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"Ciao Sonia,
ti scrivo perché qualche giorno fa abbiamo pubblicato un post di segnalazione per blog e siti che ci sembrano meritevoli e abbiamo incluso "Blog sul cane e i cuccioli..."
Giuseppe Pastore, redazione di Pet Magazine
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mercoledì
LE PERDITE DEL PELO LEGATE AL COLORE
Alcune razze che prevedono la variante di colore 'blu' spesso presentano una rarefazione della copertura pilifera. L'esempio più significativo di questa 'tara genetica' si è riscontrata nel Dobermann, tant'è che oggi il 'blu' non viene più allevato. Tale fenomeno se pur presente, è poco importante nel Whippet nel Chow-Chow e nell'Alano. Si riscontra anche nel Setter Irlandese nonostante sia di colore fulvo.
giovedì
INDIRIZZI ALLEVAMENTI: SETTER IRLANDESE
lunedì
Le razze del gruppo 7: IL GORDON SETTER

ORIGINE
Gran Bretagna
CARATTERE
Coraggioso, resistente nel lavoro, intelligente.
Si distingue dalle altre due varietà setter per il suo mantello nero focato e per il fisico più robusto. La sua resistenza fisica viene attribuita al patrimonio genetico dei pastori scozzesi, considerati suoi progenitori. La leggenda sul gordon setter ci racconta, infatti, che questa razza è stata selezionata dagli allevatori scozzesi che avrebbero incrociato una femmina di cane da pastore, particolarmente abile nel puntare la selvaggina e con istinto da ferma, con i migliori setter del duca Alessandro IV di Gordon dal quale presero poi il nome. La leggenda potrebbe avere anche un fondo di verità, se consideriamo il modo di lavorare del border collie. Non è quindi da escludere che il gordon setter discenda effettivamente dall'accoppiamento di un pastore progenitore dell'attuale border collie e i migliori setter presenti nelle tenute di Gordon Castle. Peraltro c'è chi sostiene che su questo iniziale accoppiamento sperimentato all'inizio dell'Ottocento dal duca di Gordon sia stato poi immesso sangue di bloodhound e di labrador retriever per affinare le qualità venatorie del gordon setter. Qualunque siano le origini di questa razza - diversa dai cugini setter inglese e irlandese sia nelle forme che nel modo di lavorare -il risultato di questa miscela è il gordon setter, un cane da caccia robusto e resistente dal mantello nero focato. È un ottimo cane da ferma poiché dotato di finissimo olfatto ed eccezionalmente abile nel riporto della selvaggina (pernici, fagiani di monte, galli cedroni ecc.), sia in ambienti paludosi che in terreni collinari o boschivi. Delle tre razze di setter è la meno diffusa: le nascite in Italia si aggirano sulle 500 unità, mentre sono 1.500 per i setter irlandesi e addirittura 18.000 per quelli inglesi.
STANDARD
li gordon setter (o setter scozzese) è un cane da caccia elegante che con la sua forte corporatura è in grado di trasportare la selvaggina. La struttura è più massiccia di quella dei setter irlandese e inglese. Il cranio è leggermente arrotondato e più largo del muso, cranio e muso sono di pari lunghezza e separati dallo stop piuttosto definito, le labbra sono ben sviluppate, il tartufo è grande e nero con narici ben aperte. Gli occhi sono scuri, esprimenti vivacità e intelligenza. Le orecchie sono ricadenti, attaccate basse, lunghe, frangiate e di tessitura sottile. Il collo è lungo e privo di giogaia, il torace è ben disceso, il ventre leggermente retratto, la coda è diritta, portata a scimitarra, ben frangiata, grossa alla radice si assottiglia verso la punta. Gli arti sono diritti e robusti con ossatura piatta, l'andatura è sciolta con buona spinta del posteriore. Il mantello è nero brillante con macchie di intenso rosso castano sulle guance, sopra gli occhi, sul petto, sulla parte interna delle zampe posteriori e anteriori. Il pelo è corto e sottile sulla testa, sulla parte anteriore degli arti e sull'attaccatura delle orecchie, mentre è di moderata lunghezza sul corpo e frangiato sul petto, sulle zampe e sulla coda. L'altezza oscilla intorno ai 60 centimetri.
Le razze del gruppo 7: IL SETTER INGLESE

ORIGINE
Gran Bretagna
CARATTERE
Vivace, nevrite e intelligente, per sfogarsi ha bisogno di molto movimento.
