pelo e struttura ossea e muscolare adatte a un lungo lavoro in acqua.
Il successivo insediamento a terra rese questi cani capaci di autonoma sopravvivenza in situazioni ambientali e climatiche avverse, con un sempre maggior legame con l'uomo e un grande sviluppo di capacità morfologico-attitudinali di sostegno a se stessi e alla comunità.
mercoledì
Il cane abbaia, quando....

Ho letto spesso, in giro per la rete, di persone che cercano cani che non abbaiano o che non siano rumorosi.La trovo una richiesta assurda, visto che il cane usa anche questo tipo di manifestazione sonore per essere audito o preso in considerazione.
Sono soprattutto le razze di piccola taglia ad essere considerati dei cane-allarme,ma non solo loro.Tutto dipende da come abituiamo il nostro cane.
Quanto gioca il fatto che spesso i padroni considerano il loro cane che abbaia, un ottimo allarme e alimentano questa abitudine espressiva dei loro esemplari?Finchè qualche vicino di casa non si fa "sentire".....
"L'abbaiamento non è sempre un fattore di fastidio, ma il cane che abbaia può diventare un problema, se non per il padrone, quantomeno per le persone che vivono accanto all'appartamento o al villino in cui esso abita.
L'abbaiamento
È proprio dei cani e degli sciacalli. È un'attività vocale generalmente associata a uno stato di allerta, tipica dei soggetti periferici (ovvero, nella gerarchia sociale del branco, dei soggetti dominati che vivono al margine territoriale della muta o della famiglia di cui fanno parte) quando un intruso viola i limiti del territorio.
Lamenti, guaiti, ululati
Sono vocalizzi considerati più primitivi, comuni a tutti i canidi; nel caso del cane domestico sono, in genere, associati a situazioni di dolore, abbandono o comunque disagio.
Il cucciolo comincia a comunicare con la madre e con i fratelli mediante suoni e vocalizzi, ma presto impara la comunicazione 'posturale', mediante la mimica facciale e del corpo; col passare delle settimane, quest'ultimo rimarrà il metodo di comunicazione privilegiato e il cane ricorrerà all'uso della voce sempre più raramente e solo in situazioni particolari, in certi casi, la selezione effettuata dall'uomo ha fatto sì che certe razze mantenessero la loro tendenza al vocalizzo: per esempio i Segugi, cui si richiede un certo tipo di latrato durante una battuta di caccia, o i cani da compagnia in quanto spesso il padrone ha bisogno di 'umanizzare' il rapporto con il proprio amico 'a quattro zampe'; i cani da guardia devono, invece,abbaiare per avvisare ¡1 padrone di una situazione anomala, mentre i cani da slitta comunicano tra loro con dei latrati. Quando questo comportamento abbaiatore è tollerato, se non addirittura gradito dal padrone, il cane ne viene gratificato e conseguentemente sarà più stimolato a ripeterlo. Se all'Indole razziale rafforzata dal comportamento del padrone, si aggiungono i possibili squilibri comportamentali del cane, conseguenti alla cattiva educazione e/o gestione dell'animale, si ottiene un 'cane abbaiatore' fastidioso e problematico per la convivenza sociale."

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sabato
Quando l' insonnia e ipersonnia sono un campanello d'allarme

"Come tutte le altre funzioni dell'organismo, il sonno può essere modificato da un processo patologico. Cosi la durata del sonno può essa stessa essere coinvolta. In caso di aumento si parlerà di 'ipersonnia', nel caso contrario di 'insonnia'.
LE IPERSONNIE
Si osservano nel cane solo in occasione della narcolessia-catalessia, una malattia ereditaria che tocca principalmente i Labrador, i Barboni nani, i Basset Hound e i Pinscher medi. Questa malattia si traduce in eco di sonno paradossale che sopraggiunge bruscamente in seguito a un'emozione piacevole, come l'assunzione di cibo o il gioco. L'animale, dunque, crolla floscio e si riprende un momento dopo come se niente fosse accaduto. I primi sintomi della malattia appaiono molto presto (spesso prima della sesta settimana) e in certi esemplari sembrano attenuarsi al momento dell'adolescenza. Questa malattia è attualmente incurabile medicinali disponibili permettono solo di limitare il numero delle 'crisi'. L'osservazione di questi sintomi in un cucciolo impone di consultare il veterinario per le cure del caso. Va da sé che la riproduzione, per animali che soffrono di questa malattia, è del tutto sconsigliata.
LE INSONNIE
Possono essere dovute a numerose patologie, specialmente a quelle che si accompagnano a dolori o a disagio respiratorio. Ma accade anche che le insonnie facciano parte di sintomi di una malattia comportamentale e, in questo caso, è importante individuarle. Le ansietà, per esempio, provocano delle insonnie leggere dovute a bruschi risvegli durante le fasi del sonno paradossale; questi risvegli sono talvolta accompagnati da piccole minzioni corrispondenti a reazioni di paura e, più raramente, da un autentico panico con lamenti o aggressività. Più gravi sono le insonnie dei depressi perché corrispondono non solo a una diminuzione della durata del ciclo, ma anche a una modificazione strutturale di quest'ultimo: si assiste, in tali soggetti, a un aumento relativo della durata del sonno paradossale, con risvegli frequenti. I cani che soffrono di depressione grave si addormentano in sonno paradossale e si svegliano di soprassalto, quasi immediatamente. Questi cani manifestano dell'inquietudine quando il bisogno di sonno si fa sentire: si girano e si rigirano, si lamentano e si addormentano solo quando non possono più lottare. Le attuali terapie permettono di correggere rapidamente questi disordini.
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