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RAGAZZI MU NON PUO' FINIRE I SUOI GIORNI IN GABBIA!!!!!!!!!!!
SI TROVA AL CANILE DI LUCCA,
LE RESTANO AL MASSIMO 6 MESI DI VITA!!!!!!!!!!!!!
MU è STATA VISITATA ED HA PURTROPPO UN GRAVE TUMORE CON METASTASI GIA' IN CORSO, GLI HANNO DATO UN MASSIMO DI 6 MESI DI VITA..PER QUESTO è URGENTE TROVARGLI UNA FAMIGLIA, NON LASCIAMOLA SPENGERSI PIAN PIANO IN CANILE, HA TANTO BISOGNO DI AFFETTO ED è DI UNA DOLCEZZA ED UNA BONTA' UNICHE!!
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"Ciao Sonia,
ti scrivo perché qualche giorno fa abbiamo pubblicato un post di segnalazione per blog e siti che ci sembrano meritevoli e abbiamo incluso "Blog sul cane e i cuccioli..."
Giuseppe Pastore, redazione di Pet Magazine
Visualizzazione post con etichetta patologie canine. Mostra tutti i post
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sabato
Approfondimento: La Leishmaniosi in relazione alle adozioni dal canile,articolo della Dott.Assembri
Visto che questo mio sito si occupa anche di adozioni di cani dai canili, ho trovato urgente e significativo dare uno spazio di approfondimento su questa malattia, la Leishmaniosi.
Questo perchè i cani nei rifugi sono molto più esposti alla contrazione di questa patologia, visto che il responsabile veicolo della stessa è un Flebotomo, meglio detto pappatacio: una sorta di zanzara in miniatura( 2-3 mm) che non emette alcun ronzio,agisce di notte ed è difficilmente localizzabile. I ristagni d'acqua dei Canili, le ferite e la cute in macerazione dei cani in sosta, sono elementi di attrazione per questi insetti e per la diffusione della malattia.
Questa digressione la ritengo necessaria, poichè quando in un appello leggiamo :"cane affetto da leishmaniosi", la maggior parte delle volte viene scartato per paura..
Questo perchè i cani nei rifugi sono molto più esposti alla contrazione di questa patologia, visto che il responsabile veicolo della stessa è un Flebotomo, meglio detto pappatacio: una sorta di zanzara in miniatura( 2-3 mm) che non emette alcun ronzio,agisce di notte ed è difficilmente localizzabile. I ristagni d'acqua dei Canili, le ferite e la cute in macerazione dei cani in sosta, sono elementi di attrazione per questi insetti e per la diffusione della malattia.
Questa digressione la ritengo necessaria, poichè quando in un appello leggiamo :"cane affetto da leishmaniosi", la maggior parte delle volte viene scartato per paura..
l'Artrosi nel cane anziano

Nel cane anziano, l’apparato osteoarticolare subisce delle modificazioni in senso degenerativo che interessano soprattutto le articolazioni ed i legamenti.
L’artrosi è una malattia cronica, progressiva e degenerativa che colpisce le articolazioni; essa provoca dolore cronico di intensità variabile ed è responsabile di una ridotta funzionalità della parte. Le cause sono di solito attribuite all’invecchiamento dei tessuti articolari, ma si è visto che solitamente essa interviene dopo altri fattori causali quali traumi, anomalie congenite, infezioni e fratture. Non tutti i cani anziani quindi sono colpiti da questa patologia. Altri fattori predisponenti allo sviluppo di artrosi comprendono la taglia dell’animale, l’obesità e la presenza di altre malattie concomitanti.
Il dolore legato ad un processo degenerativo di questo tipo dipende dalla gravità del problema e si può manifestare in molti modi che spesso sono appena percepiti dal proprietario. In molti casi si assiste all’insorgenza di una zoppia che si aggrava con l’esercizio fisico, una difficoltà nel porsi in stazione, rigidità dei movimenti, riduzione della massa muscolare. Spesso si possono notare solo sintomi comportamentali. Il cane può ridurre l’attività fisica in generale, il periodo del gioco si riduce e le camminate sono caratterizzate da pause frequenti. A volte si evidenzia una espressione ‘triste’, uno stato di ansia, una paura di essere toccati fino allo sviluppo di una vera e propria aggressività.
Solitamente, le articolazioni maggiormente colpite in ordine di frequenza sono l’anca, il ginocchio, il gomito, la spalla e le articolazioni distali degli arti.
La diagnosi si effettua mediante una visita accurata dell’animale ed esami collaterali volti a confermare il sospetto. Tra questi il più utilizzato è la radiografia delle parti colpite, seguita eventualmente da un’analisi del liquido sinoviale oppure da indagini più specialistiche (artroscopia, TAC, RMN).
La terapia è volta soprattutto ad attenuare il dolore ed a permettere all’animale di condurre una vita il più possibile normale. È possibile intervenire sul peso (utilizzando alimenti specifici e monitorando il peso dell’animale) , sulla qualità dell’esercizio fisico (movimento controllato, passeggiate al guinzaglio, limitazione dei salti e delle corse) ed associare una terapia medica o chirurgica. La scelta della terapia da seguire dipende dalla gravità delle lesioni e dallo stile di vita dell’animale.
Da un punto di vista farmacologico, si possono prescrivere antiinfiammatori tradizionali oppure prodotti omeopatici ed omotossicologici. Anche i trattamenti di agopuntura permettono un rapido miglioramento della sintomatologia. La scelta del protocollo da utilizzare è ampia e dipende sempre dall’intensità del dolore, dalla gravità del problema ed eventualmente dalla presenza di malattie concomitanti.
di Sveva Assembri, Veterinaria
Pronto soccorso omeopatico per la cura del cane- 2

