Translate

cerca nel sito

Il sito piace....

Segnalato da Pet Magazine

"Ciao Sonia,
ti scrivo perché qualche giorno fa abbiamo pubblicato un post di segnalazione per blog e siti che ci sembrano meritevoli e abbiamo incluso "Blog sul cane e i cuccioli..."
Giuseppe Pastore, redazione di Pet Magazine
Visualizzazione post con etichetta addestramento cani e agility. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta addestramento cani e agility. Mostra tutti i post

martedì

Parte 3:Tenacia e pazienza per il recupero di un cane aggressivo



Abbiamo finora sciolto la consistente differenza di significato della cosiddetta AGGRESSIVITA' del cane. Riassumendo, diremmo che per gli Umani, un cane aggressivo è un cane ribelle e dominatore, intrattabile e molto testardo. Ingestibile e poco incline alla vita sociale umana. Per il Cane, la reazione forte

Parte 2: Non a tutti piacciono i cani: come educare il Peloso alla convivenza con TUTTI gli Umani-AGGRESSIVITA'


Torniamo ad uno dei due punti fondamentali per una buona convivenza col cane:
IL LEADER SIETE VOI.
Insisto sul fatto che questa regola di questo gioco deve essere PERFETTAMENTE COMPRESA DAL VOSTRO PELOSO.O LA CONVIVENZA SARA' IMPOSSIBILE.

Non a tutti piacciono i cani: come educare il Peloso alla convivenza con TUTTI gli Umani- parte 1


Nella foto, Picchio, il mio "terapista della paura", rhodesiano splendido...:)
 Spesso è una Variante della realtà che un amante degli animali non può capire, ma esiste: CI SONO DELLE PERSONE A CUI I CANI NON PIACCIONO. Anzi, li considerano sporchi, pericolosi, invadenti, puzzolosi e.

mercoledì

Come insegnargli i comandi:Lascia, Ok, Al Passo.

LASCIA
Quando a un cucciolo dite «molla» o «lascia», dovrebbe lasciarvi prendere via qualunque cosa con cui stia giocando.
Le prime volte ringhierà e cercherà di difendere il suo bene, il che corrisponde a quello che era il suo modo di comportarsi con gli altri quando doveva far valere i propri diritti su ciò che era riuscito a far suo. Anche se si tratta di una reazione naturale, bisogna dissuaderlo se non si vuole che si rifiuti di consegnare oggetti che potrebbero fargli del male o magari il bel maglione che vi eravate comprato per una qualche occasione speciale. È molto più facile insegnarlo ad un cucciolo con i suoi dentini.
Fate della pratica con i suoi giocattoli e con il cibo, in modo che non lo debba imparare in condizioni di emergenza. Abbiate cura di lodarlo per aver rinunciato a qualcosa a cui stava facendo una guardia così stretta. Dopo un po' di tempo arriverà a pensare che questa sia una risposta naturale dal momento che fa piacere a voi, il suo leader.

OK
Usate questo comando quando volete fargli capire che si può considerare libero da qualunque impegno precedentemente preso. Quando al cane  viene detto di aspettare mentre gli versiamo il cibo, è il comando «OK» che lo rende libero di mangiare. Quando, dopo averglielo ordinato, «viene», ma si presenta con quello sguardo che vuol dire che vorrebbe essere da qualche altra parte, il nostro «OK» gli fa capire che può andarsene dove vuole.
Si può ricorrere all'«OK» anche per fargli capire che tutto è a posto — dopo che, per esempio, è stato attaccato da un altro cane o se si dimostra turbato dalla voce di qualcuno che sta litigando. Non dite però «OK» se non è vero che tutto è a posto, ri-schiereste altrimenti che impari a non fidarsi della vostra parola.

AL PASSO
Anche se il cane è tenuto sempre al guinzaglio, è importante che vada al passo col padrone. Se non lo fa c'è il rischio che sia lui a trascinarvi al guinzaglio.Fate in modo che il cucciolo si abitui al collare e al guinzaglio prima di avventurarvi fuori. Cominciate col lasciargli tirarsi dietro il guinzaglio un po' ogni giorno e poi cominciate a tenerglielo e a passeggiare assieme a lui.
Parlategli, associerà così il guinzaglio al fatto che state bene con lui e lo vedrà come un modo per rinforzare il contatto con voi.
Il passo successivo consiste nel portarlo fuori. Una volta che si sarà abituato, cominciate ad insegnargli il comando «al passo» tenendogli corto il guinzaglio in modo che sia costretto a stare al vostro fianco e tirandolo se cercherà di superarvi.

Non è importante la parola esatta che si vuole usare; l'importante è che il cane capisca che cosa gli si vuole dire. Ogni volta che vi è possibile, date al cane l'opportunità di scaricarsi senza il guinzaglio.






Ricerca personalizzata

Come insegnargli i comandi:Seduto, Cuccia, Fermo,Vieni e...NO!



IL NOME.... La prima cosa che dovreste insegnare al vostro cane è il suo nome. In realtà non comprenderà il concetto di nome come lo intendiamo noi umani. Saprà però che quando pronunciate quella parola,desiderate richiamare la sua attenzione. Se il nome lo usate ogni volta che gli parlate, lo imparerà. Lodatelo tutte le volte che risponde. Anche la scelta del nome stesso è molto importante.
Tra le vostre preferenze, scegliete quello che non sia eccessivamente lungo e....e osservate anche le reazioni del vostro cucciolo al nome(sonorità) scelto.