Non è soltanto un ottimo cane da ferma, ma anche un soggetto molto apprezzato dal grande pubblico per la straordinaria bellezza delle forme e dei colori, così come il suo cugino setter irlandese. Dotato di un olfatto finissimo, viene utilizzato per individuare le starne. Come accade per gli altri cani da ferma, una volta individuata la preda, rimane immobile accuc-ciandosi fra l'erba, segnalando così la presenza della selvaggina al cacciatore. Nella ferma si distingue appunto per la posizione: la testa alta, il collo proteso, il tartufo all'insù per sviluppare la massima potenza olfattiva, il corpo basso, l'anteriore radente il terreno e il posteriore flesso; sempre pronto a seguire i comandi del cacciatore. La storia moderna del setter inglese inizia nell'Ottocento per opera dell'allevatore sir Edward Llave-rack che si può considerare il padre della razza. Attraverso una stretta consanguineità selezionò un ottimo cane da ferma, puntando però anche l'attenzione sulla bellezza delle forme e l'accattivante colore del mantello. Ben presto la razza si diversificò in due tipi di setter: da una parte quelli belli da esposizione e dall'altra quelli da lavoro selezionati più per le loro abilità venatorie che per l'aspetto fisico. Rispetto all'attuale modello della razza, all'inizio del Novecento il setter inglese appariva molto più grande, con frange più lunghe, testa più pesante e assi cranio-muso tendenti alla divergenza anziché al parallelismo.
STANDARD
Il setter inglese è un cane che unisce l'eleganza delle forme alla potenza fisica, anche se la struttura fisica è leggera. Il tronco sta nel quadrato; la testa allungata esprime dolcezza; gli occhi sono espressivi, grandi, scuri, in posizione semilaterale ed esprimono vivacità e intelligenza; il cranio e il muso sono di pari lunghezza e con gli assi paralleli, lo stop è marcato, il tartufo è largo di colore nero o marrone scuro in armonia con la tonalità del mantello (bianco e nero o bianco e marrone). Le orecchie sono attaccate basse, ben aderenti alla testa, di grandezza media e con pieghe. Il collo ha una lunghezza pari a quella della testa, privo di giogaia ma con frange che formano un collare visibile. Il torace è profondo, il ventre rimonta leggermente, la groppa è larga e scoscesa, la coda è inserita alta, grossa alla radice si assottiglia gradualmente verso la punta ed è molto frangiata. Gli arti anteriori sono più corti della misura che va dal gomito al garrese per favorire il gattonamento in ferma. Ha grande facilità di movimento e buona ossatura. L'altezza al garrese va da 56 a 62 cm nei maschi e da 54 a 60 cm per le femmine. Il peso varia dai 20 ai 30 chilogrammi.
Le razze del gruppo 7: IL POINTER

ORIGINE
Gran Bretagna
CARATTERE
Di buon carattere, è un cane da caccia che ha bisogno di moto.
La razza attuale è nota fin dal 1700, ma le sue origini sono incerte. Sta di fatto che appare già in un quadro di Tillemans del 1775, raffigurante il duca di Kensington con i sui pointer di tipo "franco-italiano". Secondo il Llaverack, infatti, il pointer non è altro che un "bracco migliorato". Gli inglesi, invece, indicavano con il termine pointers tutti i "puntatori", cioè i cani da ferma a pelo raso che li vorrebbero discendenti dal bracco italiano incrociato con cani inglesi fra i quali il foxhound, i levrieri e il bulldog. Molti cinologi sostengono peraltro che il pointer derivi dai bracchi iberici, anche se non è da escludere che i bracchi italiani abbiano contribuito alla formazione di quelli iberici. Secondo quest'ultima teoria la stessa denominazione pointer deriverebbe dallo spagnolo "braco de punta", un cane da ferma più pesante dell'attuale pointer e già presente in Spagna fin dal 1200. Atletico e muscoloso, il pointer è un cane da caccia specialista nel cercare la selvaggina con il naso in aria, dopodiché, una volta sco vata la preda, è un eccezionale soggetto "da fer ma" in attesa dello sparo del cacciatore.
