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Ass. Cinofili Marilù: "Il Messaggero" ei problemi del canile Tre Querce



da: "Il Messaggero", domenica 1 novembre 2009

Sopravvivono grazie ai volontari perché i Comuni non pagano la retta da oltre un anno
di MOIRA DI MARIO

Vivono solo grazie alle cure dei volontari. Sono i 350 amici a quattro zampe ospitati nel canile "Tre Querce" di Pomezia e provenienti non solo dalla città, ma anche da altri centri come Ardea, Nettuno, Velie-tri, Lariano, Palombara Sabina e Civitavecchia, che però da oltre un anno non pagano la retta al proprietario della struttura. A metà ottobre Leonello Laurenzi, il titolare del canile di via della Maggiona, aveva presentato ai carabinieri un esposto, precisando che se entro fine mese (cioè ieri) i Comuni non avessero saldato anche in parte il loro debito, lui non avrebbe più garantito il mantenimento degli animali.
«I cani stanno benissimo. Vengono curati, portati a spasso e nutriti grazie ai tanti volontari che ci stanno dando una mano», spiega Valerio Troiani, vice presidente dell'associazione cinofila Marilù che da oltre un anno si occupa personalmente dei 350 amici a quattro zampe. I Comuni hanno interrotto i pagamenti da agosto 2008, da quando il canile venne sequestrato a seguito di alcuni abusi edilizi. Il Tribunale di Velletri affidò i cani proprio ai volontari Marilù, che hanno messo a disposizione le poche risorse economiche dell'associazione senza avere finora alcun rimborso. Già diversi mesi fa il titolare della struttura aveva minacciato di restituire gli animali ai Comuni, ma grazie ai volontari i 350 "Fido" non vennero sfrattati. Poi l'amministrazione comunale di Pomezia versò un acconto a favore delle "Tre Querce", che venne tuttavia confiscato dall'Ufficio delle Entrate poiché il proprietario non era in regola con il pagamento delle tasse.
«Abbiamo avuto un primo incontro con l'assessore all'Ambiente di Pomezia -conclude Troiani - dal quale non è scaturita alcuna soluzione. Dobbiamo river-derci giovedì prossimo e spero che finalmente venga data una risposta ai 350 cani», che sono ancora a rischio sfratto. Intanto da agosto 2008 il Comune di Pomezia trasferisce i suoi randagi al canile Galileo Galilei di Latina, ma anche lì i posti sono limitati.

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