SEDUTO.
Per insegnargli «seduto», tenetelo al guinzaglio in modo che debba tenere il muso in alto. Quando poi pronunciate la parola, spingetegli la groppa verso il basso.
Dopo un po' dovrebbe essere sufficiente portare la mano sopra il muso e dire la parola. Direi che questo passaggio si possa soprassedere in luogo di un altro ancora più efficace: invece del guinzaglio, tenetegli sul muso qualcosa che gli piaccia in modo particolare.Otterrete una doppia valenza, quella di farlo reagire alla parola SEDUTO, immediatamente e quella di dargli subitaneamente la ricompensa per il buon lavoro svolto.

CUCCIA
Ci siamo accorti che i cani sono un po' lenti a capire il concetto di «cuccia» quando sono in piedi. Vedrete che sarà più facile se sono seduti. A questo punto spingetegli il collo verso il basso fino a quando non si accuccerà. Nel caso, portategli in avanti le zampe anteriori e se cercherà di alzarsi ripetete il comando e fate pressione sulla groppa.Ricordatevi sempre di ripetere più volte l'esercizio prima di passare al successivo.

FERMO
«Fermo» è il comando che, qualunque sia il grado di Percezione del cane, può salvargli la vita. Può, ad esempio, garantire che il vostro cane rimanga seduto all'incrocio mentre il traffico scorre.
«Fermo» rappresenta il gradino successivo all'apprendimento dei comandi «cuccia» o «seduto». Ordinate al cane che è seduto o a cuccia di stare «fermo» e poi spostatevi di qualche passo. Se si alza, spingetelo giù e ripetete «fermo». Ogni giorno, aumentate la distanza. Quando starà fermo anche se sarete fuori dal suo campo visivo, meriterà elogi particolari. Se invece ci metterà troppo per imparare a farlo, usate il guinzaglio e all'allontanarsi di chi gli sta davanti, un'altra persona lo trattenga.

VIENI
Se avete la possibilità di lasciar correre in libertà il vostro cane , il comando «vieni» è di fondamentale importanza. Insegnateglielo in casa prima che fuori. L'ideale e farlo in due. Uno trattenga il cane e l'altro vada dall'altra parte della stanza e gli dica di venire. Il cane si dimostrerà più entusiasta se vi metterete al suo livello e sarà più disposto a venire verso una persona che potrà raggiungere completamente.
Se si è già creato un legame positivo, è probabile che il cane venga senza dover ricorrere a incentivi. Se, al contrario, ha bisogno di una motivazione, tenete in mano qualcosa a cui sia particolarmente legato o, facendo uso del guinzaglio, tiratelo verso di voi mentre gli date il comando e lodatelo quando arriva. Per cominciare mettetevi a pochi passi da lui per poi aumentare la distanza gradatamente.
Una volta che il concetto sia stato afferrato in casa, fate dei tentativi fuori ricorrendo però sempre al guinzaglio per non rischiare che si dia alla fuga c si metta in un qualche pasticcio.
Non dite mai al vostro cane di venire se avete in mente di punirlo. Associerebbe il venire da voi col fatto di essere punito e lo vedrebbe come un buon motivo per non obbedirvi.

NO
Usate il «no» ogni volta che volete che il vostro cane la smetta di fare qualcosa.
Ditelo al momento opportuno. Dopo che il cane è sceso dalla poltrona non è certo il momento di dirglielo perché ci è stato.
Un «No» a quel punto verrebbe interpretato come un no a scendere. Se il «no» lo avrete detto prima, al momento giusto, capirà che non volete che stia sulla poltrona; detto al momento sbagliato gli farenne capire che non volete che scenda dalla poltrona. A quel punto non avreste fatto altro che creargli della confusione ecco perché la scelta del tempo è così importante!
Se vi mettete ad osservare con attenzione il vostro cane quando sta per fare qualcosa che non va, sarete prohabilmente in grado di capirlo prima ancora che possa agire, il che corrisponde esattamente al momento giusto per lanciare il comando «no». Aspettate fino a quando non vi avrà obbedito, e a quel momento lodatelo per come si è comportato. Sua madre si comportava pressappoco allo stesso modo quando gli faceva capire cosa non voleva che lui facesse, emettendo un suono o facendo un movimento che serviva a dissuaderlo.
Nel caso in cui si diano dei comandi positivi, può essere utile far precedere al comando il nome del cane. Se invece usate il comando «no» col suo nome, il cane rischia di associare il proprio nome a
qualcosa ili negativo. Prestate quindi molta attenzione.






Ricerca personalizzata

Come si addestra un cane?

L'addestramento può iniziare attorno alla settima settimana. Il cane deve prima fare l'abitudine al collare ed al guinzaglio. Cominciate col collare senza guinzaglio per poi attaccarlo lasciando che il cane se lo tiri dietro un po' ogni giorno.
All'inizio dovrebbe essere un solo membro della famiglia, preferibilmente il leader del cane, ad occuparsi dell'addestramento.