STANDARD
Il pointer possiede una struttura armonica, è ben costruito in tutte le sue parti e dà un'immagine di forza e agilità. È un cane attivo, forte, resistente e rapido. Il cranio è di larghezza media, in rapporto con la lunghezza del muso. Lo stop è ben marcato. Il tartufo è largo e scuro, il muso è concavo e dà al profilo un aspetto leggermente incavato. Il labbro superiore è ben sviluppato e morbido. Gli occhi sono di colore nocciola o marrone, in armonia con la tonalità del mantello. Le orecchie sono sottili, attaccate alte, pendenti, aderenti alla testa e di media larghezza. Il collo è lungo e muscoloso, leggermente arcuato. Il torace è ben disceso a livello dei gomiti. Gli arti sono solidi, di buona ossatura. Il posteriore è molto muscoloso, la coda è di lunghezza media; grossa alla radice, si assottiglia verso l'estremità ed è portata a livello del dorso. Con la sua andatura deve coprire molto terreno. Il pelo è fine, corto e duro, liscio, diritto e lucido. I colori abituali del mantello sono limone e bianco, arancio e bianco, fegato e bianco, nero e bianco. I mantelli unicolori o tricolori sono ugualmente corretti. La taglia va da 63 a 69 cm nei maschi e da 61 a 66 cm nelle femmine. Il peso oscilla dai 20 ai 30 chilogrammi.
Le razze del gruppo 7: L'EPAGNEUL BRETON

ORIGINE
Francia
CARATTERE
Attivo, instancabile, versatile e apprezzato cane da caccia.
In Italia, dopo il setter inglese, è la razza da ferma più diffusa. La sua terra d'origine è la Bretagna (regione della Francia) e i suoi progenitori sono gli épagneul francesi fra i quali citiamo l'epagneul de Fougères che è ormai scomparso. Nell'evoluzione attuale della razza hanno influito certamente anche gli springer spaniel, i cocker e i setter (inglesi e gordon). Cane di taglia ridotta, è vivace e molto affidabile nel lavoro. Utilizzato inizialmente soprattutto per puntare e alzare in volo la beccaccia, attualmente è un cane molto versatile impiegato per la caccia anche di altra selvaggina. Gaston Pouchain lo definì «il massimo della qualità in una taglia minima», ma è anche noto per essere un piccolo-grande cane, molto dolce in casa e irrefrenabile e indiavolato nella caccia. Per questo il più piccolo degli épagneul francesi è il cane da ferma preferito dai cacciatori di tutta Europa che apprezzano il suo eccezionale olfatto e la sua potente struttura muscolare. La razza venne ufficialmente riconosciuta in Francia nel 1907. La storia dell'epagneul breton vuole che la coda corta sia stata ereditata da un cane anuro, di indiscusse abilità venatorie e stallone superutilizzato, nato dall'accoppiamento fra uno spaniel al seguito dei cacciatori inglesi e una femmina breton francese. In Francia è il cane da caccia nazionale.
STANDARD
L'epagneul breton è un cane da caccia di media taglia con testa arrotondata, pelo piatto sul tronco e frange sulle zampe e sulle orecchie, con struttura quadrata. Il cranio è arrotondato, il muso è più corto del cranio, lo stop è abbastanza marcato, gli occhi sono color ambra e in armonia con il colore del mantello, così come il tartufo che deve essere di tonalità più scura del mantello. Le orecchie sono attaccate alte, ricadenti, né corte, né lunghe, leggermente arrotondate sulla punta e ricoperte da abbondante pelo ondulato. Il torace è profondo, il rene è corto, la groppa è leggermente scoscesa, la coda è corta e portata diritta o pendente. L'altezza al garrese è di 48-50 cm per i maschi e di 47-49 cm per le femmine. Il peso è di circa 18 chilogrammi. Il pelo sul corpo dev'essere fine, piatto e leggermente ondulato. I colori del mantello sono il bianco-arancio, il bianco-marrone, il bianco-nero, il tricolore o roanato con uno di questi colori.
DIFETTI: TAGLIA GRANDE O PICCOLA, OCCCHI TROPPO CHIARI, ISPESSIMENTO DELLE LABBRA, CANNA NASALE CORTA O LUNGA, DEPIGMENTAZIONE,CRANIO QUADRATO OGIVALE STRETTO E ROTONDO, ORECCHIE BASSE CADENTI LARGHE E ONDULATE, COLLO LUNGO GRACILE E VICINO ALLE SPALLE, DORSO LUNGO E CAVO, COSTOLE PIATTE,PETTO STRETTO E NON DISCESO.