Articolo della dott.ssa Assembri...
"TRAUMATISMI
Ferite aperte e traumi in genere:
Arnica Montana
Diluizione più frequente 4 CH: tre granuli ogni 40 minuti, quando il quadro migliora. 9 – 12 CH tre granuli tre o quattro volte al giorno.
Contusioni e strappi:
Calendula
Diluizione più frequente: 7CH 3 granuli 3 – 4 volte al giorno.
Ferite con lesioni di tratti nervosi, soprattutto a carico delle dita:
Hypericum Perforatum
Diluizione più frequente: 7CH-9CH-15CH,
3 granuli da ripetere tanto più frequentemente, quanto maggiore è l’impegno clinico.
Contusioni, lussazioni e ferite del periostio (membrana che ricopre l’osso):
Ruta Graveolens
Diluizione più frequente: 4CH-5CH-7CH
tre granuli tre o quattro volte al giorno.
Lussazioni o dolori muscolari da sforzo, con dolore che peggiora con il riposo e migliora con il movimento:
Rhus Toxicodendron
Diluizione più frequente: 7CH.
tre granuli tre o quattro volte al giorno
Traumi da cui residuano lividi o che interessano la cute:
Arnica 4CH e Ledum palustre 4CH.
3 granuli alternati ogni ora, da distanziare via, via che i sintomi migliorano.
PUNTURE D’INSETTI
Generalmente si usa:
Apis 5CH.
tre granuli ogni ora da distanziare via, via che i sintomi migliorano.
Per le punture di zanzare è meglio utilizzare :
Ledum Palustre
Diluizione più frequente: 4CH-5CH.
tre granuli ogni ora da distanziare via, via che i sintomi migliorano.
In caso di reazione allergica assumere:
Histaminum
Una dose globuli alla 7 CH.
INSOLAZIONE
Rossore, calore, eventualmente infiammazione:
Belladonna
9CH alternato ad Apis 7CH-9CH.
tre granuli ogni ora da distanziare via, via che i sintomi migliorano.
Formazione di bolle:
Causticum
Diluizione più frequente: 7CH.
tre granuli ogni ora da distanziare via, via che i sintomi migliorano.
INFIAMMAZIONI, INFEZIONI, ASCESSI
Rossore, calore, tumefazione e dolore, senza formazione di pus:
Mercurius Solubilis
5 CH, 3 granuli al giorno.
Appena inizia la raccolta di pus:
Hepar Sulfuris
Diluizione più frequente: 15CH.
tre granuli tre o quattro volte al giorno.
Fase di maturazione e di drenaggio del pus:
Calcium Sulfuricum
5 CH, 3 granuli al giorno.
Pronto soccorso omeopatico per la cura del cane- 1

Articolo della Dottoressa Assembri, che applica anche l'omeopatia nella cura dei nostri amici a 4 zampe.
"Qui di seguito sono descritti alcune condizioni patologiche seguite dai rimedi omeopatici più comunemente utilizzati. Si può cominciare una terapia di questo tipo mentre si attende di fare visitare l’animale dal veterinario (è sempre consigliabile fare vedere l’animale per eventualmente proseguire con terapie mirate alla patologia in corso)
STATI FEBBRILI
Febbre alta, pelle secca e calda, miosi (contrazione eccessiva della pupilla), angoscia e agitazione, sete frequente di piccole quantità di acqua.
Aconitum Napellus
Diluizione più frequente: 9 – 15 CH
3 granuli 3 – 4 volte al giorno.
5 – 7 CH: se prescritto all’esordio ogni due o tre ore circa, fino a che compare la sudorazione, quindi prescriveremo Belladona o Ferrum Phosphoricum, a seconda del caso, come descritto in seguito.
Febbre alta, pelle umida, midriasi (dilatazione anormale della pupilla), abbattimento e debolezza, sete, ma con deglutizione dolorosa:
Belladonna
Diluizione più frequente: 7CH-9CH, 3 granuli 3 – 4 volte al giorno.
Febbre e malessere generale, dolori muscolari e articolari:
Eupatorium Perfoliatum
Diluizione più frequente: 5CH-7CH, 3 granuli 3 – 4 volte al giorno.
In tutti i casi, per ridurre il rischio di complicanze e sovrainfezione batterica:
Oscillococcinum
200K: una dose globuli seguita un’ ora dopo da una dose di Pyrogenium: 9CH. Ripetere ogni 24 ore fino alla risoluzione del quadro.
RAFFREDDORE
Secrezione nasale acquosa e irritante (coane nasali arrossate e screpolate) che peggiora in luoghi caldi:
Allium Cepa
Diluizione più frequente: 5CH-7CH, 3 granuli 3 – 4 volte al giorno.
Starnuti, secrezione nasale, prurito:
Euphorbium
Diluizione più frequente: 4CH-5CH, 3 granuli 3 – 4 volte al giorno.. esiste in commercio sotto forma di nebulizzatore nasale: 1-2 inalazioni , 3-4 volte al giorno.
Starnuti mattutini a salve, secrezione nasale acquosa di giorno e all’aria aperta, congestione nasale la notte:
Nux Vomica
Diluizione più frequente: 5CH-7CH, 3 granuli 3 – 4 volte al giorno.
Secrezione nasale acquosa non irritante, ma con lacrimazione irritante:
Euphrasia
Diluizione più frequente: 4CH-5CH, 3 granuli ogni due tre ore fino a risoluzione del quadro.
DIARREA
Diarrea e vomito, conseguenza di ingestione di carne, cibi grassi, imbottiti, conserve, etc.,:
Arsenicum Album
Diluizione più frequente: 5CH 3 granuli 3 – 4 volte al giorno. In caso di spasmi concomitanti: Cuprum Metallicum: 15CH, una dose globuli.
Per evitare le complicanze: Pyrogenium: 5CH. 3 granuli tre volte al giorno.
Diarrea e vomito con collasso circolatorio, sudorazione fredda:
Veratrum Album
Diluizione più frequente: 5CH 3 granuli 3 – 4 volte al giorno."
lunedì
Omeopatia Veterinaria:approfondimento della Dott.ssa Assembri, Veterinaria

