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"Ciao Sonia,
ti scrivo perché qualche giorno fa abbiamo pubblicato un post di segnalazione per blog e siti che ci sembrano meritevoli e abbiamo incluso "Blog sul cane e i cuccioli..."
Giuseppe Pastore, redazione di Pet Magazine

martedì

Parte 3:Tenacia e pazienza per il recupero di un cane aggressivo



Abbiamo finora sciolto la consistente differenza di significato della cosiddetta AGGRESSIVITA' del cane. Riassumendo, diremmo che per gli Umani, un cane aggressivo è un cane ribelle e dominatore, intrattabile e molto testardo. Ingestibile e poco incline alla vita sociale umana. Per il Cane, la reazione forte (aggressività?) è soltanto la dimostrazione che, non avendo avuto SEGNALI contrari da parte del suo branco umano, è lui il Leader e pertanto a nessuno è permesso di mettere in dubbio la gerarchia e la sua Leadeship,tacitamente assunta.
Si tratta semplicemenete di un difetto di comunicazione tra due mondi diametralmente opposti. Per comunicare col cane, bisogna usare il suo stesso linguaggio, contenuto in un alfabeto decisamente sensoriale.
Ormai, però, l'incomprensione c'è stata, il cane dimostra (dalla nostra prospettiva) un atteggiamento soverchio, fuori da ogni controllo.
CHE FARE?
La situazione potrebbe essere reversiblie, ma occorre tanta dedizione e tanta pazienza da parte del pretendente alla poltrona di Leader(l'uomo).
Accade spesso che, assolutamente incoscienti di una possibile RIEDUCAZIONE del peloso, gli Umani preferiscano una soluzione più rapida: CONSEGNARE IL CANE AL CANILE, adducendo come motivazione il fatto conclamato che il cane è ormai inadatto alla vita sociale umana.
Nei rifugi ci sono molti di questi pelosi, abbandonati perchè AGGRESSIVI, la cui riabilitazione aumenta esponenzialmente di difficoltà, perchè i cani in sosta sono tanti e non sempre i volontari hanno la possibilità di dedicare TEMPO ad un esemplare specifico e disadattato.
Allora, senza arrivare a questi estremi, cerchiamo di rimediare ai nostri errori, invece di delegare ad altri le nostre responsabilità.
Proviamo, almeno.
Punto primo: limitiamo i giochi di lotta col nostro peloso, se risulta incontenibile. Intimiamogli seccamente di andare a cuccia, se eccede ringhiandovi contro: capirà che è un'azione che non va fatta, il vostro tono secco inizierà a comunicargli che sta avvenendo un ribaltamento di gerarchia e che il capo non è più lui, ma voi. Non sarà semplice convincerlo, ma la tenacia vi renderà vittoriosi. Non dimenticate di lodarlo e di dargli un biscottino se vi asseconda.
RIPETO FINO ALL'ECCESSO: NON USATE BATTERLO, MAI.
Penserà che state instaurando una battaglia e si metterà sul piede di guerra, con risultati pericolosamente imprevedibili.
NON DIMENTICATE CHE STATE PROVANDO A RIMUOVERE UNA SUA CONVINZIONE: QUELLA CHE IL LEADER E' LUI.
Toni secchi della voce, indifferenza e "a cuccia" se non vi ubbidisce, coccole e biscottino se risponde ai vostri comandi.
Punto secondo: sembrerà stravagante ciò che sto per scrivere, ma si ottengono risultati entusiasmanti contro l'aggressività del peloso con questo metodo:
LA SPAZZOLATURA DEL PELO.
Anche qui, non si lascerà fare tutto, subito.
Non demordete. Questa pratica ha la facoltà di rilassare il cane, ma soprattutto quella di ripetere una gestualità propria dei lupi originari: IL CAPOBRANCO SOLEVA PULIRE E LECCARE IL MANTO DEI SUOI SUBORDINATI, COMUNICANDO CHE IL PRIMATO ERA IL SUO ED ERA LUI CHE SI PRENDEVA CURA DEI SUOI COMPAGNI.
Insomma, è una situazione che si può recuperare, ma serve una buona dose di pazienza e costanza.
Altre modalità per ammansire il peloso, le scoprirete man mano che assumerete il SUO linguaggio sensoriale e inizierete ad osservare di più le sue reazioni.
TONO SECCO DELLA VOCE, ELOGI E BISCOTTINI SE UBBIDISCE, SPAZZOLATURA QUOTIDIANA.

Qualche consiglio in più potrebbe essere reperito confrontandovi  con un addestratore di professione.






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