Le razze del gruppo 7: LO SPINONE ITALIANO

ORIGINE
Italia
CARATTERE
Docile, paziente e socievole.
Le origini di questa razza da caccia e da ferma sono tutte italiane; già nel V secolo a.C. in Italia esisteva un cane da caccia a pelo lungo e duro che potrebbe essere il progenitore dello spinone. Risalgono al 1500 alcune immagini che raffigurano dei bracchi, termine usato fino al Settecento per indicare 1 cani da caccia, siano essi da ferma, da sangue, da punta o altro. Sta di fatto che all'inizio dell'Ottocento esistevano in Italia diversi cani "puntatori" con caratteristiche molto simili che hanno definito la razza nazionale denominata "spinone italiano". In Lombardia era maggiormente diffusa la varietà spinoso di colore roano-marrone, in Toscana il restone, in Campania il restoso e in Piemonte il cravin di colore bianco-arancio. Anche in altri regioni italiane erano presenti dei "puntatori' con caratteristiche diverse per quanto riguarda il colore del mantello e la taglia, ma uguali in alcuni aspetti che saranno poi fondamentali per identificare lo spinone italiano. Queste caratteristiche essenziali sono le linee cranio-muso divergenti, l'occhio grande, il pelo duro e la pelle spessa. E così la Società Braccofila già nel 1897 fissò le caratteristiche tipiche dello spinone italiano. Lo standard venne successivamente elaborato da Bosi-sio, Brunetti e Rezza nel 1928, quindi da Brianzi e Ullio nel 1933 e rivisto dal prof. Solaro nel 1939. È un cane che si presta a cacciare su tutti i terreni,
ma preferisce in modo particolare le paludi e il bosco.
STANDARD
Lo spinone italiano è un cane da caccia e da ferma il cui tronco sta nel quadrato. Solido, rustico e vigoroso, lo spinone possiede una ossatura forte e muscoli ben sviluppati. La testa è caratterizzata dall'occhio espressivo e dolce, dagli assi craneo-facciali divergenti e di pari lunghezza, dal cranio ovale, dalla canna nasale leggermente montonina, dal tartufo voluminoso e di colore bianco-arancio nei bianchi e marrone nei roano-marrone. L'occhio deve essere grande, tondo e bene aperto. Le orecchie hanno forma pressoché triangolare, sono strette nella zona dell'attaccatura, rotonde sulla punta e portate ribassate. Il collo è forte e muscoloso, il torace ampio e profondo, la groppa muscolosa e inclinata. La coda inserita sulla linea della groppa, grossa all'attaccatura, portata orizzontale o in basso, viene tagliata a circa 15-20 cm dalla radice. Il pelo è duro, fitto, leggermente increspato, lungo da 4 a 6 cm sul corpo, meno lungo sulla canna nasale, sulle orecchie e sulla testa. I colori del mantello sono il bianco, il bianco con macchie arancio, il bianco con macchie marrone, il bianco punteggiato uniformemente di peli marrone (roano-marrone), con 0 senza macchie marrone. La pelle deve essere ben aderente al corpo, spessa, grossa e coriacea. L'altezza al garrese per il maschio va da 60 a 70 cm e per la femmina da 58 a 65 centimetri. Il peso varia da 32 a 37 kg nei maschi e da 28 a 32 kg nelle femmine.
Le razze del gruppo 7: IL BRACCO ITALIANO

ORIGINE
Italia
CARATTERE
Obbediente, facilmente addestrabile, molto affettuoso con il proprietario.
Per numero di soggetti, dopo lo spinone, è la razza nostrana da ferma che riscontra il maggior apprezzamento dei cacciatori della nostra penisola. È un cane di origini remote, dal pelo corto, di costituzione forte e robusta, mansueto e dall'espressione malinconica; affettuosissimo con il proprietario ha un innato istinto per la caccia. Del bracco si trovano testimonianze nelle opere di Dante e nell'affresco trecentesco di Ambrogio Lorenzetti intitolato "Il buon governo" che si trova a Siena. La razza è stata selezionata in Italia come ausiliaria del cacciatore; il modo di lavorare del bracco italiano è al trotto o al galoppo: è pertanto più lento delle razze inglesi, ma è un instancabile cercatore della selvaggina. La sua popolarità è cresciuta nel XVI secolo quando iniziò la caccia con il fucile e il bracco si dimostrò particolarmente abile nell'aiutare l'uomo a scovare, puntare e riportare la selvaggina. Come sostengono ai braccofili italiani è un cane che cerca più con il cervello che con il naso e la velocità, caratteristiche peculiari, queste ultime due, dei cani inglesi.Il bracco italiano preferisce il terreno misto perché è un cane molto versatile, robusto e massiccio in grado di lavorare per ore senza allontanarsi troppo dal suo conduttore. Nell'Ottocento esistevano in Italia due tipi di bracco: uno più alto e pesante diffuso in pianura e uno più leggero maggiormente adatto a lavorare in collina e in montagna.
