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"Ciao Sonia,
ti scrivo perché qualche giorno fa abbiamo pubblicato un post di segnalazione per blog e siti che ci sembrano meritevoli e abbiamo incluso "Blog sul cane e i cuccioli..."
Giuseppe Pastore, redazione di Pet Magazine
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sabato

l'Artrosi nel cane anziano


Nel cane anziano, l’apparato osteoarticolare subisce delle modificazioni in senso degenerativo che interessano soprattutto le articolazioni ed i legamenti.
L’artrosi è una malattia cronica, progressiva e degenerativa che colpisce le articolazioni; essa provoca dolore cronico di intensità variabile ed è responsabile di una ridotta funzionalità della parte. Le cause sono di solito attribuite all’invecchiamento dei tessuti articolari, ma si è visto che solitamente essa interviene dopo altri fattori causali quali traumi, anomalie congenite, infezioni e fratture. Non tutti i cani anziani quindi sono colpiti da questa patologia. Altri fattori predisponenti allo sviluppo di artrosi comprendono la taglia dell’animale, l’obesità e la presenza di altre malattie concomitanti.
Il dolore legato ad un processo degenerativo di questo tipo dipende dalla gravità del problema e si può manifestare in molti modi che spesso sono appena percepiti dal proprietario. In molti casi si assiste all’insorgenza di una zoppia che si aggrava con l’esercizio fisico, una difficoltà nel porsi in stazione, rigidità dei movimenti, riduzione della massa muscolare. Spesso si possono notare solo sintomi comportamentali. Il cane può ridurre l’attività fisica in generale, il periodo del gioco si riduce e le camminate sono caratterizzate da pause frequenti. A volte si evidenzia una espressione ‘triste’, uno stato di ansia, una paura di essere toccati fino allo sviluppo di una vera e propria aggressività.
Solitamente, le articolazioni maggiormente colpite in ordine di frequenza sono l’anca, il ginocchio, il gomito, la spalla e le articolazioni distali degli arti.
La diagnosi si effettua mediante una visita accurata dell’animale ed esami collaterali volti a confermare il sospetto. Tra questi il più utilizzato è la radiografia delle parti colpite, seguita eventualmente da un’analisi del liquido sinoviale oppure da indagini più specialistiche (artroscopia, TAC, RMN).
La terapia è volta soprattutto ad attenuare il dolore ed a permettere all’animale di condurre una vita il più possibile normale. È possibile intervenire sul peso (utilizzando alimenti specifici e monitorando il peso dell’animale) , sulla qualità dell’esercizio fisico (movimento controllato, passeggiate al guinzaglio, limitazione dei salti e delle corse) ed associare una terapia medica o chirurgica. La scelta della terapia da seguire dipende dalla gravità delle lesioni e dallo stile di vita dell’animale.
Da un punto di vista farmacologico, si possono prescrivere antiinfiammatori tradizionali oppure prodotti omeopatici ed omotossicologici. Anche i trattamenti di agopuntura permettono un rapido miglioramento della sintomatologia. La scelta del protocollo da utilizzare è ampia e dipende sempre dall’intensità del dolore, dalla gravità del problema ed eventualmente dalla presenza di malattie concomitanti.

di Sveva Assembri, Veterinaria

Approfondimento: le patologie dell'anca

Nella foto: una radiografia che evidenzia una articolazione dell'anca, aggravata da un processo di artrosi.

Un approfondimento dovuto e ricercato, visto che le affezioni dell'anca coinvolgono molte razze dei notri amici a 4 zampe, sia per motivi genetici che per motivi casuali.
Dalle diverse classificazioni proposte, risulta che le lesioni dell'anca possono essere suddivise in due grandi categorie:

- le lesioni traumatiche (lussazioni coxofemorali, fratture del cotile e fratture che riguardano contemporaneamente il collo e la testa del femore);

- le affezioni non traumatiche (displasia, artrosi primitiva, necrosi asettica, epifisiolisi).