E' una Veterinaria Speciale, la Sveva, con cui ho avuto la grazia di entrare in contatto e che, oltre alla scienza, unisce una forte componente di passione per questi nostri compagni di viaggio, nel loro duro lavoro quotidiano.
La Dott. Assembri si occupa anche di medicine e terapie alterantive applicate: omeopatia, omotossicologia ed agopuntura. Oltre ad essere molto preparata professionalmente, è una persona splendida e dalla grande sensibilità.
Dote che ritengo fondamentale per chi svolge questa professione.
E fondamentale per vivere...
STUDIO VETERINARIO
D.SSA ASSEMBRI SVEVA
VIA ARENE 68
18012 BORDIGHERA (IM)
TEL 0184 298120
CELL 3382081321
"OMEOPATIA IN VETERINARIA
L'omeopatia è un sistema di cure mediche fondato da un medico tedesco, Samuel Hahnemann. Essa si basa sul principio 'similia similibus curentur' (i simili si curano con i simili); questo significa che un medicamento capace di produrre determinati effetti in un soggetto sano, può curare effetti simili in un soggetto malato.
Nella pratica dell'omeopatia il medico è portato a considerare il paziente come un qualcosa di più che la somma di singoli componenti; il cane o il gatto vanno trattati nella loro totalità tenendo conto della individualità di ciascuno e ricordandosi che i medicamenti possiedono un effetto individuale e caratteristico sul corpo. 'L'individuo, e non la malattia, sono da trattare' poiché ogni essere vivente reagisce in un modo diverso a specifiche sollecitazioni. Allora, che cos'è una malattia per l'omeopatia? È un'alterazione dinamica dell'equilibrio dell'organismo in toto che culmina poi nella disfunzione degli organi vitali con conseguente crescita di cellule patologiche e mutamento dei tessuti. Il Dr. Sankaran (illustre medico omeopata indiano) scrive che 'la malattia non è quindi né un fenomeno locale, né un'affezione che colpisce talune parti dell'organismo, ma rappresenta invece lo stato d'essere in cui il soggetto si trova in quel momento: il suo modo di sentire, di pensare, di comportarsi, le sue preferenze ed avversioni, ciò che il soggetto può tollerare o meno nell'insieme'.
Il rimedio omeopatico deriva da sostanze medicamentose naturali provenienti dai regni vegetale, animale e minerale. Queste esercitano due tipi di azioni sull'organismo: a dosi ponderali hanno un'azione tossica, nociva;a dosi subtossiche (usate a scopo sperimentale) provocano sintomi generali e mentali. Nella costituzione del rimedio omeopatico queste sostanze vengono diluite e 'dinamizzate', ciò significa che attraverso una serie di passaggi esse subiscono alcune diluizioni (decimale, centesimale) accompagnate da forte scuotimento. Questa tecnica di diluizione-dinamizzazione permette ad ogni sostanza di sviluppare la sua proprietà farmacologica.
Durante la cosiddetta visita omeopatica quindi, l'animale viene visitato ed il proprietario è letteralmente 'interrogato' sulle abitudini del suo pet (modalità di assunzione del cibo, desideri ed avversioni, paure.. etc). Si indaga molto quello che è lo stato mentale del soggetto oltre ai sintomi veri e propri. Nell'insieme si viene a delineare un quadro caratteristico che corrisponde ad uno o più rimedi omeopatici. A questo punto è compito del medico studiare e valutare quello che più si adatta all'animale in questione ed alla sua patologia.
Posso fare un esempio a partire da un rimedio: Pulsatilla (Anemone pulsatilla, fam.Ranuncolacee, rimedio di origine vegetale). Devo premettere che i sintomi sono molteplici e presentano molte sfumature, qui mi limito a descriverne solo alcuni. Somministreremo questo rimedio qualora ci troviamo di fronte ad un animale timido, iperaffettuoso, molto instabile emotivamente, piagnucoloso, adulatore. Un soggetto Pulsatilla desidera la compagnia in modo morboso ed essere consolato in ogni occasione. È un paziente freddoloso che desidera stare all'aria aperta dove migliorano tutti i suoi sintomi. I sintomi fisici sono caratterizzati da dolori che cambiano spesso sede, da secrezioni di colore caratteristico e molto abbondanti a livello di tutte le mucose, da un peggioramento dello stato generale dopo i pasti, (soprattutto se questi sono caratterizzati da cibi grassi) e da assenza di sete."
La Veterinaria e cure alternative: AGOPUNTURA