Prestate attenzione al tono di voce, ai segnali inviati con le mani, e al portamento, alla personalità e all'umore del cane.
Per trattare con i cani gli esperti raccomandano tre diversi toni di voce: uno deciso, da usare normalmente e per i comandi, uno forte per i rimproveri e uno infantile per le lodi e il legame.
La maggior parte dei cani risponde con sollecitudine al tono normale, con sottomissione a quello forte e con esaltazione a quello infantile
L'addestramento frena quelli che per i cani sono impulsi naturali, aspettatevi quindi che ci mettano un po' per ascoltare i comandi e capire il vostro scopo. Possono essere necessarie fino a tre sedute prima che un cane risponda ad un nuovo comando.
Se usate in maniera corretta i segnali delle mani, il cane imparerà a distinguerli per ogni singolo comando. Questi segnali possono infine essere usati da soli; sceglieteli quindi in modo da poterli sfruttare al meglio.
Se il cane è di natura affettuosa, potrete usare l'affetto come ricompensa. Se invece è più aggressivo, siate più severi. In ogni caso, indipendentemente dalla natura del vostro cane, non pensate ad addestrarlo quando vedete che è stanco. E non fatelo neppure quando vi accorgete che nella stanza sta accadendo qualcosa che lo distrarrebbe quale la presenza di bambini o di altri animali.
A meno che il cane sia in una fase avanzata di addestramento relativa a prove di obbedienza o per esibizioni, le sedute non dovrebbero superare i 15 minuti. Proverà piacere ad imparare nuovi comandi e nuove abilità, ma visto che il segreto sta nella ripetitività per un certo periodo, non si può pretendere che si applichi più a lungo in un solo giorno.

La sua capacità di concentrazione è tale per cui si annoia facilmente se non gli si concede una pausa. Con l'addestramento si tende ad affaticarlo tanto,quindi il cane avrà probabilmente, dopo ogni seduta ad elevata intensità, una gran voglia di schiacciare un sonnellino.





Ricerca personalizzata

martedì

Abituarlo ai comandi: 3 toni di voce

Attraverso la ripetizione dei comandi, il cane impara ad associare le parole che voi pronunciate con un determinato tono, ad un oggetto o ad un gesto da fare.
Il cane, l'avrete certamente notato, quanto più è sensibile alla vostra voce, quante più parole imparerà, con associato il significato delle stesse.
Inoltre, ama che voi gli parliate anche quando non èimpegnato ad obbedire ad un vostro comando.
Tutto questo ha un perchè, ovviamente.

Dite delle cose dolci con un tono di voce affabile. Andrà particolarmente matto per quel chiacchiericcio infantile dai toni acuti che tante persone usano con i cani perché, in natura, se gli animali sono amici, comunicano tra di loro con toni alti. Non gli piaceranno invece i vostri toni più bassi, perché è con i toni bassi che gli animali selvatici comunicano se sono aggressivi.
Il tono che usate può dire molto anche se il cane non ha la minima idea del contesto. Ci sono cani che a qualunque alzata di voce, si fanno piccoli piccoli e cercano conforto. I cani che assistono ad una conversazione sono di solito rilassati.
Vi serviranno tre tipi di tonalità di  voce per comunicare con il vostro cane: una decisa e gentile per i comandi, una forte per i rimproveri e una infantile per le lodi ed il legame. Fate in modo di usare il tipo di voce giusta al momento giusto in considerazione del fatto che i cani interpretano questi segnali così come questi vengono lanciati.






Ricerca personalizzata

giovedì

Avete comunicato al cane ...che siete voi il Leader?

Nel momento in cui un cane entra a far parte della vostra famiglia, voi vi prendete cura di lui e fate fronte a tutte le sue esigenze. Gli procurate cibo e alloggio, lo proteggete dai guai, vi accertate del suo stato di salute, giocate con lui, e magari gli procurate anche la compagna e poi vi prendete cura della loro cucciolata.
Se è fortunato, sarete voi a decidere (fino a un certo punto) cosa deve fare e quando deve farlo, e verrete considerati il cane leader. Da voi riceverà affetto, e lui in cambio sarà affettuoso e leale, e la vostra sarà una relazione solida.
Quando vi portate in casa un cane, date per scontato che ne sarete responsabili. Se però questo non glielo fate capire, con un linguaggio che lui possa comprendere, penserà di poter essere lui il leader. Dovete ricorrere ad una disciplina ferrea nell'addestrare il vostro cane, senza tuttavia ricorrere mai a dure punizioni fisiche che potrebbero dare il risultato esattamente opposto; infatti i lupi leader non fanno mai del male ai loro sottomessi.