STANDARD
Il bracco italiano è un cane con una struttura fisica forte e vigorosa, resistente e adatto a qualsiasi genere di caccia. L'altezza al garrese va da 58 a 67 cm nei maschi e da 55 a 62 cm per le femmine. Il peso varia dai 25 ai 40 kg in proporzione all'altezza. Il corpo sta nel quadrato; il torace è ampio, profondo e ben disceso; la groppa è larga, muscolosa e inclinata, il ventre leggermente retratto; la coda è robusta alla radice, viene tagliata a 15-25 cm di lunghezza. La testa è angolosa, stretta alle arcate zigomatiche, gli assi cranio-muso sono divergenti e di pari lunghezza, il muso è montonino, il cranio bombato, lo stop poco pronunciato, la protuberanza occipitale è marcata, il tartufo è voluminoso con narici grandi e aperte e di colore roseo, carnicino 0 marrone in armonia con il mantello. Le labbra superiori sono sottili, ben sviluppate in modo da ricoprire la mandibola, la gola si presenta con una leggera giogaia divisa. Gli occhi sono ovali, ben aperti, scuri e in posizione semilaterale. Le orecchie sono attaccate arretrate e basse, lunghe e con la punta leggermente arrotondata. Il pelo è corto, fitto e lucente. Il mantello è bianco con macchie di colore arancio, marrone o bianco punteggiato di marrone (roano-marrone) o arancio pallido (melato).
Le razze del gruppo 7: IL GRIFFONE A PELO DURO

ORIGINE
Paesi Bassi - Francia
CARATTERE
Intraprendente, grintoso e vivace cane da cerca della selvaggina.
Razza antica, già citata da Senofonte 500 anni a.C, ma che è stata fissata nell'attuale conformazione soltanto di recente. Verso la metà del XIX secolo in Europa si distinguevano in effetti diverse varietà di griffoni, mentre nell'Ottocento i cani da caccia venivano semplicemente classificati come bracchi, épagneul e griffoni, cioè tutti i cani da caccia provvisti di barba, baffi e sopracciglia. La selezione del griffone a pelo duro è opera del cacciatore olandese Edward Karel Korthals. Lavorando sui griffoni disponibili, probabilmente Korthals introdusse sangue pointer e di altre razze inglesi da ferma per migliorare la velocità di lavoro, la caparbietà e l'olfatto dei suoi cani da cerca. Trasferitosi in Germania, Korthals iscrisse i primi esemplari al Griffon Hund Stammbuch nel 1889. Questi primi soggetti di Korthals rappresentano i progenitori del gnffone a pelo duro attuale, poiché sette suoi soggetti hanno lasciato un'impronta in tutta Europa. Il primo Griffon Club venne fondato a Magonza nel 1888. Nel 1920 francesi e belgi, uniti nella gestione del Livre d'origine du griffon, decisero di non ammettere nei loro libri genealogici griffoni di provenienza tedesca se non dopo una attenta selezione. In Italia il primo allevamento di griffone ha iniziato a operare nel 1995. Lapprezzamento di questo cane da ferma ha fatto sì che nel 1961 venisse fondato il Club italiano griffone Korthals che ancor oggi opera per la tutela della razza e organizza le prove di lavoro.