....Nella foto, la Dottoressa Assembri mentre pratica l'agopuntura su un cane.....
Sono qui a proporvi un articolo di approfondimento sull'agopuntura applicata alla Veterinaria, pubblicato dalla Dottoressa in Veterinaria Sveva Assembri.
E' una Veterinaria Speciale, la Sveva, con cui ho avuto la grazia di entrare in contatto e che, oltre alla scienza, unisce una forte componente di passione per questi nostri compagni di viaggio, nel loro duro lavoro quotidiano.
La Dott. Assembri si occupa anche di medicine e terapie alterantive applicate: omeopatia, omotossicologia ed agopuntura. Oltre ad essere molto preparata professionalmente, è una persona splendida e dalla grande sensibilità.
Dote che ritengo fondamentale per chi svolge questa professione.
E fondamentale per vivere...
STUDIO VETERINARIO
D.SSA ASSEMBRI SVEVA
VIA ARENE 68
18012 BORDIGHERA (IM)
TEL 0184 298120
CELL 3382081321
"L’agopuntura veterinaria è una tecnica che prevede l’inserimento di sottili aghi in precisi punti del corpo dell’animale. Tale trattamento può essere ulteriormente rafforzato con la stimolazione termica (moxibustione) dei punti, l’elettrostimolazione ed il massaggio. Lo scopo di tutte queste tecniche è quello di ristabilire un equilibrio energetico nel corpo dell’animale. Quando un essere vivente è in equilibrio, esso è in grado di interagire al meglio con l’ambiente in cui è inserito e di sopportare al meglio gli stress a cui è sottoposto quotidianamente.
Come per l’omeopatia, anche per l’agopuntura il piano di trattamento è individuale poiché ogni paziente è unico, manifesta la patologia in modo diverso e risponde alla terapia diversamente da un altro. Il veterinario agopuntore quindi non tratta il singolo sintomo ma tutto il soggetto nella sua totalità; considera le manifestazioni fisiche, mentali e comportamentali insieme.
Tramite agopuntura si possono trattare tutte le patologie dolorose, osteo-articolari, muscolari, motorie, patologie nella sfera riproduttiva, negli squilibri ormonali, patologie geriatriche, comportamentali, infettive ed immunitarie. La terapia agopunturale può fornire un valido supporto alla terapia farmacologia in corso di qualsiasi patologia. Importante ricordare che gli effetti analgesici dell’agopuntura sono da ricondurre alla liberazione di alcuni neurotrasmettitori che agiscono in tal senso (studi condotti in Occidente a partire dagli anni settanta).
Il piano di trattamento, come già accennato dipende dal tipo di soggetto, dalla patologia e dalla gravità della stessa. Nei casi acuti per esempio si dovrebbe trattare l’animale almeno due volte a settimana per qualche settimana e poi scalare la frequenza; nei casi cronici un trattamento a settimana a seconda della risposta dell’animale. Nei soggetti giovani sono sufficienti trattamenti più brevi rispetto agli anziani in cui c’è una maggiore lentezza nella reazione.
Secondo la dottrina della Medicina Tradizionale Cinese il corpo animale, come quello umano è percorso da un flusso di energia chiamata Qi che origina dai principali organi e fluisce in un sistema di canali, assimilabile all’apparato circolatorio, definiti meridiani. Se il flusso è scorrevole e in equilibrio, l’animale è in salute, al contrario l’animale sarà malato o proverà dolore. Con la corretta stimolazione di determinati agopunti, come già accennato, si cerca di ristabilire un equilibrio nell’organismo."
di Sveva Assembri
martedì
L'importanza della PRIMA visita veterinaria:ecco le malattie congenite
Apparato digerente
Prognatismo: prominenza delle mandibole rispetto alla mascella.
Enognatismo: retrazione della mascella che risulta molto
più corta della mandibola.
Palatoschisi: fenditura del palato.
Megaesofago: dilatazione dell'esofago intratoracico.
Apparato respiratorio
Stenosi delle narici: restringimento degli orifizi nasali. Apparato cardiovascolare
Arco aortico: persistenza di un dotto embrionale
che mette in comunicazione l'aorta e l'arteria polmonare.
Stenosi: restringimento delle valvole arteriose o cardiache.
Occhi
Microftalmia: globo oculare di formato ridotto. Entropion: rovesciamento delle palpebre verso l'interno. Ectropion: rovesciamento delle palpebre verso t'esterno. Distichiasi: presenza di una doppia fila di ciglia. Cataratta: opacizzazione del cristallino.
Sistema nervoso
Idrocefalia: aumento del liquido cefalorachidiano all'interno del cranio.
Apparato urogenitale
Fimosi: restringimento dell'apertura del prepuzio. Criptorchidia: testicoli non discesi nello scroto. Ectopia ureterale: anormale collocazione dell'uretere. Persistenza dell'uraco (canale embrionale tra la vescica e il cordone ombelicale).
Scheletro e muscoli
Lussazione della rotula. Displasia dell'anca. Ernia ombelicale. Ernia inguinale.

Prognatismo: prominenza delle mandibole rispetto alla mascella.
Enognatismo: retrazione della mascella che risulta molto
più corta della mandibola.
Palatoschisi: fenditura del palato.
Megaesofago: dilatazione dell'esofago intratoracico.
Apparato respiratorio
Stenosi delle narici: restringimento degli orifizi nasali. Apparato cardiovascolare
Arco aortico: persistenza di un dotto embrionale
che mette in comunicazione l'aorta e l'arteria polmonare.
Stenosi: restringimento delle valvole arteriose o cardiache.
Occhi
Microftalmia: globo oculare di formato ridotto. Entropion: rovesciamento delle palpebre verso l'interno. Ectropion: rovesciamento delle palpebre verso t'esterno. Distichiasi: presenza di una doppia fila di ciglia. Cataratta: opacizzazione del cristallino.
Sistema nervoso
Idrocefalia: aumento del liquido cefalorachidiano all'interno del cranio.
Apparato urogenitale
Fimosi: restringimento dell'apertura del prepuzio. Criptorchidia: testicoli non discesi nello scroto. Ectopia ureterale: anormale collocazione dell'uretere. Persistenza dell'uraco (canale embrionale tra la vescica e il cordone ombelicale).
Scheletro e muscoli
Lussazione della rotula. Displasia dell'anca. Ernia ombelicale. Ernia inguinale.

Ricerca personalizzata
Cosa verifica il veterinario alla PRIMA VISITA del cucciolo?

AFFEZIONI ACQUISITE................
Alcune malattie possono manifestarsi nelle primissime settimane di vita; sono di tipo infettivo, parassitario, metaòolico o traumatico.
Malattie infettive. La loro origine può essere virale o Patterica. È al gruppo delle affezioni virali che appartengono il cimurro, l'epatite contagiosa e la parvovirosi.
Al confine tra affezioni batteriche e virali, la tosse dei canili è legata alla proliferazione del virus della Parainfluenza, dell'adenovirus di Tipo 2 (CAV 2) e di un batterio (Bordetella bronchiseptica). Altri Patteri sono responsaPili di malattie respiratorie, digestive, cutanee, urinarie, genitali o ossee, che (contrariamente alle affezioni citate in precedenza) non sono attualmente oggetto di alcuna profilassi, ma che fortunatamente un trattamento antibiotico ben condotto può bloccare rapidamente.
Malattie parassitarie. I cuccioli possono essere infestati da parassiti interni o esterni. Tra i primi, i più frequenti sono gli ascaridi, che vengono trasmessi per via placentare e che la maggior parte dei cuccioli presenta quindi dalla nascita. È per questo motivo che il ricorso a pratiche vermifughe è Indispensabile. È l'esame microscopico delle feci che rivela al veterinario la presenza di uova di parassiti intestinali. I parassiti esterni sono vari; possono essere visibili sia a occhio nudo, come pulci e zecche, sia all'esame microscopico del pelo o del contenuto auricolare (Cheyletiella, funghi, Otodectes) o delle desquamazioni ottenute per raschiamento della pelle (acari della rogna, ecc).
Malattie metaboliche.
Si manifestano generalmente con disturbi di crescita (osteo-distrofie), che possono comportare deformazioni ossee.
Malattie traumatiche. Vari incidenti possono capitare fin dalla più giovane età, causando fratture e lussazioni degli arti.
AFFEZIONI CONGENITE
Le affezioni di questo tipo sono molte e possono riguardare una qualsiasi funzione vitale (digestiva, respiratoria, cardiovascolare, riproduttiva, nervosa). Alcune sono molto gravi, tanto da mettere in serio pericolo, anche a breve termine, la vita dell'animale che ne viene colpito. Queste anomalie, le più diffuse delle quali sono elencate e brevemente definite nella tabella sul recto della scheda, sono argomento di diverse altre schede.