Se il vostro cane vi prende il sopravvento, ringhia ad ogni vostro tentativo di comando o addirittura vi morde, non vorrà necessariamente dire che sia cattivo o che non vi voglia bene. Dipenderà dal fatto che è un animale da branco con istinti da branco. Ma se il ruolo di leader cadrà su di lui anziché su di voi, sarà un un bel problema.
Se voi non assumete il ruolo di cane leader, non è detto che il vostro non sia un cane felice, almeno nei primi tempi.
Sarete voi a non essere felici, e di conseguenza la vita sarà più dura anche per lui.
Se il comando lo assumete voi, verrà fuori il suo istinto all'obbedienza e avrete la sua più completa attenzione quando lo addestrerete a diventare un membro della vostra casa.
Per un cane non è spiacevole stare un gradino sotto il leader. Una volta che si rende conto di essere il numero 2 o 3, o anche più sotto, adeguerà di conseguenza il suo comportamento e ne sarà felice.
Abbiamo mal interpretato i segnali che ci provenivano da tanti cani di famiglia prima di comprendere fino in fondo questa regola. Come capita alla maggior parte degli amanti degli animali, avevamo dato per scontato che il modo per dimostrare il nostro amore consistesse nel lasciargli fare tutto quello che volevano (nei limiti del ragionevole). Basta uno sguardo in quegli occhioni da cucciolone, e la maggior parte degli umani si scioglie più di quanto non ci si arrenda al migliore amico. Come individui dotati di diritti e di libertà, siamo portati a provare compassione per ogni creatura che si trova nella condizione di essere dominata.
Ma l'esperienza non è venuta meno alla ricerca, e noi abbiamo imparato che i cani stanno meglio quando sanno esattamente quale è il loro posto. Se sono arrivati ad accettarvi come leader, accetteranno di buon grado le decisioni che voi prenderete per loro e gradiranno l'ordine che voi portate nella loro vita. In effetti, gran parte della vita di branco è dedicata al rafforzamento della particolare posizione che ciascun animale occupa all'interno del branco, anche nel caso in cui questa sia modesta.






Ricerca personalizzata

lunedì

Il Labrador e le Origini dell'addestramento


Fin dai primordi l'Homo sapiens, come abbiamo visto, sfruttò la presenza dei branchi di canidi intorno al gruppo umano, per trarne dei benefici: protezione, appoggio nella caccia ecc. Ci sembra facile pensare che questi primi rapporti non fossero altro che tentativi di addestramento, vale a dire enfatizzare le caratteristiche di una specie a fini prettamente utilitaristici. Se il branco latrava, erano in arrivo predatori, se il branco cacciava, si poteva sperare nella raccolta di prede. E così via.
I primi uomini che accostarono cuccioli di cane ai loro piccoli introdussero nel loro branco parti del branco canino utile per la guardia e il gioco. Di fatto, da allora in poi la convivenza di queste due specie si fece sempre più stretta, in quanto uomo e cane dipendevano per la reciproca sicurezza gli uni dagli altri. Dove il cane trovava cibo, ripagava procurandone egli stesso. Ove l'animale cercava protezione, a sua volta ne offriva.
Non ci sembra strano affermare che le due specie si siano andate addestrando reciprocamente in modo positivo. Trovo cibo, ti cedo cibo. Sfuggo le intemperie, ti offro calore. Ti proteggo, mi tuteli.
Questa prima fase rudimentale di addestramento inseriva, nella vita di entrambe e specie, un elemento importante: se l'una evidenziava e enfatizzava le qualità dell'altra, entrambe miglioravano la loro qualità di vita. Cerchiamo di spiegare meglio. I primi uomini scoprirono che il branco di canidi, che timoroso si accostava al loro villaggio, si agitava e combatteva all'arrivo dei predatori allontanandoli. Rimaneva, però, volentieri presso l'agglomerato umano, attirato dai resti di cibo e dalla protezione del fuoco. Due funzioni quindi, pulizia e guardia, utili all'uomo. I cani, d'altra parte, individuarono nel villaggio la possibilità di trovare cibo, riscaldamento, collaborazione nella caccia e nella difesa dai predatori. Ecco quindi che per rafforzamenti positivi le due specie andavano sempre più fondendosi e abituandosi al reciproco utilizzo.
Questo è appunto l'addestramento: la ricerca di qualità naturali e istintive di una specie ai fini utilitaristici di un'altra specie, più intelligente e capace. I primi uomini, infatti, non solo attiravano questi animali con il cibo per averli intorno ai villaggi, ma sicuramente, ne avevano anche una certa soggezione perché ne temevano l'aggressività. Nei primi esseri umani, seppur primitivi, la forza era supportata anche da uno sviluppo intellettivo tale da assoggettare con facilità le altre specie. E importante quindi constatare che ove l'uomo sappia usare una saggia dominanza, il cane di fatto si adegua. Se poi l'uomo in questione è capace di dominare il capo del branco (cane alfa), ha assoggettato l'intero branco.
Ci sentiamo di affermare a questo punto, che è stato (ed è) un comportamento da uomo intelligente dominare e tranquillizzare i propri cani per ottenerne i migliori servigi. Estendendo il concetto alle nostre attività sociali, si tratta di imparare a gestire persone e situazioni.






Ricerca personalizzata

Labrador: Selezione genetica e addestramento



Possiamo immaginare l'entusiasmo dei primi cinofili che colsero le qualità di questi cani e intrapresero l'arduo compito di differenziare tra queste razze spontanee quelle che poi avrebbero dato origine ai retriever di oggi. Sappiamo dai primi pedigree che, tuttavia, furono in particolare due le prime razze che contribuirono a fissarsi e differenziarsi, strettamente collegate fra loro all'inizio: il flat coated retriever e il labrador retriever.
Si prenderà spesso in esame l'addestramento di questi cani e benché sia noto che l'intero gruppo delle razze retriever svolga medesime prove di lavoro e sia quindi sottoposto a metodi di addestramento simili, la maggiore attenzione sarà per il Labrador.
Anche se l'addestramento risulta essere simile, l'approccio con ognuna delle cinque razze dovrà essere leggermente diverso perché diverse sono le loro sensibilità.

