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SEGUGI E CANI PER PISTA DA SANGUE
I cani da caccia hanno una loro specifica funzione: aiutare l'uomo a scovare, stanare, riportare la selvaggina. Anticamente l'uomo ha dovuto cacciare per necessità, dapprima con strumenti di caccia rudimentali e poi con il fucile. Attualmente la caccia costituisce un hobby dove l'uomo e il suo amico cane cooperano insieme per raggiungere un obiettivo comune. A seconda delle situazioni ambientali (montagna, pianura, palude, collina...) e del tipo di selvaggina da cacciare (da piuma oppure lepri, caprioli...) l'uomo utilizza razze diverse, selezionate con cura dopo secoli di sperimentazione in attività venatorie. Fanno parte del sesto gruppo i segugi e i cani per pista di sangue. Come indica chiaramente la loro denominazione, sono cani da "caccia grossa", cioè instancabili ricercatori di animali selvatici di piccola o grossa taglia (conigli selvatici, lepri, caprioli, cervi ecc.). Per svolgere il loro lavoro di ricercatori di selvaggina sono dotati di un fiuto eccezionale: sono in grado di riconoscere sia le particelle odorifere micro-sfron (lasciate dagli animali selvatici sul terreno) che quelle teleosfron (trasportate dall'aria). Ogni razza di questo gruppo ha comunque sviluppato delle caratteristiche proprie. C'è dunque quella abilissima a fiutare la traccia su terreno e quella capace di individuare la preda a chilometri di distanza con il naso al-l'insù. Del gruppo fanno inoltre parte anche quei cani particolarmente adatti ad individuare e stanare la selvaggina ferita (le piste di sangue).La razza più diffusa e popolare di questo gruppo è sicuramente lo spinone italiano (a pelo forte o a pelo raso), seguita dal più aristocratico dalmata.
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