STANDARD
Il griffone a pelo duro è un cane da ferma con una struttura corporea che sta nel rettangolo, la testa è grande, lunga e caratterizzata da pelo duro e un po' lungo sul muso (barba, baffi e sopracciglia che non ricoprono gli occhi). La statura è di 55-60 cm nei maschi e di 50-55 cm nelle femmine. Il cranio è piatto, il muso è quadrato, cranio e muso sono paralleli e di pari lunghezza, la canna nasale è diritta 0 leggermente montonina, lo stop è pronunciato. Le orecchie sono pendenti, attaccate in alto e indietro, hanno forma triangolare con punta arrotondata e non sono molto grandi. Gli occhi sono scuri e in posizione subfrontale. Il collo è lungo, il torace ben disceso e il ventre rimonta leggermente, la dorsale è diritta, la coda viene portata orizzontale 0 appena inclinata ed è tagliata a un terzo della sua lunghezza. L'andatura è quella di un galoppatore. Il pelo di copertura è duro, leggermente increspato (al tatto ricorda quello del cinghiale) e di media lunghezza. Ha abbondante sottopelo di colore marrone; il colore del mantello è generalmente grigio-acciaio con macchie marrone, ma esiste anche il marrone-bianco.
Le razze del gruppo 7: IL WEIMARANER

ORIGINE
Germania
CARATTERE
Vivace e attivo nel lavoro, facilmente addestrabile, con il suo olfatto il weimaraner si presta alla caccia alla ferma, ma anche alla seguita.
Bracco di origine tedesca che a caccia non è solo un ottimo cane da ferma, ma si comporta molto bene anche nella ricerca di una pista di sangue e nella seguita. Colpisce il suo caratteristico mantello di lucentezza metallica perché è di colore grigio con varianti nelle tonalità argento, topo e capriolo. Si suppone che la razza sia stata selezionata nel XVIII secolo presso la corte del granduca Carlo Augusto che avrebbe usato il bloodhound e il cane da ferma bianco-arancio, progenitore dell'attuale pointer. Per questo prende il nome dalla città di Weimar, ma non tutti i cinologi sono concordi nel ritenere che sia effettivamente la cittadina tedesca la sua terra natale, né è confermata l'ipotesi che il weimaraner discenda dall'unione di cani inglesi con il cane di Sant'Uberto. C'è infatti chi lo vorrebbe completamente
germanico, ritenendolo il risultato dell'accoppiamento fra il leiterhund e il kurzhaar. Al di là delle origini controverse è comunque importante sottolineare che il bracco di Weimar è uno specialista nella ferma, ma all'occorrenza sa trasformarsi anche in un segugio pronto a seguire la traccia del selvatico mantenendo i contatti con il proprio padrone. Per questa sua versatilità d'impiego nelle attività venatorie è una razza che dalla Germania si è diffusa in tutto il mondo. Riconosciuta ufficialmente dal 1896, è presente nella variante a pelo corto e in quella a pelo lungo.
STANDARD
Il weimaraner (o bracco di Weimar) è un bracco da ferma di taglia medio-grande dalle linee asciutte anche se i suoi muscoli sono potenti. Caratteristica distintiva della razza è il pelo fitto e corto (più rari sono i soggetti con il mantello lungo o ruvido) nei colori grigio-argento, grigio-topo o grigio-capriolo. Generalmente la testa e le orecchie si presentano con una tonalità più chiara in armonia con il colore del mantello. La testa è lunga, il muso ha una lunghezza maggiore del cranio, lo stop è leggero, il tartufo è color carnicino scuro. Gli occhi sono rotondi e di colore ambra. Le orecchie sono pendenti, attaccate alte, larghe alla radice, lunghe e con la punta arrotondata, nonché leggermente girate in avanti e con pieghe. Il collo è muscoloso, il torace è potente, il dorso è diritto, la coda viene amputata corta. L'altezza al garrese va da 59 a 70 cm nei maschi e da 57 a 65 cm nelle femmine.
Le razze del gruppo 7:IL DRAHTHAAR

ORIGINE
Germania
CARATTERE
Equilibrato, senza timori nei confronti del selvatico, né timido, né aggressivo.