Va da sé che quello che andremo a descrivere è la razza nella sua essenza più perfetta.
Quella che la selezione ci impone e che passa fra le mani prima di tutti dell'allevatore. L'Allevatore, sì...ancora lui in primo piano, ovviamente.Perchè che non potremmo in alcun modo inoltrarci nell'addestramento sperando in risultati soddisfacenti se a monte il selezionatore non ha fatto un attento lavoro di raccolta di quelle qualità che fanno appunto la razza.

Il cane che ci troviamo di fronte, pur con le differenziazioni di temperamento che ogni soggetto giustamente possiede alla nascita, sarà fisicamente sano, solido muscolarmente anche nelle prime settimane di vita. La sua struttura fisica corrisponderà il più possibile allo standard di razza che così bene ce ne spiega la funzionalità psico-fisica. Le potenzialità in quel cucciolo, ben integrato nel piccolo branco della cucciolata e già ben socializzato con l'uomo, saranno l'addestrabilità (desiderio di far piacere al padrone), la curiosità mista ad una buona autonomia, il coraggio fisico legato ad un'attenta prudenza e una pronta capacità tutta umanoide di studiare le persone e gli animali circostanti. Farà parte del suo bagaglio genetico un naturale istinto alla predazione e al riporto, qualità queste imprescindibili per il futuro addestramento.
Le attitudini, quindi, del labrador, ben descritte anch'esse nello standard di razza, hanno base prettamente atavico-ereditaria. Di nuovo, quindi, enorme la responsabilità del selezionatore perché queste non vengano perse ma, anzi, rimangano fissate per mantenersi e trasmettersi alle generazioni future. L'addestramento che ne seguirà sarà di supporto e di arricchimento per il lavoro dell'allevatore perché servirà soprattutto a mettere in luce e a mantenere attive le preziose caratteristiche di questo cane.

venerdì

Addestramento: la Punizione e la Ricompensa



LA PUNIZIONE
La migliore punizione, soprattutto per i cani giovani o per i cani di piccola taglia, consiste nell'afferrarli per la pelle del collo, sollevarli leggermente da terra e scrollarli prima di rimetterli giù. Se il cane si abbandona e offre il ventre, facendo così atto di sottomissione, dovete interrompere immediatamente l'intervento corretti-.0; se, al contrario, si difende, occorre ricominciare e insistere. Al gesto punitivo dovete associare una parola semplice e breve che vi permetterà in seguito di punirlo senza toccarlo: la parola 'no' è generalmente adatta.
Ricordatevi tuttavia che l'apprendimento positivo è più solido di quello negativo. È quindi preferibile insegnare al vostro cane ciò che volete che esso faccia, piuttosto che attendere che commetta un errore per reprimerlo.

Due metodi
di addestramento
Esistono sostanzialmente due tipi di addestramento, la scelta dei quali deve essere fatta prima di impostare qualsiasi tipo di educazione, al fine di non disorientare il cane con dei cambiamenti di comportamento da parte del padrone stesso:
- l'addestramento positivo, basato sulla ricompensa, consiste nel mostrare al cane quello che bisogna fare;
- l'addestramento negativo è basato sulla punizione, e in questo caso il padrone interviene solo per far notare l'errore.
È doveroso precisare che questi due metodi non sono equivalenti né per velocità di apprendimento, né per durata nel tempo. Inoltre, possono essere impiegati entrambi a seconda delle situazioni.

RICOMPENSARE...
L'addestramento positivo, basato sulla ricompensa di qualunque natura sia, tende a modificare lentamente il comportamento del cane, ma la persistenza di quanto acquisito, cioè la recezione del cambiamento di comportamento, è nettamente migliore con questo tipo di apprendimento, rispetto a quanto non avvenga con un addestramento negativo. Quando il comportamento corretto è appreso, sono sufficienti alcune ricompense saltuarie per rafforzare, o ricordare, la motivazione.
Il metodo della ricompensa non è esente da difetti. Spesso nel comportamento del proprietario intervengono degli atteggiamenti più o meno coscienti, dettati dall'amore per il proprio cane, che rinforzano positivamente alcuni comportamenti poco desiderabili dell'animale stesso. È, per esempio, il caso del cane che abbaia e minaccia individui dall'aspetto particolare e diverso da quello delle persone appartenenti all'ambiente che conosce, e che viene accarezzato dal padrone che pensa in tal modo di tranquillizzarlo, ma che al contrario rinforza positivamente quindi premia, questo tipo di comportamento. Altrettanto frequente, e nocivo per la convivenza col cane, è il rinforzo positivo del comportamento da malattia: il proprietario, preoccupato dalla malattia del suo cane, cerca ovviamente di curarlo attivamente cercando di confortarlo accarezzandolo e parlandogli dolcemente o, se si tratta di problemi dermatologici, non appena l'animale si gratta, il padrone apprensivo si precipita ad accarezzarlo e ad applicargli creme che tolgono il prurito; questi atteggiamenti, inevitabili da parte del padrone che ama il proprio animale, inducono tuttavia il cane a imparare rapidamente questo meccanismo che innesca un atteggiamento di sottomissione da parte del padrone e del quale il cane potrà approfittare anche dopo la guarigione.