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Leggende false sui cani: la vendetta del cane lasciato solo

Ritengo giusto cercare di smitizzare alcune delle leggende sul comportamento dei cani, perchè spesso sono vere e proprie leggende, che non ci aiutano al buon approccio con il nostro amico a 4 zampe.
j
Luoghi comuni
««Quando mi assento, il mio cane si vendica rompendo tutto e facendo i bisogni in casa». Oltre al fatto che è sbagliato parlare di vendetta, dato che il cane che si comporta così presenta una vera e propria sindrome da separazione( cerca nei labels di questo blog l'approfondimento della sindrome da separazione), questo modo di concepire il comportamento dell'animale produce un deterioramento del rapporto cane-padrone. Il cane si trova in uno stato di paura, e punirlo non può che aggravare le cose.

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giovedì
Il pericolo di congelamento di zampe e orecchie

"Il congelamento ha degli aspetti clinici simili a quelli delle bruciature nonostante l'eziologia sia diversa. Analogamente alle scottature si riconoscono tre stadi clinici del congelamento. Il freddo non è l'unico responsabile: una piccola brezza e un po' di umidita possono rinforzare l'azione di un freddo moderato e creare le stesse lesioni di un freddo intenso e secco. I geloni, così vengono chiamate le lesioni provocate dal freddo, si riscontrano generalmente a carico di parti del corpo a ridotta vascolarizzazione. Il gelone (o congelamento di primo grado) è una congestione del tessuto connettivo sottocutaneo che assume una tinta violacea e causa un forte dolore. Nel congelamento di secondo grado si osserva la formazione di vesciche, mentre al terzo grado si ha una necrosi cutanea, cui segue l'eliminazione dei tessuti colpiti e una piaga residua. Contrariamente a ciò che avviene nelle scottature, la cicatrizzazione di un congelamento di terzo grado avviene in modo soddisfacente, senza la formazione di brutte cicatrici.
La vaselina e la glicerina restano i migliori rimedi per i piccoli geloni (screpolature dei cuscinetti). In caso di freddo intenso, perché non imitare i padroni dei cani da slitta che, ad esempio durante le corse, equipaggiano i loro animali di piccoli stivali, per prevenire questo tipo di patologie dannose?"
I pericoli in casa: Le scottature

I nostri beneamati 4 zampe sono degli eterni cuccioli...e non avendo i parametri umani di vita, spesso non capiscono che giocando in un particolare posto, possono incorrere in numerosi pericoli...
"Come prima cosa bisogna preoccuparsi di ciò che è alla portata del cane, soprattutto se è un cucciolo, in quanto più facilmente rosicchia e ingoia tutto ciò che gli capita. Tra gli incidenti di cui il cane può essere vittima non vanno sottovalutate le scottature che possono lasciare gravi conseguenze.
Le scottature
Le scottature o ustioni sono traumi che possono essere causati anche da agenti fisici o chimici, oltre che termici, e vengono classificate in gradi a seconda della gravità. La scottatura di primo grado può essere provocata da un banale colpo di sole a carico del cane che è stato troppo a lungo esposto alle radiazioni. Le lesioni sono semplici eritemi e generalmente si localizzano dove la cute è più sottile e con una minor copertura pilifera: canna nasale e orecchie. Queste parti tenderanno a depigmentarsi. In genere è sufficiente l'applicazione di pomate analgesiche, per calmare il dolore, e reidratanti per ridurre le conseguenze. La scottatura di secondo grado, molto più dolorosa, è caratterizzata dalla formazione di vesciche contenenti siero, con conseguente caduta dei peli, generalmente temporanea, nelle zone interessate. La scottatura di terzo grado è molto grave: un eccessivo calore a carico dei tessuti organici provoca carbonizzazione e necrosi degli stessi, con imponente erosione e perdita del tessuto cutaneo e sottocutaneo nelle zone interessate. Queste lesioni evolvono in piaghe, che laciano poi cicatrici permanenti, spesso iperplastiche (cheloidi). Le scottature di secondo e terzo grado richiedono l'intervento del veterinario: le vesciche tipiche del secondo grado sono un ottimo substrato per lo sviluppo di germi patogeni che complicano le lesioni, mentre l'imponenza delle lesioni causate dalle scottature di terzo grado, in relazione anche all'estensione delle parti colpite, possono provocare un grave shock. Quindi bisogna assolutamente evitare esposizioni prolungate al sole, soprattutto in inverno e sulla neve, quando il calore non è eccessivo ma forte è il riverbero; bisogna altresì impedire che un cane giochi o dorma vicino al fuoco di un camino da cui possono partire delle faville; occorre anche tenere il cane lontano da pentole d'acqua o di olio bollenti e tenere fuori dalla sua portata tutte le sostanze che potrebbero essere caustiche o abrasive.