Razza costruita dagli allevatori tedeschi all'inizio del Novecento; gli ideatori furono Oberlander e il nobile Sigmund von Zedliz und Neukirch, meglio conosciuto con il nome di Hegewald, che incrociarono varie razze a pelo duro dell'epoca. Originariamente il progetto di selezione del deutsch drahthaar venne impostato con l'unione del griffone e dello stickelhaar, ma i nuovi cani non evidenziarono spiccate capacità venatorie. Su queste linee venne pertanto introdotto sangue di pudelpointer, uno dei migliori cani da caccia dell'epoca, e di kurzhaar. Ne nacque una nuova razza, il drahthaar, che ben presto si rivelò particolarmente abile nella ferma tanto da guadagnare immediatamente immensa popolarità in Germania e in altre nazioni. Nel 1902 venne fondato il Verein deutsch drahthaar che però tutelava tutte le razze da ferma tedesche a pelo ruvido e cioè anche il pudelpointer, lo stickelhaar e il griffone korthals, razze che forse hanno contribuito in varia misura a formare definitivamente il deutsch drahthaar. In origine si riconoscevano cinque tipi del cane da ferma tedesco a pelo duro: il lump, il witboi, il re-gent, l'odin e l'harras. Nel 1906 venne redatta la prima bozza dello standard, ma solo nel 1921 il deutsch drahthaar fu ufficialmente riconosciuto dalla cinofilia tedesca.
STANDARD
Il deutsch drahthaar o cane da ferma tedesco a pelo duro è d'aspetto nobile, attento, energico, con manto peloso duro. Il corpo sta nel quadrato, la linea superiore è leggermente discendente, il dorso e la groppa sono solide e muscolose, il torace è largo e profondo, il ventre leggermente retratto, la coda viene amputata corta e deve essere portata in posizione orizzontale o leggermente elevata ma non eretta. Il cranio è largo e un po' arrotondato, gli assi craneo-facciali sono lievemente divergenti, il muso è leggermente montonino, lungo, largo e forte, il tartufo molto scuro con narici ben aperte. Gli occhi sono scuri e vivaci, le orecchie di media grandezza, attaccate alte e non accartocciate con punta arrotondata. Gli arti sono robusti e asciutti, l'andatura è ampia e deve coprire molto terreno. La pelle è tesa, aderente, senza pieghe. Il mantello è duro come il filo di ferro, folto, con pelo di lunghezza che varia dai 2 a 4 centimetri. Il sottopelo è fitto e impermeabile. I colori del pelo sono roano-marrone, roano-nero, con o senza chiazze, bruno con o senza macchia sul petto. L'altezza al garrese è di 61-68 cm nei maschi e di 57-64 cm per le femmine.
IL KURZHAAR

ORIGINE
Germania
CARATTERE
Dotato di eccellente olfatto, è un ottimo cane da ferma abile nello scovare, puntare e riportare la selvaggina, veloce nella corsa ed esuberante.
È stato selezionato in Prussia nell'Ottocento, ma le sue origini probabilmente risalgono al Seicento quando i tedeschi iniziarono la ricerca e l'allevamento di un cane da ferma partendo da esemplari di bracco spagnolo e di bracchi franco-italiani. Certo è che l'evoluzione del kurzhaar è stata particolarmente curata nell'Ottocento, secolo in cui - per affinare l'abilità nella ferma e le doti di velocità e di olfatto - venne incrociato anche con il bloodhound e il pointer. Lo dimostra il fatto che verso la fine dell'Ottocento il Kurzhaar club tedesco dovette risolvere il problema della taglia dal momento che in Germania a quell'epoca erano presenti due tipi di bracco tedesco: uno pesante discendente dall'incrocio con il bloodhound e l'altro leggero ottenuto con l'immissione di sangue di pointer. Alla fine prevalse l'idea di selezionare un cane da ferma leggero con grandi attitudini venatorie. Lo standard ufficiale della razza è stato redatto nel 1897, anno in cui fu istituito anche il Kurzhaar club, ma si dovrà attendere il dopoguerra per fissare definitivamente le peculiarità morfologiche e caratteriali di questa razza tedesca da ferma di recente selezione.
STANDARD
Il deutsch kurzhaar, o cane da ferma tedesco a pelo corto, è di media taglia, forte, resistente e rapido nel lavoro, a pelo corto, folto e duro. La testa è ben cesellata, il cranio è convesso e largo fra le orecchie, il muso è forte e lungo, le mascelle sono forti e potenti, il tartufo è leggermente prominente, di colore bruno e con narici ben aperte. La canna nasale lievemente montonina. Gli occhi sono scuri, le orecchie sono attaccate alte, pendenti, larghe alla radice e con punta arrotondata, di grandezza media. Il torace è profondo, la struttura fisica sta nel rettangolo, il ventre leggermente retratto, la coda è attaccata alta, grossa alla radice e viene tagliata a metà lunghezza. Gli arti sono solidi e asciutti con ossatura né leggera, né grossolana. La pelle è ben aderente su tutto il corpo. Il pelo è compatto e duro, di tessitura più fine sulle orecchie e sulla testa. I colori ammessi sono il roa-no-bruno, il bruno con o senza macchie bianche sul petto e sulle zampe, il bianco con macchie o macchiettaure brune e il nero con macchiettature brune. L'altezza al garrese è di circa 65 cm e il peso è orientativamente di 30 chilogrammi.