PUNIRE...
L'addestramento negativo dà rapidi risultati. La punizione deve essere sistematicamente inflitta tutte le volte che interviene un errore, ed entro breve tempo. A poco a poco, ovviamente, gli errori commessi dal vostro cane saranno sempre meno frequenti, ma non completamente assenti. Bisogna sempre avere l'occhio vigile perché se l'errore del cane avvenisse in un momento in cui il padrone è rilassato, e di conseguenza non venisse punito prontamente, il cane non capirebbe lo sbaglio e potrebbe commetterlo di nuovo. Ma il pericolo più grande di questo metodo risiede nel fatto che la punizione rischia di diventare patogena e negativa nel momento in cui viene inflitta al di là del buon senso: per esempio nel caso in cui il cane non viene colto in flagrante e viene corretto molto tempo dopo aver 'commesso' l'errore, quando magari non sta facendo niente di particolare, e non è così capace di associare a un evento precedente; si instaura in tal modo una reazione di ansietà, che gli darà un grave disorientamento nel comportamento futuro. Alcuni cani, poi, imparano velocemente a decodificare gli atteggiamenti ostili e l'intonazione della voce del padrone e ad adottare velocemente, in queste occasioni, lì atteggiamento dimesso, piangendo e cei cando di nascondersi, assumendo quel! posizioni che mirano a normalizzare la si tuazione, così come avevano appreso di rante l'infanzia; la punizione inflitta nono stante i tentativi di riappacificazione da parte del cane, diventa anche in questo pa togena, in quanto rimette in discussione ui rituale appreso che riteneva adatto a riso: vere un problema ma, d'altra parte, noi punirlo vorrebbe significare accettare ui comportamento decisamente scorretto. Questo metodo educativo risulta delete rio anche nei casi, oggi sempre più fre quenti, di 'sindrome da separazione' quando cioè il cane, lasciato solo, svilup pa una forma di ansietà per l'abbandono che lo porta a manifestazioni distruttive nei confronti dell'ambiente in cui vive, im brattandolo anche con feci e urina; una punizione, in questo caso, non farebbe che aumentare l'ansietà e il disorienta mento del cane.






Ricerca personalizzata

Addestramento: tempestività o riflessione



Il secondo parametro fondamentale per l'addestramento è di ordine temporale: intervengono, da una parte, il tempo trascorso tra il comportamento mirato nella manovra educativa e il rinforzo positivo o negativo; d'altra parte, la ripetitività. Si trova qui la regola più importante da conoscere perché ogni trasgressione annullerebbe l'effetto della punizione o della ricompensa. È essenziale sapere che una punizione deve essere applicata immediatamente dopo l'atto che si vuole vietare.interpretare e comprendere. Alcuni adde stratori sembrano tuttavia ottenere risulta ti con delle punizioni differite, ma questi tecnica è da sconsigliare perché non sempre è coronata dal medesimo successo.

QUANDO SI DECIDE DI ASPETTARE UN PO' AD INTERVENIRE
La ricompensa non necessariamente deve essere conseguente alla sequenza compor tamentale che si cerca di rinforzare. Certa mente deve esserle associata, ma l'esse ziale è che non sia ripetitiva, sia durar:; l'apprendimento sia dopo; se è importante nei primi momenti del rinforzo, che ciast na buona risposta dell'animale comport una ricompensa, occorrerà in seguito m dificare questa relazione. Si constata infatt che il rinforzo sistematico spegne progresivamente il comportamento appreso pi che si suppone che la banalizzazione de ricompensa diminuisca la motivazione. Non appena il nuovo comportamento sei i bra assimilato, è necessario distribuire le compense in maniera aleatoria, realizzar, do ciò che si definisce un 'rinforzo intermit tente'. Questa tecnica ha per effetto di ce solidare l'apprendimento.
In pratica......

LA RICOMPENSA

Conviene subito insistere sulla differenza tra ricompensa e allettamento. La ricoMpensa non è visibile o, in ogni caso, non direttamente accessibile all'animale fine non abbia avuto il comportamento desiDErato. L'allettamento è disponibile immediatamente e l'animale non può comprendere quale comportamento gli abbia permesse di ottenerlo. Numerose sono le persone che, non riuscendo a far giungere il cane alla chiamata, esibiscono del cibo per attira: lo. Non c'è dubbio che, in queste condizio ni, l'animale tornerà, purché comunque non sia presente qualche stimolo più forte (una cagna in calore, per esempio); ma in seguito non riprodurrà questo comportamento se non quando riceverà del cibo, che ha così un ruolo di allettamento ; questo caso, ricompensare consisterà nel dare una ghiottoneria qualunque quando il cane avrà risposto al richiamo. Ricompensare il vostro cane è quindi trovare una stimolazione che sia gratificante per lui. Una ghiottoneria e il contatto fisico con il padrone sono due esempi di ricompensa evidenti e semplici. Precisiamo che le carezze devono essere molto marcate, quasi caricaturali, all'inizio dell'apprendimento: il padrone deve formare il suo cane e manifestare assai visibilmente il suo piacere giocando sull'intonazione della voce perché il cane abbia reale soddisfazione.