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martedì
Come fare una iniezione al cane
Certi medicamenti si somministrano per iniezione (vale a dire per via parenterale). Le iniezioni possono essere effettuate in vario modo: sotto pelle (sottocutanea),nella pelle (intradermica), in un muscolo (intramuscolare) o in una vena (endovenosa). In questa sede possiamo spiegare soltanto la tecnica dell'iniezione sottocutanea e cioè l'unica che può essere praticata senza pericolo anche da mani inesperte. Essendo il tessuto sottocutaneo del cane molto elastico, iniettare un medicamento è relativamente facile. Innanzitutto è necessario disinfettare con alcol, o altro antisettico, la zona in cui verrà effettuata l'iniezione, preferibilmente lo spazio fra le due scapole. Si solleva poi un triangolo di pelle e si fa penetrare l'ago facendo attenzione a non trapassare i due spessori della pelle. Infine dopo aver iniettato lentamente il prodotto, con un gesto rapido, si ritira l'ago. È consigliabile usare siringhe sterili monouso che si trovano in farmacia.
Le Cure Omeopatiche sono efficaci

A partire da una certa diluizione, non è più possibile rilevare la benché minima traccia della materia prima con i normali mezzi di ricerca attuali. Attualmente, i ricercatori scientifici riconoscono l'azione delle diluizioni elevate, attraverso ricerche su colture cellulari, senza peraltro poterne dare la spiegazione. L'essenziale è che la cura omeopatica sia efficace! Secondo i suoi detrattori, la medicina omeopatica non avrebbe sul malato che un effetto psicologico (effetto placebo). Ma quando dei maiali, delle galline o delle mucche affette da malattie gravi guariscono grazie a dei rimedi omeopatici distribuiti nel cibo, possiamo ancora parlare di effetto placebo? La medicina veterinaria, grazie alla natura dei suoi malati, porta la prova indiscutibile dell'efficacia dell'omeopatia.
L'anamnesi omeopatica
Il veterinario omeopatico (come un omologo in medicina umana) non trascura l'insegnamento tradizionale ricevuto; e deve, innanzitutto, essere un eccellente clinico, capace di fare una diagnosi e prescrivere un trattamento, ma, oltre questo, deve sforzarsi di caratterizzare il malato nella sua malattia. Così, nel caso di un cane affetto da una tonsillite, il riconoscimento della malattia è sufficiente per un medico allopatico per proporre un trattamento (in genere un antibiotico e delle cure locali). L'omeopatico, dal canto sue ha bisogno di numerose informazioni per scegliere il rimedio più adatto al suo malato fra i quindici o venti che possono essere utilizzati per curare la tonsillite. Quelle che può andar bene per il vostro cane, fatti, può non andar bene per un altro che soffre della stessa malattia. In caso di malattia cronica, l'anamnesi ancora più approfondita: la storia dell'animale, il suo carattere, la sua psiche, il sue comportamento attuale e passato, la sua sessualità, le sue abitudini alimentari, ecc. Insomma, il veterinario svolgerà una vera e propria indagine destinata a definire l'individuo malato. Non stupitevi così se il veterinario vi fa delle domande che apparentemente non hanno nessun rapporto con il motivo del consulto. Per l'omeopatia la malattia non è che l'esteriorizzazione di uno squilibrio, che si può manifestare sotto una forma clinica piuttosto che un'altra, secondo la natura di ogni individuo; così il rimedio omeopatico si adatta più al malato che alla malattia (similimum). Per questa ragione l'omeopatia è una branca della medicina riservata a veri specialisti. I farmaci omeopatici vengono commercializzati sotto forma di compresse, supposte, pomate, unguenti, lozioni, colliri, iniezioni, gocce. In effetti la medicina omeopatica si presta a qualsiasi forma di somministrazione. In omeopatia umana si usano in genere i granuli in tubetti, mentre in campo veterinario si opta per le somministrazioni di gocce o iniezioni.
Omeopatia Veterinaria: Princìpi e preparazioni

I rimedi omeopatici derivano da sostanze appartenenti al regno minerale, vegetale e animale. Le preparazioni che contengono sostanze solubili sono ottenute per diluizioni di una tintura madre standardizzata; quelle invece composte da corpi insolubili, si ottengono a partire da una polvere mescolata con del lattosio.
BIOTERAPICHE E ISOPATICHE
Le bioterapiche sono delie «preparazioni omeopatiche ottenute a partire da colture microbiche, di virus, di secrezioni o di escrezioni patologiche» [J.O. 29 dicembre 1948). Le isopatiche sono delle bioterapiche derivate da prelievi effettuati sul malato stesso, a partire dal sangue, da secrezioni purulente, dal latte, ecc. Sono molto utili in medicina veterinaria.
LE DILUIZIONI DI HAHNEMANN
Un millilitro di tintura madre viene aggiunto a 99 millilitri di acqua o di soluzione alcolica, poi il tutto deve essere agitato con particolari apparecchiature (dinamizzazione) almeno cento volte. Si ottiene così la prima Centesimale Hahnemanniana (CH). Un millilitro di questa soluzione, mescolato a 99 millilitri di acqua o alcol fornisce, dopo essere stata agitata, la 2a CH e così di seguito fino alla 30a CH. Esistono, inoltre, altre diluizioni diverse da quelle hahnemanniane; esse sono:
a) la diluizione secondo Korsa Icoff (per ottenere diluizioni successive, in maniera facile, rapida e con costi ridotti),
b) il metodo delle diluizioni 50 millesimali (in questo caso si effettuano in una fase preliminare 3 triturazioni centesimali successive, utilizzando come prodotto di partenza una parte di ceppo solido o liquido; dopo ulteriori passaggi in soluzione idroalcolica si arriva alla diluizione necessaria),
c) il metodo a flusso continuo (in questo caso viene utilizzato il procedimento delle diluizioni secondo Hahnemann, ma in un unico flacone allo scopo di evitare perdite e ottenere diluizioni elevate), che però non è riproducibile in quanto le diluizioni ottenute non sono affidabili. In realtà in Italia l'omeopatia, pur essendo applicata da molti medici e veterinari, non è ancora riconosciuta dalla Farmacopea Ufficiale, al contrario di altri paesi europei, come per esempio la Francia, dove si vendono rimedi ottenuti da sostanze tossiche o stupefacenti in accordo con le varie disposizioni di legge.
Omeopatia Veterinaria