Le razze del gruppo 7: IL SETTER IRLANDESE

ORIGINE
Gran Bretagna (Irlanda)
CARATTERE
Nevrile, energico e vivace, testardo se non opportunamente educato fin da piccolo, quando non dorme ha un forte bisogno di muoversi in ampi spazi.
Con il suo splendido mantello rosso-mogano, questa razza colpisce per l'eleganza e la bellezza. Queste caratteristiche lo hanno purtroppo trasformato in un cane da compagnia, visto e considerato che attualmente il setter irlandese non è molto impiegato per scopi venatori poiché i cacciatori gli preferiscono altre razze da ferma. Probabilmente discende dall'incrocio di cani da caccia irlandesi con il bracco spagnolo. Non dovrebbe invece avere affinità con gli altri due setter britannici: l'inglese e il gor-don. Lirish setter red, infatti, si differenzia dal cugino inglese non solo per il colore del mantello (rosso-mogano unicolore anziché bianco con macchietta-tura nero-rossa), ma anche per la costruzione morfologica e il modo di lavorare nella ferma. L'inglese si muove con andatura strisciante e radente il terreno con posteriore flesso e coda alta, mentre l'irlandese si distingue per la velocità d'azione con movimenti irregolari, rallentamenti e sbandamenti. Diverso è inoltre il portamento del corpo (alto da terra e non radente), della testa (con lo sguardo alla ricerca della preda) e della coda portata bassa. Per questo si dice che i setter hanno in comune solo il nome, ma non le origini.
STANDARD
Il setter irlandese è un cane da ferma leggero ed elegante, agile e con muscoli lunghi. La struttura fisica sta nel quadrato, il petto è stretto, il torace ben disceso, il ventre non molto retratto, la coda è frangiata portata bassa o in orizzontale. La testa è allungata, ma non sottile. Il cranio è largo e bombato, il muso di pari lunghezza e forte, lo stop poco accentuato, il tartufo è nero, gli occhi scuri. Le orecchie sono attaccate basse, all'altezza degli occhi, lunghe, pendenti, di tessitura sottile e frangiate di pelo. Gli arti sono lunghi, forti e frangiati. Il pelo è lungo, fine, non ondulato e ben aderente al corpo. Il mantello rosso-mogano è lucente. Le frange ornano le orecchie, il petto e la coda.
Le razze del gruppo 7: I CANI DA FERMA

CANI DA FERMA
I cani da caccia si dividono sostanzialmente in tre gruppi, cioè segugi e cani per pista di sangue, i cani da ferma ed i cani da riporto, da cerca e da acqua. La loro classificazione indica il diverso modo di lavorare al fianco del cacciatore. Involuzione delle armi da caccia nel corso dei secoli ha difatti comportato anche un diverso modo di operare dei cani che sono stati di volta in volta selezionati dall'uomo in virtù di loro precise peculiarità.
Se i segugi sono stati preferiti per la "caccia grossa" (cervi, caprioli, camosci ed altri animali selvatici "da pelo"), i cani da ferma sono invece particolarmente adatti per la "ferma" della selvaggina "da piuma" (beccacce, fagiani, starne ecc.). Si tratta, insomma, dei famosi cani "puntatori": veri specialisti nella ricerca della selvaggina con il naso in aria, una volta scovata la preda, si mettono in posizione "da ferma" in attesa dello sparo del cacciatore. Fanno parte del settimo gruppo le tre razze setter (inglese, irlandese e gordon), i bracchi, i cani da ferma tedeschi (kurzhaar e drahthaar), l'epagneul bre-ton, il griffone a pelo duro (korthals), il pointer e lo spinone italiano. Tra quelle presentate, la razza preferita anche dai cacciatori italiani è il setter inglese (nel nostro paese nascono circa 18.000 cuccioli all'anno), seguito a distanza da épagneul breton (6.000 esemplari all'anno) e pointer (4.000 nascite annue) e via via tutte le altre razze.
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