Ricerca personalizzata

Validità di due diverse scelte di addestramento:Punizione o Ricompensa


Ancora una volta, l'addestramento o educazione(meglio...) del cane risulta efficace nel momento in cui l'Uomo smette di pensare che il cane sia un suo simile...
Il cane non vive secondo le nostre strutture o i nostri moralismi, il cane non fa i bisogni alla toilette, per il cane la minzione non ha solo la funzione di evacuazione, ma anche di segnale forte di marcatura del territorio; il cane si accoppia in determinati periodi, non si sposa : lo so che queste specifiche fanno sorridere, ma è solo per dire ... insomma: Il cane è un Cane.
j


"Gli studi condotti dagli psicologi hanno permesso di definire le caratteristiche delle punizioni e delle ricompense.
L'efficacia di una punizione o di una ricompensa sta nel fatto che esse siano recepite dall'animale in questione realmente come tali; in altre parole, la punizione deve avere un carattere negativo e la ricompensa deve avere un carattere positivo molto spiccato, per l'animale sul quale vengono esercitate. Il problema a questo punto è stimare la qualità punitiva o gratificante di una stimolazione. Quando il proprietario di un cane, che ha orinato nell'appartamento, decide di punire il suo animale facendogli mettere il naso nei suoi bisogni, è persuaso di infliggergli una sanzione umiliante e nauseante.
Ora, lo studio dei comportamenti della specie canina ha permesso di scoprire che certi cani sono attirati dalla propria urina e, quindi, mettergli dentro il naso non rappresenterebbe una punizione. Allo stesso modo ricompensare un animale implica che si conoscano gli elementi capaci di soddisfarlo, perché il desiderio di ottenere la ricompensa deve essere così forte da motivare la comparsa del comportamento che viene a essa associato."






Ricerca personalizzata

giovedì

Cenni di Addestramento


Per la maggior parte delle persone che posseggono un cane, l'educazione da infondere a quest'ultimo consiste principalmente nel reprimere alcuni suoi comportamenti indesiderabili e nel ricompensare i suoi tentativi di avvicinarsi a ciò che il padrone desidera. Tuttavia la punizione e la ricompensa hanno delle caratteristiche psicofisiologiche precise e rispondono a definizioni chiare. Questo metodo educativo risulta fondamentale per risolvere i problemi coabitativi tra uomo e cane e, se vengono rispettate le regole, le reazioni del cane migliorano notevolmente.

Psicologia e apprendimento
Dopo aver definito le differenti strade per l'apprendimento, la psicologia sperimentale ha proposto la nozione di 'rinforzo'. Essa corrisponde all'apparizione di una stimolazione dopo che un animale ha avuto un nuovo comportamento, stimola zione che avrà un'influenza sulla probabilità di ricomparsa di quest'ultimo. Quando la stimolazione è piacevole per l'animale, il comportamento si trova 'rinforzato' e farà ormai parte del suo repertorio comportamentale. In altre parole è appreso. Questo 'rinforzo positivo' (stimolazione piacevole) è una ricompensa. Al contrario, se la stimolazione è spiacevole impedirà rapidamente la ricomparsa del nuovo comportamento; si parlerà allora di rinforzo negativo oppure di condizionamento avverso. Il 'rinforzo negativo' è una punizione.







Ricerca personalizzata

lunedì

Aggressività: cosa fare?educarli da cuccioli....


"Il morso è un sintomo e il suo manifestarsi è segno dell'esistenza di una 'malattia comportamentale' spesso causata da un errato rapporto cane-padrone e da carenze di socializzazione. Si può ricorrere all'aiuto di 'esperti comportamentisti', di veterinari, o più semplicemente di allevatori che conoscono a fondo la razza canina alla quale appartiene il cane, al fine di determinare il tipo di comportamento del cane, rilevarne le cause e cercare di ricondizionare il soggetto. Comunque, quali che siano la razza, il sesso o l'impiego futuro del cane, è opportuno ricordare che è assolutamente sbagliato permettere che un cucciolo morda, ed è necessario vigilare e impostare l'educazione del cane fin dai primi mesi di età."





Ricerca personalizzata

venerdì

Vacanze con i 4 zampe: divertimento e Addestramento


Vacanza fuori stagione? Preferite settembre oppure ottobre all'affollato agosto? Presso le Dolomiti del Brenta le vacanze cinofile organizzate dal centro Vita da Cani proseguono tranquillamente fino a novembre! Scegliete la settimana che fa al caso vostro, date un colpo di telefono per la prenotazione e immergetevi in una vacanza da sogno, in un luogo splendido in compagnia di Fido (le terme di Cornano, Dolomiti del Brenta). All'ombra della mole maestosa di Castel Steni-co, Vita da Cani non si limita a fornire alloggi ma offre un pacchetto completo con un'offerta rivolta proprio agli amanti della cinofilia (settimana ali-inclusive in pensione completa con addestramento: da 350 a 550 euro a seconda del periodo e della sistemazione scelti). Al centro cinofilo Vita da Cani sì insegna a trattare l'animale, a capirlo, a giocare con lui, a condurlo al guinzaglio, a gestirlo in libertà nel rispetto degli altri e delle regole civili, a educarlo e a risolvere eventuali problemi comportamentali. Per informazioni: www.comano.to 0465 702626