Che sia destinata all'uomo o agli animali, la medicina omeopatica utilizza rimedi curativi di origine vegetale, minerale e animale.
Samuel Hahnemann, medico tedesco padre di questa scienza, affermava già nel 1 796: «Se le leggi della medicina che io riconosco e proclamo sono reali e vere, le sole naturali, esse dovrebbero trovare la loro applicazione presso gli animali così come presso gli uomini». Guglielmo Lux, veterinario tedesco contemporaneo di Hahnemann, fu uno dei primi ad applicare l'omeopatia sugli animali.
Che cos'è l'omeopatia?
L'omeopatia è una scienza che si riferisce a due principi essenziali:
il principio di similitudine e la dose infinitesimale.
IL PRINCIPIO DI SIMILITUDINE
I simili si guariscono con i loro simili. Alla fine del XVIII secolo, il medico tedesco Samuel Hahnemann, incuriosito dagli effetti che il chinino aveva nei confronti della malaria, decise di assumere quotidianamente del chinino. Dei sintomi analoghi a quelli che si osservano nelle febbri malariche apparvero allora in lui. Era nata così l'omeopatia: il rimedio omeopatico per un malato è quello che, somministrato a dosi maggiori a un individuo sano, fa insorgere in questo i sintomi stessi della malattia.
LA DOSE INFINITESIMALE
Trattare una persona malata, e quindi già fisicamente indebolita, con certi prodotti tossici come l'arsenico, il fosforo, la digitale ecc. è pericoloso. Il paziente rischia di guarire e allo stesso tempo di aggravare il suo stato di salute! Di qui l'idea di realizzare delle diluizioni infinitesimali della sostanza, che conserva allora tutta la sua efficacia perdendo però la tossicità. Questo è il secondo principio dell'omeopatia.
sabato
Il sovrappeso nel cane anziano
Nella vecchiaia il cane è spesso soggetto a eccesso di peso, che influisce sulle articolazioni, nuoce al cuore e ostacola il buon funzionamento dei suoi organi. Come l'uomo, il cane invecchia meglio se non è troppo appesantito. Conviene quindi combattere l'obesità il più presto possibile, diminuendo le razioni se l'animale ingrassa. Fin dalla sua giovane età, è bene evitare di dargli dolciumi e gli avanzi della tavola. L'obesità aggrava molte affezioni, come i disturbi articolari, le ernie del disco, la costipazione, i disturbi cutanei, le difficoltà respiratorie, il diabete e la sterilità. Rende difficile il parto nella femmina. In caso di obesità, aumentano anche i rischi operatori e la sensibilità alle infezioni. Poiché il cane vecchio ha la tendenza a essere sedentario, l'eccesso di peso costituisce un rischio importante. Occorre dunque sorvegliarlo e modificare le razioni secondo le necessità, con l'aiuto del veterinario. Per evitare gli errori di valutazione, si consiglia di pesare periodicamente il proprio cane e di annotare il suo peso e la data della pesata. In questo modo si opererà un controllo continuo sul pericolo di obesità e si potrà intervenire in tempo.
Alimenti dietetici
La diminuzione leggera del tasso proteico con miglioramento della qualità di queste proteine può essere un eccellente regime di prevenzione dell'insufficienza renale. Si eviteranno gli alimenti troppo energetici e si limiteranno gli eccessi nella quantità. Molti alimenti dietetici sono offerti oggi dal mercato, però non possono essere prescritti che dal veterinario. Alcuni laboratori propongono una gamma di alimenti secchi e umidi per cani con necessità specifiche, altri hanno una serie di prodotti completa (secchi e umidi) per un'alimentazione adatta a ogni caso.
alimentare un cane anziano : una attenzione speciale alle patologie eventuali
.......Problemi dentali
Un gran numero di cani anziani soffre della perdita dei denti, dovuta soprattutto alle incrostazioni di tartaro che hanno scalzato i denti. L'età stessa è un fattore di usura dentale: nei primi cinque-sei anni del cane, si può valutare l'età dell'animale osservando il grado di usura della dentatura. Poiché può inghiottire senza masticare, il cane che presenta denti consumati o poco numerosi, deve essere alimentato con pezzetti di carne. La grandezza dei bocconi deve essere adatta alla taglia del cane per evitare che si soffochi. È possibile aggiungere acqua alla razione per aumentare il tasso d'umidità senza ricorrere alle pappe.
Contro l'insufficienza renale
Il compito del rene è quello di ritenere le proteine e l'acqua. In caso di insufficienza renale questa ritenzione è, appunto, insufficiente. L'animale deve quindi utilizzare molta più acqua per aumentare il flusso renale e poter eliminare queste perdite. Il cane malato ha quindi la tendenza a bere molto. La diagnosi più precisa si ottiene in seguito a un'analisi del sangue. Si modifica l'alimentazione attuando una diminuzione della perdita e ciò si può ottenere in due modi: diminuendo il tasso proteico della razione, con la speranza che l'animale ne elimini meno con le urine, ma il deficit proteico causa una diminuzione della massa muscolare; oppure migliorando la qualità delle proteine fornite al fine di permetterne all'animale un migliore utilizzo. Le proteine facilmente metabolizzabili sono contenute in certi alimenti come il formaggio bianco, la carne magra senza tendini né aponeurosi, i pesci magri, ecc. Il veterinario prescriverà una razione adatta all'animale, perché l'apporto proteico deve essere corretto secondo il tasso di urea presente nel sangue, la costituzione e lo stato muscolare di ciascun individuo. L'animale può bere a volontà. Una diminuzione della sete può essere il segno di un recupero renale o almeno di una diminuzione della qualità del calo proteico.
Il malato cardiaco
Nel cane, si tratta spesso di patologie valvolari, che devono essere trattate dal punto di vista medico e con la diminuzione dell'esercizio fisico. La riduzione del tasso di sale nella razione può migliorare l'evoluzione di una patologia cardiaca diminuendo la ritenzione d'acqua. Bisogna quindi evitare di salare l'alimentazione dell'animale e dargli solo acqua che contenga
I 50 mg/1 di sodio al massimo.
L'insufficienza epatica
II fegato, che ha il compito di eliminare i grassi, in età avanzata deve funzionare bene. Un cane viziato, abituato a una dieta eccessiva o squilibrata, è esposto a una disfunzione epatica severa, con problemi cutanei e digestivi. Per prevenire questi disturbi, è meglio evitare un'alimentazione troppo ricca e, soprattutto, un eccesso di materie grasse sature (grassi animali) o di qualità mediocre. Le carni troppo grasse, le cotenne, la carne di maiale devono essere eliminate per far posto a oli vegetali (mais o girasole), ricchi di acidi grassi insaturi, in misura di un cucchiaio al giorno (da caffè, da té o da minestra secondo la taglia del cane). Si può anche frazionare l'apporto alimentare in due piccoli pasti al giorno, al fine di distribuire meglio il contributo energetico. Per combattere la costipazione e le sue conseguenze (per esempio dolori addominali) è consigliabile aumentare il tasso di fibre (verdura, insalata, crusca) nella razione di cibo dell'animale.
Il sovrappeso nei cani: il mantenimento dopo la dieta

