Translate

cerca nel sito

Il sito piace....

Segnalato da Pet Magazine

"Ciao Sonia,
ti scrivo perché qualche giorno fa abbiamo pubblicato un post di segnalazione per blog e siti che ci sembrano meritevoli e abbiamo incluso "Blog sul cane e i cuccioli..."
Giuseppe Pastore, redazione di Pet Magazine

mercoledì

DOGO ARGENTINO: Il ruolo dell'allevatore e del selezionatore della razza



Il ruolo dell'allevatore e del selezionatore della razza.

Dopo anni di immotivato regiudizio e dopo il costante inserimento nella lista delle razze a rischio di aggressività, finalmente il DOGO ARGENTINO viene considerato alla pari di tutti gli altri cani.
Un successo accolto con soddisfazione da tutti gli appassionati di questa razza che, da pochi mesi, è stata anche ammessa alla riproduzione selezionata, a tutto vantaggio della salute, della
morfologia del carattere.
Perchè....
Allevare seriamente non è mai facile, soprattutto se si tratta di una razza che, suo malgrado, è sempre stata inserita nell'elenco delle razze «pericolose», nonostante nessun dogo si sia mai reso protagonista di episodi di aggressione nei confronti dell'uomo.
Ma quali sono i criteri di selezione di un serio allevatore della razza?
Nel panorama cinofilo, è davvero facile incappare nel dibattito, più acceso che mai, sulla questione cane bello o cane funzionale o da lavoro, così da sembrare imposto il dover operare una scelta tra le due opzioni.
Direi invece che più che dovuto, fare questa scelta possa risultare "comodo", vale a dire che, se si vogliono ottenere risultati immediati o comunque in poco tempo, si sceglie di allevare seguendo uno solo dei due aspetti ed è certo che con un minimo di competenza e di esperienza i risultati sono pressoché garantiti. In questo caso però i risultati sono da intendersi come tornaconto solo per l'allevatore in termini di riconoscimenti personali, ma assolutamente non per la razza allevata, infatti dalla netta separazione fra soggetti da bellezza e altri da lavoro questa ne esce solo fortemente penalizzata e impoverita.
Si ritiene che il dogo argentino debba essere: dall'aspetto un dogo argentino , ovvero sano e iper-atletico, un amico affidabile della famiglia, un guardiano severo ma giudizioso, un cacciatore instancabile.

Quando un soggetto manca anche di uno solo di questi requisiti non ci troviamo davanti a un dogo argentino.

Sono proprio le diverse sfaccettature di un dogo a renderlo una creatura così unica, dotata della capacità di affascinarti nel giro di pochi momenti.
Un soggetto troppo grosso, ad esempio, sarà sicuramente penalizzato dal punto di vista della salute, così come sotto il profilo atletico, non potrà perciò essere un vigoroso cacciatore e questa condizione lo porterà a non essere un affidabile compagno di casa e giudizioso guardiano (in proposito vorrei sottolineare che è peculiarità, propria dei cani da caccia, il non essere aggressivi con le persone). L'allevatore ha il dovere di concentrare la sua attenzione e il lavoro della sua selezione su tutti questi aspetti.

Chiaramente, un dogo così selezionato non dovrà per forza fare tutte queste cose, ma dovrà sempre avere il potenziale per farle.

Gli allevatori, devono fare i conti con il breve percorso della razza e quindi con una limitata disponibilità in termini di patrimonio genetico, che rende arduo non solo il raggiungimento di tale obiettivo, ma anche il mantenimento del livello già raggiunto.

Con questi riferimenti, si può dire che i dogo classificabili grandi riproduttori, sono stati 2-3 in tutta la storia della razza.

Il dogo non ha particolari criteri di selezione rispetto ad altre razze. Per quanto si possa parlare di corretti canoni di selezione, il vero problema è che nella realtà non pochi allevatori disattendono anche le più elementari indicazioni, senza volerlo o premeditatamente, per perseguire strade più semplici.

Si predica bene e si razzola male, cosa che nel dogo, dato il suo potenziale, può avere conseguenze più drammatiche che in altre razze.

C'è molta dialettica e molto fermento attorno a questa razza, tanto è vero che sono nate diverse associazioni (CDAI, ARDA, Alma del Dogo) anche se non ufficialmente riconosciute dall'ENCI.

Nessun commento:

LinkWithin

Related Posts with Thumbnails