Ricerca personalizzata

Diventare Istruttori cinofili: ecco come


Un week-end ogni mese, a partire da ottobre per finire a maggio 2010... un lungo cammino formativo, un completo corso di formazione per istruttori di Agility dog di primo livello, che la Scuola di formazione cinofila Matopos organizza con l'aiuto di docenti davvero qualificati. Nello svolgimento del programma si alterneranno anche 8 dottori esperti di medicina veterinaria, chirurgia, scienze e tecnologie della produzione animale. Il corso, la cui sede è in fase di definizione, permetterà di toccare umerose e varie problematiche legate alla formazione in Agility dog: dall'anatomia del cane (osteo-artro-miologia) alla fisiologia del movimento, dal primo soccorso alla preparazione atletica del cane sportivo, dall'alimentazione del cane atleta ai principi di apprendimento e così via. Il corso non tralascerà, ovviamente, la gestione del cliente e i suoi aspetti psicologici, lo studio approfondito del regolamento ufficiale con la FCI di Agility, l'approccio agli ostacoli (teoria e pratica sul campo), i tipi di conduzione con traiettorie e zone di contatto. Alla fine del lungo iter formativo si svolgeranno i test conclusivi e, previo superamento degli esami, avverrà la consegna dei diplomi.
Per informazioni: 3396973554 -3890532748 danielebertino@libero.it






Ricerca personalizzata

domenica

...E QUANDO INVECE IL CANE CI AIUTA AD USCIRE DAL VORTICE DELLA VITA SEDENTARIA... :)


Una buona notizia, sempre in tema di obesità, arriva invece da uno studio australiano. Questa volta gli interessati sono i bambini con problemi di sovrappeso, mentre i cani sarebbero la soluzione al problema. «Il possesso di un cane potrebbe rappresentare una formidabile arma di prevenzione nel drammatico quadro dell'obesità che vede colpire oltre il 25% dei bambini solo in Italia - spiega Oscar Grazioli all'ANMVI - secondo il Vet Journal, che riporta i sorprendenti dati di un recente studio pubblicato sull'Health Promotion Journal of Australia, i ricercatori australiani hanno esaminato più di 1.100 bambini di età fra 5 e 12 anni. Dallo studio è emerso che l'incidenza di obesità, tra i bambini di famiglie che possedevano un cane, è minore, anche se i bambini non portano regolarmente a spasso il loro animale da compagnia. Addirittura la conclusione dello studio è che i bambini, in possesso di un cane, hanno una probabilità del 50% minore di essere sovrappeso o obesi, rispetto a chi vive in una famiglia senza cane. Per gli autori, anche solo giocare occasionalmente con il cane, aiuta a controllare il peso e la loro opinione è che probabilmente risultati simili si ottengono anche con altri animali da compagnia. Di certo non si ottengono con la Playstation».

giovedì

Amstaff impiegati in soccorso delle vittime d'Abruzzo...


Il Pet Pride 2009, manifestazione che si è appena svolta a Roseto degli Abruzzi, quest'anno ha premiato i cani del terremoto che ha sconvolto L'Aquila. Tra questi, c'è stata anche Giorgina, uno Staffordshire Bull Terrier che ha partecipato a oltre 50 interventi di salvataggio recuperando 40 persone dalle macerie!

Cani e Solidarietà: l'Agilty entra in campo per la raccogliere fondi...


Cani, Agility, solidarietà... Anche la cinofilia può aiutare! Oltre ai numerosissimi cani (molti dei quali sono proprio dei molossi) impiegati quotidianamente nella Pet Therapy e in tutte quelle fondamentali forme di assistenza e di sostegno psicologico di cui necessitano alcune persone, la cinofilia si presta a varie forme di solidarietà. Per esempio, l'organizzazione di eventi spettacolari (dalle gare sportive alle esposizioni di bellezza) possono costituire l'occasione per raccogliere fondi da destinare in beneficenza o al finanziamento della ricerca scientifica. È il caso della gara di Agility organizzata dall'associazione sportiva Dog Energy che si svolgerà a Brescia il 13 settembre. Se l'Agility dog è, di per sé, uno spettacolo sempre divertente da seguire dal vivo, una gara che permette anche di raccogliere fondi da devolvere in favore della ricerca lo è ancora di più. Anche perché la causa è di quelle importanti: raccogliere e devolvere fondi da offrire alla ricerca sull'Alzheimer. Il 13 settembre, dunque, l'associazione sportiva Dog Energy, organizzerà a Brescia l'evento "Cani per l'Alzheimer - un cuore in ogni zampa , una gara master di Agility che si inserirà all'interno della settimana mondiale della malattia di Alzheimer. Un appuntamento molto importante che permetterà alla direzione master di devolvere 3 euro per ogni cane partecipante alla ricerca e alla Dog Energy di devolvere il ricavato della gara. Nella passata edizione, l'Agility ha dato un contributo importante: 1500 euro. La speranza, ovviamente, è di riuscire a fare ancora meglio e di superare i numeri della scorsa edizione. L'invito, pertanto, è quello di partecipare in compagnia del proprio molosso anche semplicemente con la presenza, anche semplicemente come pubblico.

Per informazioni:
www.dogenergy.it
postmaster@dogenergy.it







Ricerca personalizzata

LinkWithin

Related Posts with Thumbnails