DOPO LA DIETA
Ma la dieta non è tutto. Bisogna essere capaci di non fare ingrassare ancora l'animale, al fine di non vanificare la cura fatta. Per ottenere ciò, è indispensabile utilizzare degli alimenti preparati appositamente, in quanto, se ci si accontenta di diminuire l'apporto in alimenti del tipo in commercio, si riducono oltre al valore energetico, le proteine, i minerali e le vitamine, che sono indispensabili all'animale. Bisogna dunque dare una alimentazione povera di calorie ma ricca di fibre - per riempire lo stomaco -, povera di grassi ma equilibrata in proteine, minerali e vitamine. Essa comprenderà della carne magra di cavallo, del formaggio magro, delle carote, della verdura e un complemento minerale e vitaminico. Parallelamente a questa alimentazione, si limiteranno i cereali e si vieteranno gli zuccheri, i dolci e gli avanzi della tavola. Praticamente, si può costituire una razione, in due pasti al giorno, a partire da un quarto di carne magra, un quarto di formaggio bianco e due quarti di verdura, in ragione di 400 g per un cane di circa 10 kg. Esistono degli alimenti dietetici preparati appositamente e proposti dai veterinari. Infine, oltre a ogni regime dimagrante, bisogna aumentare le distrazioni dell'animale, il numero di passeggiate e l'esercizio.
Il sovrappeso nei cani: prevenire
Molto spesso, il veterinario interviene quando l'animale è già ingrassato troppo. A volte, ha l'occasione di consigliare a titolo preventivo. La prevenzione dell'obesità nel cane passa attraverso un calcolo preciso dei bisogni energetici dell'animale e di un aggiustamento molto stretto degli apporti alimentari in funzione del suo peso e della sua attività. Ci si basa sul peso fornito dallo standard, ma si considera ugualmente la piega della pelle che non deve essere troppo spessa. Si evita di dare al cane la cattiva abitudine di ricevere o di richiedere golosità al di fuori dei pasti, o durante i pasti stessi. Si vieta l'alimentazione continua, attenendosi a uno o due pasti al giorno ad ore fisse, con alimenti appetibili e in concentrazioni medie al fine di ridurre gli apporti totali. Si educano i cani molto giovani a non ricevere niente altro al di fuori dei pasti.
UNA CURA IN COOPERAZIONE CON I PADRONI
Le cure mediche sono poco efficaci, e i 'taglia-fame' praticamente inesistenti per il cane. La restrizione alimentare è dunque l'elemento essenziale di ogni tipo di dieta. L'animale reagirà a questa privazione relativa di cibo moltiplicando le sue manifestazioni presso i padroni, ed è per questa ragione che è essenziale ottenere una collaborazione totale e permanente da tutte le persone che circondano il cane. Al fine di poter valutare gli effetti della cura bisogna pesare il cane, misurarlo (misura della pancia) e seguirlo regolarmente. Dei grafici potranno dimostrare i progressi: all'inizio della dieta, incoraggeranno i padroni a perseverare.
Il principio della cura dimagrante del cane consiste nel fornirgli solamente il 60% dei suoi bisogni alimentari normali, calcolati rispetto al peso ideale da raggiungere. Si suddividono questi apporti ridotti di cibo su due o tre pasti al giorno, sia per limitare la ritenzione energetica che comporterebbe un solo pasto sia per minimizzare il fastidio dell'animale. Questa dieta mette la volontà del padrone a dura prova, in quanto l'animale manifesta spesso la sua fame e perché le perdite di peso sono lente - dell'ordine dello 0,5% al giorno -, cosa che obbliga a delle diete di due o tre mesi quando il cane è ingrassato molto. Una sorveglianza veterinaria è indispensabile, sia per sostenere il padrone sia per controllare lo stato di salute dell'animale.
UNA CURA IN COOPERAZIONE CON I PADRONI
Le cure mediche sono poco efficaci, e i 'taglia-fame' praticamente inesistenti per il cane. La restrizione alimentare è dunque l'elemento essenziale di ogni tipo di dieta. L'animale reagirà a questa privazione relativa di cibo moltiplicando le sue manifestazioni presso i padroni, ed è per questa ragione che è essenziale ottenere una collaborazione totale e permanente da tutte le persone che circondano il cane. Al fine di poter valutare gli effetti della cura bisogna pesare il cane, misurarlo (misura della pancia) e seguirlo regolarmente. Dei grafici potranno dimostrare i progressi: all'inizio della dieta, incoraggeranno i padroni a perseverare.
Il principio della cura dimagrante del cane consiste nel fornirgli solamente il 60% dei suoi bisogni alimentari normali, calcolati rispetto al peso ideale da raggiungere. Si suddividono questi apporti ridotti di cibo su due o tre pasti al giorno, sia per limitare la ritenzione energetica che comporterebbe un solo pasto sia per minimizzare il fastidio dell'animale. Questa dieta mette la volontà del padrone a dura prova, in quanto l'animale manifesta spesso la sua fame e perché le perdite di peso sono lente - dell'ordine dello 0,5% al giorno -, cosa che obbliga a delle diete di due o tre mesi quando il cane è ingrassato molto. Una sorveglianza veterinaria è indispensabile, sia per sostenere il padrone sia per controllare lo stato di salute dell'animale.
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