Le lesioni traumatiche
In un cane incidentato, l'esame clinico dell'arto ferito si conduce sui raggi ossei e su ciascuna delle articolazioni. Tale esame deve essere completato da uno neurologico e da uno radiologico, che permetterà di localizzare con precisione la frattura o la lussazione. Alla vista delle radiografie, il veterinario potrà prendere le giuste misure terapeutiche: immobilizzazione sotto gesso o intervento chirurgico. Tecniche sempre più moderne, derivate dalla chirurgia umana, si applicano nel trattamento di fratture complesse.

Le lesioni non traumatiche

LA DISPLASIA DELL'ANCA
Le displasie rappresentano il 71 % delle lesioni non traumatiche dell'anca. La displasia (detta anche displasia coxofemorale) è un'affezione ereditaria caratterizzata dallo sviluppo anormale dell'articolazione coxo-femorale. L'anomalia colpisce la cavità acetabolare e la testa del femore; di conseguenza, il movimento dell'articolazione diviene anomalo e gli specialisti parlano di cattiva congruenza dell'articolazione. La displasia dell'anca è particolarmente frequente nel Pastore Tedesco e nelle razze di grande taglia: la si osserva comunque anche nei cani di taglia media e persino nei cani di piccola taglia. Questa affezione si manifesta dapprima con un'alterazione dell'andatura; tale sintomo, che in apparenza non si accompagna a dolore, sopraggiunge al primo anno di eia dell'animale. Solo l'esame radiologico permette di giungere alla diagnosi con certezza. A poco a poco la displasia dell'anca si aggrava con la comparsa di una forte artrosi ed è allora che può sopraggiungere il dolore più o meno forte. Ne derivano un'impotenza funzionale e una debolezza muscolare che aggravano i sintomi e i difetti dell'andatura.
L'esame radiologico è fondamentale per fare con certezza una diagnosi di displasia dell'anca.

L'ARTROSI PRIMITIVA DELL'ANCA

Questa lesione, la seconda in ordine di frequenza (15% delle lesioni non traumatiche dell'anca), è la manifestazione locale di un fenomeno più generale; l'artrosi, che caratterizza una degenerazione della cartilagine articolare, al di fuori di ogni anomalia soggiacente. Il trattamento può essere medico (impiego di antinfiammatori non steroidei) o chirurgico (asportazione della testa femorale; eventualmente impianto di una! protesi dell'anca).

LA NECROSI ASETTICA DELLA TESTA DEL FEMORE

Ancora definita malattia di Legg-Perthes-Calve, tale anomalia della struttura della testa e del collo del femore riguarda i cuccioli che appartengono a razze di taglia piccola (Terrier, in particolare, ma anche Barboncini e Pechinesi). Questa affezione, la cui origine è ancora sconosciuta, è generalmente unilaterale (90% dei casi). I cani che ne sono affetti presentano una claudicazione dalla parte dell'arto leso; la manipolazione dell'anca malata scatena sempre il dolore, ma anche il semplice camminare può far soffrire l'animale. La diagnosi di questa affezione può essere fatta con certezza dopo l'esame radiologico. La guarigione è spesso spontanea dopo l'età di un anno; in altri casi si può intervenire chirurgicamente mediante l'asportazione della testa del femore.

LEPIFISIOLISI

È una lesione rara che appare nei cani la cui crescita non sia ancora compiuta (Labrador o Collie, in particolare). La lesione, più spesso unilaterale, è caratterizzata da uno scorrimento della testa femorale verso il basso, a causa della disgiunzione della cartilagine di accrescimento. Ne risulta un appiattimento della testa femorale e del cotile in seguito alla cattiva ripartizione delle pressioni intrarticolari. L'apparizione di lesioni secondarie artrosiche aggrava il dolore, non forte fino a quel momento. Trattamenti medici possono essere tentati all'inizio della malattia; nello stadio più avanzato si impone l'asportazione della testa del femore.

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